Condividi

Grande MAXXI, decolla il museo del futuro: investimento di 42 milioni

Melandri ha presentato il progetto di ampliamento del museo e di rigenerazione urbana con i ministri Franceschini, Giannini e Gualtieri. Roma Capitale entra nella Fondazione

Grande MAXXI, decolla il museo del futuro: investimento di 42 milioni

Per il Grande MAXXI sono in arrivo 37,5 milioni di euro. Il costo complessivo dell’investimento sarà di 42 milioni la differenza sarà coperta con partnership prevalentemente. Il progetto, presentato a Roma dalla presidente del Museo per le Arti del XXI Secolo, Giovanna Melandri con un tris di ministri (Franceschini, Giovannini e Guerini) e il sindaco di Roma Gualtieri, segna l’inizio di un nuovo percorso, dopo i primi 10 anni di vita della Fondazione. Tre le parole-chiave su cui si snoda: sostenibilità, innovazione inclusione. Il masterplan include l’ampliamento del museo, la rigenerazione urbana degli spazi, la decarbonizzazione dell’edificio, la nascita di un nuovo hub per la ricerca, un orto urbano ed altro ancora.

Grande MAXXI, sarà un museo Net Zero

Ne aveva anticipato i contorni, a dicembre, la stessa Giovanna Melandri: “Il MAXXI sarà un museo net zero e sempre più digitale“, aveva detto in un’intervista a FIRSTonline. Il futuro “è un cantiere, quello di un museo che elabora, sperimenta e innova”. E nel cantiere MAXXI spiccano i progetti di decarbonizzazione, il progetto del hub di ricerca e innovazione, il recupero delle caserme di via Guido Reni con il sostegno del Comune di Roma che finalmente sembra accorgersi – diversamente dalla precedente giunta Raggi. Roma Capitale, ha infatti annunciato Roberto Gualtieri, “entra nella Fondazione MAXXI”. Oltre ad una nuova area di verde urbano attrezzato da realizzare attraverso il recupero della zona che si trova alle spalle del museo.

Trascorsi i primi dieci anni di crescita, “ora è il momento di una “naturale” e ulteriore evoluzione – dice Melandri – nel segno della rigenerazione urbana, della sostenibilità e delle tecnologie più avanzate, per confrontarci con il “mondo nuovo” “.

Grande MAXXI, un nuovo edificio sostenibile

Il nuovo MAXXI nascerà da una serie di azioni integrate che su punta a portare avanti nei prossimi anni, con un orizzonte rivolto al 2026 per quanto attiene ai fondi del Pnrr. Riguarderà sia l’edificio centrale, progettato da Zaha Hadid, sia l’area attigua al museo. Ecco i principali interventi:

  • MAXXI HUB: realizzazione di un nuovo edificio sostenibile e multifunzionale.
  • MAXXI GREEN: realizzazione di un’area di verde attrezzato, produttivo e fruibile dal pubblico.
  • MAXXI SOSTENIBILE: conversione energetica dell’edificio di Zaha Hadid. Economia circolare.
  • MAXXI ACCESSIBILE E INTELLIGENTE: abbattimento delle barriere fisiche e sensoriali e upgrade digitale, creazione di nuovi depositi tecnologici e aperti al pubblico e trasformazione di quelli esistenti.

Grande MAXXI, come saranno spesi i fondi

Nel corso della presentazione, Melandri ha insistito molto sull’obiettivo della carbon neutralità per l’intero edificio. Sarà ottenuta con un importante impianto fotovoltaico architettonicamente integrato, con vetri e tegole fotovoltaiche. Via il gas e sostituzione della caldaia con impianti a pompe di calore efficienti. Il museo conta di autoprodurre 1/3 del proprio fabbisogno elettrico. Enel che da anni è anche partner del museo, provvederà all’illuminazione a led degli spazi esterni. Una vera e propria comunità energetica integrata è inoltre in programma con il ministero della Difesa per le caserme, limitrofe, di via Reni.

Nulla sarebbe stato possibile, ha più volte sottolineato Melandri affiancata dai direttori del Museo, senza la collaborazione del Mibact, dei ministeri Infrastrutture e Difesa e ora anche del Comune di Roma che entrerà nel capitale della Fondazione.

L’intero progetto richiede 42 milioni di investimento. Di questa cifra, la copertura assicurata ammonta a 37,5 milioni: 15 milioni arrivano dal Piano strategico Grandi progetti Beni culturali (MiC); 2,5 milioni dalla linea di investimento 1.2 del PNRR di competenza del MiC; 20 milioni dal Fondo MIMS per gli interventi infrastrutturali di conservazione, manutenzione, riqualificazione, restauro e valorizzazione dei beni culturali e degli spazi, anche verdi, ad essi strumentali.

Commenta