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Gli under 40, tutti pazzi per l’agricoltura hi-tech

Gli under 40 italiani reagiscono alla crisi del lavoro anche tornando alla terra ma non come i loro nonni ma sfruttando appieno le nuove tecnologie – Nel 2015 sono 20mila gli unde 40 italiani che hanno trovato lavoro nei campi – Startup agricole con tecnologie raffinatissime e boom di iscrizioni ad Agraria – Droni per il controllo dei terreni e la novità del laboratorio Space Food Lab

Ritorno alla terra sì, ma sfruttando appieno le nuove tecnologie. Chi meglio dei giovani può prestarsi a questa tendenza? Secondo quanto emerso all’evento Agrogeneration, organizzato presso la sede dell’Università di Catania dal ministero delle Politiche agricole in collaborazione con “Crea e Future Food Institute”, gli under 40 italiani reagiscono alla crisi del lavoro anche tornando all’agricoltura, ma non lo fanno più come i loro nonni.

Anche quello che una volta veniva chiamato settore primario è infatti entrato nell’era delle startup e di sofisticatissime tecnologie che possono essere utilizzate anche in agricoltura, coltivazione, pesca. Dagli studi spaziali per la produzione di cibo ai droni per il controllo dei terreni, dall’impiego di materiali alimentari di recupero per le stampanti 3D a sistemi di ottimizzazione dell’uso delle acque a macchine di precisione per i controlli, tutto questo può essere applicato all’agroalimentare.

A confermare la tendenza è anche l’Istat, secondo cui sono 20mila gli under 40 che hanno trovato lavoro nel settore agricolo nel 2015, con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente, mentre sono salite del 44% le iscrizioni alle facoltà di Agraria in tutta Italia, a testimonianza che l’agricoltura è una scelta di futuro.

L’evento catanese è stato interamente focalizzato sulle nuove opportunità per gli under 40, legate all’innovazione nella produzione di cibo. Nella due giorni tenutasi a fine luglio moltissimi studenti, agricoltori, imprese, esperti e startupper si sono incontrati e hanno discusso anche di proposte sulle sfide dell’alimentazione globale. L’agricoltura e l’agroalimentare, infatti, non sono più mestieri tramontati, del passato. 

Anzi. Sono ad esempio giovani under 40 i ricercatori di Argotec, un’azienda ingegneristica aerospaziale di Torino, che ha realizzato la prima macchina da caffè a capsule, che ha permesso a Samantha Cristoforetti di bere il suo primo espresso in orbita. Negli ultimi anni Argotec è stata scelta dall’Agenzia aerospaziale europea come responsabile della fornitura dello space food sulla Stazione spaziale internazionale.

Per affrontare questa ambiziosa sfida tecnologica, nel 2010 Argotec ha sviluppato autonomamente la startup Space Food Lab, l’unico laboratorio europeo per la produzione del cibo da consumare nello Spazio. Il gruppo, guidato da David Avino, era partito dall’addestramento e certificazione degli astronauti, oggi è impegnato anche nell’agroalimentare.

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