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Grecia: inizia il buyback, Merkel apre alla ristrutturazione

Atene dà il via al riacquisto dei propri titoli di Stato: l’obiettivo è ricondurre in mano pubblica circa 45 miliardi del debito sovrano – Dal successo dell’operazione dipende lo sblocco della nuova tranche di aiuti da parte Eurogruppo e Fmi – Oggi nuovo vertice a Bruxelles – Merkel: “Ristrutturazione? Ne parleremo nel 2014”.

Grecia: inizia il buyback, Merkel apre alla ristrutturazione

Inizia oggi l’ennesima settimana cruciale per il destino della Grecia. Atene ha dato il via al complicato buyback che le è stato richiesto la settimana scorsa da Eurogruppo e Fmi. Si tratta di una condizione fondamentale per i creditori internazionali, che hanno subordinato al risultato di questa operazione il via libera ufficiale alla nuova tranche d’aiuti in favore del Paese ellenico. Intanto oggi a Bruxelles i ministri finanziari dell’Eurozona si riuniranno nuovamente per fare il punto sulla situazione di Atene.

Nel dettaglio, la Grecia dovrà portare a termine un programma di riacquisto dei propri titoli di Stato dal costo massimo di 10 miliardi di euro. L’obiettivo è ricondurre nelle mani dello Stato circa 45 miliardi di debito pubblico. Le operazioni avverranno sul mercato secondario e coinvolgeranno gli investitori privati. 

Atene ha spiegato che l’offerta seguirà il modello delle aste olandesi, nelle quali gli investitori dichiarano a quanto intendono vendere i loro bond prima che il prezzo venga determinato. In particolare, chi ha titoli in portafoglio ed è interessato all’offerta dovrà comunicarlo entro il 7 dicembre. Il regolamento è invece atteso entro il 17. 

Il prezzo minimo per il riacquisto è stato fissato nella forchetta fra il 30,2 e il 38,1% del valore facciale dei bond, mentre il massimo rientrerà fra il 32,2% e il 40,1%. L’ampiezza dell’oscillazione sarà determinata a seconda della scadenza delle 20 serie di titoli, ma lo sconto sarà comunque molto ampio. Atene offrirà in cambio dei propri titoli di Stato bond emessi dal fondo salva Stati Efsf. 

L’esito del buyback è tutt’altro che scontato, ma i mercati sembrano crederci. Stamane i tassi d’interesse sui titoli decennali ellenici sono scesi sotto il 15% per la prima volta dall’inizio della crisi (in passato avevano raggiunto il 50%).

L’operazione consentirà inoltre di attenuare le divergenze fra Bruxelles e il Fondo monetario sulla sostenibilità del debito greco. L’Fmi avrebbe preferito una seconda ristrutturazione dei bond sovrani (che stavolta coinvolgerebbe i titoli in mano agli Stati, pesando quindi sui contribuenti), ma ha dovuto cedere al rifiuto della Germania. Nel fine settimana, tuttavia, proprio da Berlino è arrivata una sorprendente apertura alla svalutazione

“Quando la Grecia sarà in grado di gestirsi per conto suo, senza la necessità di nuovo debito – ha detto la cancelliera Angela Merkel in un’intervista alla Bild -, allora avremo bisogno di esaminare e valutare la situazione, ma questo non prima del 2014 o 2015 e se tutto va secondo i piani”.

Che Atene riesca a finanziarsi di nuovo sui mercati in così poco tempo non è forse verosimile. Ma di certo nel 2014 sarà ormai archiviato un ostacolo fondamentale sulla strada della ristrutturazione: le elezioni tedesche del prossimo settembre.  

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