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Grecia, l’impegno dei partiti ma l’Ue da che parte sta?

I leader politici rassicurano (per iscritto) l’Europa che continueranno le misure di austerity anche dopo le elezioni di aprile – Ma mancano ancora i 325 milioni necessari per ottenere il secondo pacchetto di aiuti dalla Troika (Ue, Bce e Fmi) – Venizelos ottimista: “Mancano pochi punti ma li risolveremo prima della call dell’Eurogruppo prevista per le 18”.

Grecia, l’impegno dei partiti ma l’Ue da che parte sta?

La tragedia greca continua. Il vertice dei ministri europei in programma per oggi è slittato al 20 febbraio (mentre oggi ci sarà solamente una conference call), termine entro il quale l’Eurogruppo si attende maggiori garanzie dai leader politici ellenici. E proprio oggi i capi dei due maggiori partiti della Grecia, il socialista George Papandeou e il conservatore Antonis Samaras, hanno inviato una lettera ai funzionari della zona euro nella quale si impegnano a portare avanti, anche dopo le elezioni previste ad aprile, le misure di austerità siglate domenica scorsa. E’ una delle due ultime condizioni poste alla Grecia per ottenere il secondo pacchetto di aiuti da 130 miliardi di euro, necessario per scongiurare il default. 

L’ultimo requisito da completare è il reperimento di 325 milioni di euro. Il governo tecnico sta lavorando insieme ai funzionari della Troika (Ue, Bce e Fmi) e dovrebbero trovare una soluzione prima del prossimo Eurogruppo. Secondo il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, restano pochi punti da risolvere e “si farà completamente chiarezza in tempo per la call dell’Eurogruppo delle 18″. 

Nel frattempo, indiscrezioni del Financial Times dichiarano che Germania, Olanda e Finlandia preferirebbero l’uscita della Grecia dall’euro. Anche Venizelos ha detto che “diversi” paesi dell’eurozona “non ci vogliono ma dobbiamo convincerli che dobbiamo restare nell’area euro”. 

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