Condividi

Governo: mini-manovra anti-deficit, poi Imu e cuneo fiscale

Il primo obiettivo del Governo è trovare subito 1,6 miliardi di euro per scongiurare il rischio che Bruxelles riapra la procedura d’infrazione per disavanzo eccessivo nei confronti del nostro Paese – Con la legge di stabilità, da approvare entro il 15 ottobre, si punta a ridurre il cuneo fiscale – In forse la cancellazione completa della seconda rata Imu.

Governo: mini-manovra anti-deficit, poi Imu e cuneo fiscale

Innanzitutto una mini-manovra per riportare il deficit 2013 entro il 3% del Pil. Poi il capitolo tasse, a partire da Imu e cuneo fiscale. Questi i prossimi appuntamenti nell’agenda del Governo. Il primo atto potrebbe andare in scena mercoledì, quando si riunirà nuovamente il Consiglio dei ministri. L’obiettivo è trovare subito 1,6 miliardi di euro per scongiurare il rischio che Bruxelles riapra la procedura d’infrazione per disavanzo eccessivo nei confronti del nostro Paese. La correzione richiesta è pari allo 0,1% del deficit-Pil. 

Le coperture dovrebbero arrivare da almeno tre interventi: riduzioni alle spese delle amministrazioni pubbliche e dismissione di una parte del patrimonio immobiliare dello Stato (in tutto 415 milioni), rincari per gli acconti Ires e Irpef delle società a fine novembre e aumento delle accise sulla benzina. Queste ultime due misure erano state previste inizialmente per evitare il balzello dell’Iva, ma ora che l’imposta è aumentata sembrano comunque indispensabili per rientrare nei parametri imposti dall’Europa alla finanza pubblica.  

Fra le altre “spese inderogabili” che con ogni probabilità confluiranno nel decreto sulla mini-manovrina figurano anche 330 milioni da destinare alla Cassa integrazione in deroga, 190 milioni per l’emergenza immigrazione (cui se ne aggiungeranno altri 20 per l’accoglienza dei minori non accompagnati) e 120 milioni di compensazione Imu per i Comuni.

Oggi pomeriggio, invece, il Cdm si riunirà – in assenza del premier Enrico Letta – per occuparsi di leggi regionali e forse varare anche il decreto per il rifinanziamento delle missioni internazionali, che vale 265 milioni di euro. Sempre nel corso del Cdm di mercoledì, invece, l’Esecutivo dovrebbe affrontare anche il nodo della legge di Stabilità, con l’obiettivo di approvare il provvedimento entro il 15 ottobre. Tre i pilastri su cui dovrebbe strutturarsi l’ex finanziaria: revisione del patto di stabilità, creazione della nuova “service tax” (che dal 2014 accorperà vari servizi comunali, Tares e Imu) e taglio del cuneo fiscale e contributivo su lavoratori e imprese. 

Quanto al capitolo Imu, per cancellare la rata di dicembre sarà necessario trovare 2,4 miliardi. Una somma forse troppo elevata: non è quindi escluso che alla fine il Governo scelga d’intervenire solo a sostegno dei contribuenti più svantaggiati.  

Commenta