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Google, nuova inchiesta Ue sugli annunci online

L’Antitrust Ue vuole capire se Google ha infranto le norme sulla concorrenza favorendo i propri servizi di inserzione a scapito degli altri fornitori – Vestager: “La parità di condizioni è essenziale”

Google, nuova inchiesta Ue sugli annunci online

Nuovi problemi di Google con l’Antitrust. Stavola ad aprire un’inchiesta formale è stata la commissione europea. Lo scopo è quello di valutare se il colosso di Mountain View abbia infranto le regole sulla concorrenza favorendo i propri servizi di inserzione pubblicitaria online nella cosiddetta catena di fornitura “ad tech”, danneggiando fornitori di servizi di tecnologia pubblicitaria, inserzionisti, intermediari ed editori online.

Nel 2020, dagli annunci online Google ha incassato 147 miliardi di dollari, una cifra inarrivabile per qualsiasi altra azienda al mondo di qualsiasi altra azienda al mondo. Circa il 16% delle entrate proviene dalla sua attività display o di rete, in cui altre società di media utilizzano la tecnologia di Google per vendere annunci sul proprio sito Web e app.

La Ue vuole dunque capire se Google ha violato o distorto a suo favore le norme sulla concorrenza, limitando l’accesso da parte di terzi ai dati degli utenti per scopi pubblicitari su siti Web e app, riservando questi dati per il proprio uso.

“I servizi pubblicitari online sono al centro del modello in base al quale Google e gli editori monetizzano i loro servizi online – ha spiegato la numero uno dell’Antitrust Ue, Margrethe Vestager -. Google raccoglie dati da utilizzare per scopi pubblicitari mirati, vende spazi pubblicitari e funge anche da intermediario pubblicitario online. Quindi è presente in quasi tutti i livelli della catena di approvvigionamento per la pubblicità on line. Siamo preoccupati che Google abbia reso più difficile la competizione nelle tecnologie pubblicitarie. La parità di condizioni è essenziale per tutti nella catena di approvvigionamento. La concorrenza leale è importante: sia per gli inserzionisti per raggiungere i consumatori sui siti degli editori sia per gli editori per vendere il proprio spazio agli inserzionisti, generare entrate e finanziamenti per i contenuti. Esamineremo anche le politiche di Google sul monitoraggio degli utenti per assicurarci che siano in linea con una concorrenza leale”.

Reuters ricorda che nell’ultimo decennio l’Antitrust Ue ha multato la società per oltre 8 miliardi di euro (9,8 miliardi di dollari) per aver bloccato i rivali nello shopping online, negli smartphone Android e nella pubblicità online.

Da sottolineare infine che, la scorsa settimana, Google ha raggiunto un accordo con l’Antitrust francese in base al quale dovrà pagare una multa di 268 milioni di dollari (220 milioni di euro) per aver realizzato un abuso di posizione dominante e aver attuato una concorrenza sleale nel settore del marketing digitale. A metà maggio è stata l’Antitrust italiana a multare il colosso Usa con una sanzione di 102 milioni.

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