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Gli occhi dei mercati sulla Bce a Napoli con stoccata di Visco alla Bundesbank

Mario Draghi svelerà i dettagli degli acquisti di Abs da parte della Bce e intanto il governatore Visco avverte Bundesbank: “I nostri sforzi orientati al benessere degli indidvidui e non a parametri o formule astratte” – Anche lo scontro Merkel-Francia sul rigore tiene banco – Pimco resta overweight sul debito italiano – Yoox patisce il debutto di Zalando.

Gli occhi dei mercati sulla Bce a Napoli con stoccata di Visco alla Bundesbank

MERCATI IN ATESA DI DRAGHI. L’EURO IN RISALITA. ANCHE L’EBOLA SPAVENTA WALL STREET

L’economia globale rallenta, i mercati frenano. Anche la scoperta del primo caso di Ebola sul suolo americano contribuisce a ridurre la propensione al rischio in attesa degli eventi più attesi della settimana: il direttivo della Bce di oggi e i dati sul mercato del lavoro Usa di domani, senza dimenticare gli effetti del clamoroso scontro sull’austerità tra la Francia e la Cancelliera Angela Merkel. E così Borse in ribasso: anche Tokyo –0,3% si avvia ad una chiusura negativa, sull’onda del recupero dello yen. Le autorità di Borsa giapponesi hanno rivelato che mercoledì è stato immesso per errore un ordine di vendita su 42 titoli del Nikkei per l’importo di 622 miliardi di dollari, un quarto del debito pubblico italiano. L’operazione è stata bloccata per tempo, ma l’autore è rimasto sconosciuto.

Negativi i listini Usa: l’indice Dow Jones è sceso dell’1,4%, l’S&P 500 circa dell’1,1% e il Nasdaq dell’1,59% sotto il peso di dati macro negativi. La Borsa di Londra è scesa dello 0,3%, Parigi è arretrata dell’1,1%, Francoforte -0,9%, Madrid -0,6%. Gli investitori hanno alleggerito le posizioni soprattutto sui titoli più direttamente legati al ciclo economico, come Petroliferi (Stoxx europeo del settore -1,3%), materie prime (-1,1%) e Automotive (-1%).

A Milano l’indice FtseMib ha chiuso ieri in ribasso dello 0,89% con cali diffusi fra le blue chip. Da segnalare infine la nuova frana del Bovespa brasiliano (-2,3%, il 15 % in meno in 12 mesi) e del real (-1,5%): i sondaggi segnalano che il presidente uscente Dilma Roussef è in vantaggio in vista del voto di domenica.

PIMCO, COLPITA DAI RISCATTI, RESTA OVERWIGHT SULL’ITALIA

Il calo delle Borse ha coinciso con l’assestamento del dollaro, dopo una lunga serie di sedute al rialzo: la valuta Usa scende sotto i 109 yen. Stamane l’euro è trattato a quota 1,2662. Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a 139 punti base e il tasso del decennale domestico si è assestato al 2,29%. Il mercato obbligazionario è alle prese con il terremoto in casa Pimco: l’uscita di Bill Gross ha causato, in tre giorni, l’uscita di 23,5 miliardi di dollari dal fondo Total Return massicciamente investito in Treasury (e Btp).

Ma la società resta overweight sul debito italiano.”La nostra visione sui Btp italiani resta la stessa di quanto dichiarato in precedenza”, ha detto Myles Bradshaw, executive vice president e portfolio manager presso la sede Pimco di Londra.

VISCO ALLA BCE: CONTANO PIU’ GLI UOMINI DELLE FORMULE

Riflettori accesi stamane sul direttorio della Bce, in trasferta a Napoli. I mercati non si aspettano decisioni clamorose, anche se i dettagli del piano di acquisto degli Abs, uno dei temi in discussione, potrebbero riservare non poche sorprese. L’attesa è concentrata, comunque, sulla conferenza stampa di Mario Draghi, bersaglio della crescente offensiva dei falchi della  Bundesbank.

Ieri sera, alla cena inaugurale del meeting, il presidente della Bce si è limitato a dire che  “i governatori si confronteranno sulle misure per riportare l’inflazione vicino alla soglia del 2%”. Ma Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, ha accolto i colleghi del direttorio della Bce con questo messaggio chiarissimo: “I nostri pensieri e i nostri sforzi, a Francoforte come a Roma, dovrebbero essere sempre orientati verso il benessere degli individui; non verso parametri o formule astratte”. Ogni riferimento a Jens Weidmann, governatore della Bundesbank, non è casuale.

Sulla riunione di Napoli incombono i segnali di rallentamento dell’attività industriale in Europa e in America. In Usa a settembre l’indice Pmi è sceso a 56,6 da 59 di agosto, contro previsioni che lo volevano a 58,5. Anche in Europa il segnale del rallentamento è venuto dall’indice manifatturiero. A causare il calo è stata la frenata della Germania. Intanto ieri il Consiglio dei ministri italiano ha approvato l’aggiornamento al ribasso del Documento di Economia e Finanza: il pareggio di bilancio strutturale è stato rinviato, per ora, al 2017.

VIVACI LE POPOLARI. DA LUNEDI’ GLI SCRUTINI BCE

La tenuta del comparto bancario ha fatto da diga in Piazza Affari al ribasso generale. L’indice italiano del settore è salito dello 0,27%. Bene le banche Popolari: Bpm +1,09%, Banco Popolare +1,44%, stabile Bper +0,08%. Salgono  Mediobanca +1,47% e Unicredit +0,7%. Intesa -0,3%, Monte Paschi -1%.

Da lunedì prossimo (6 ottobre) a sabato 11 ottobre, la Bce procederà con le verifiche sulle banche italiane. Gli istituti di credito saranno interrogati sull’andamento dell’attività caratteristica, sulla qualità degli attivi, sugli accantonamenti e sulle prove di stress test. Soffre il risparmio gestito: Mediolanum -1,69%, Azimut -1,95%. Perdono terreno le assicurazioni: Generali arretra dello 0,9%, UnipolSai -0,9%.

CONTINUA LA FRENATA FIAT. PRYSMIAN SOFRE IL WARNING DI NEXANS

Fiat ha perso il 2,5% dopo che la Commissione Ue ha stabilito che il trattamento fiscale riservato dal Lussemburgo a Fiat costituisce aiuto di Stato.

A settembre le vendite di Chrysler negli USA sono cresciute del 19% se confrontate con lo stesso periodo dell’anno scorso per un totale di 170mila veicoli. Da inizio anno le vendite risultano in crescita del 15% circa a 1,56 milioni.  Forte il contributo di SUV e trucks, la Jeep ha avuto un incremento del 47%.

Dopo il calo di agosto il mercato dell’auto in Italia torna a crescere a settembre +3,27%. Il gruppo Fiat cresce più del mercato registrando un aumento delle vendite del 4,4%. In discesa anche Exor -1,33% e Cnh Industrial -1,75%. Tutti i titoli industriali sono finiti in ribasso: Finmeccanica -1,2%, StM -0,9%, Pirelli -1%. Pesante Prysmian -2,3% appesantita dal profit warning di Nexans.

SAIPEM MAGLIA NERA, DEBOLI LE UTILITIES

Giornata difficile per energetici ed utilities, colpite dal richio di una frenata dei consumi delle imprese: 0,9%. Arretrano i titoli petroliferi dopo la caduta ieri del greggio (Brent -2,6%). Eni ha perso l’1,3%, Tenaris -1,9%. Fa peggio Saipem -4% a 16,16 euro, la peggior blue chip di Piazza Affari. Il terzo trimestre si è chiuso con una perdita complessiva del 15,6% in Borsa. Tra le utilities Enel -1,2%, Enel Green Power –1,38%. Giù anche A2A -0,38%, Terna -0,9% e A2A –0,38%.

YOOX PATISCE L’IPO ZALANDO. MATTONE SOTTO TIRO

Tra le altre blue chips da segnalare: brusca caduta di Mediaset -2,11%. Telecom  Italia perde l’1,8%. Recupera il segno più Buzzi +0,46%, bersagliata nelle ultime settimane per via dell’esposizione alla Russia. Prosegue il lento recupero del retail: Luxottica -0,56%, World Duty Free +1,82% e Autogrill +1,2%.

Nel settore lusso Yoox perde il 3% nel giorno del debutto alla Borsa di Francoforte della concorrente Zalando, protagonista di forti oscillazioni: dopo un collocamento a 21,50 euro, il titolo è salito fino a 24,48 euro (+13%), per poi ridiscendere e chiudere a 21,50 euro. Giù anche Ferragamo -1,84%. Meglio Moncler invariata e Tod’s -0,89%.

Soffrono i titoli immobiliari. Igd ancora sotto pressione -3,76%, alle prese con un aumento di capitale fino a 200 milioni. Pesante Aedes -3,98% dopo le operazioni annunciate martedì.

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