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Giro: favola rosa per Brambilla

L’olandese va in crisi sull’Alpe di Poti, appena Valverde attacca con Nibali. Nuova maglia rosa è Gianluca Brambilla vincitore ad Arezzo con un’azione isolata. Oggi l’attesa crono del Chianti: favorito è Dumoulin ma tutto può accadere dopo il flop di ieri. Kittel decide di ritirarsi.

Giro: favola rosa per Brambilla

Nella giornata da favola di Gianluca Brambilla, che conquista tappa e maglia rosa, a sorpresa crolla Tom Dumoulin. Dolomti e tapponi alpini sono ancora lontani, ma per mandare in tilt l’olandese è bastato l’Alpe di Poti, un colle appenninico di seconda categoria, 500 metri e non più di dislivello dei 42mila previsti dal Giro, una salita tosta ma non impossibile. Una resa inaspettata, subita senza alcuna reazione, come se Dumoulin fosse già rassegnato al suo destino, quando Valverde con Nibali e gli altri uomini di classifica è scattato non appena l’asfalto lasciava il posto allo sterrato di 6 km circa. La maglia rosa, che fino a quel punto aveva dato l’impressione di dominare il Giro con una vitalità prorompente, è cominciata a dileguarsi nella polvere della strada bianca. Davanti volavano. Ce la metteva tutta Brambilla, l’uomo del giorno, che aveva detto ciao ai suoi compagni di fuga – tra cui Montaguti e Moser secondo e terzo all’arrivo – involandosi verso l’impresa della sua vita. Pedalavano forte  Valverde e Nibali ma anche Zakarin, Uran, Landa, Chaves, Maika, Amador, Pozzovivo, Kruijswijk, cioè il meglio del Giro, tutti di colpo alleati con l’obiettivo comune di dare una mazzata alla maglia rosa. Lui, Dumoulin, arrancava tanto da essere raggiunto e superato anche da colleghi solitamente allergici alle pendenze.

Ad Arezzo era il grande sconfitto della tappa, solo 38esimo con un ritardo di 2’51” dal vincitore e di oltre un minuto da Valverde, un campione sempre più in salute a dispetto dell’età, che vinceva lo sprint del drappello dei migliori, guadagnando anche 3” su Nibali e Landa. Una giornataccia che fa precipitare Dumoulin dal primo all’11esimo posto, scavalcato  da tutti i papabili per la vittoria finali in una classifica che vede in maglia rosa Brambilla, lombardo da Bellano, 28 anni, diploma di ragioniere, che già si era messo in mostra sullo sterrato della Strade bianche a marzo arrivando terzo dietro Cancellara e Stybar. Gioisce Brambilla, mastica amaro Dumoulin cui devono essere tornati alla mente come un incubo i ricordi della cotta patita nella penultima tappa della Vuelta dell’anno scorso, quando all’improvviso, ancora in maglia rossa di leader, entrò in crisi sulle ultime due salite verso Cercedilla, staccato e sconfitto da Aru che vinse la sua prima grande corsa a tappe mentre l’olandese addirittura uscì dalla top ten della classifica finale. La defaillance di ieri, contenuta nel minutaggio solo dal fatto che è esplosa quando mancavano appena una quindicina di km da Arezzo, rischia di incidere anche sull’esito della crono di oggi nel Chianti di 40 km e mezzo, una tappa che Dumoulin, grandissimo cronoman, attendeva per assestare un’altra frustata ai suoi rivali ma che alla luce di quanto è avvenuto ieri diventa un test probante sulle possibilità o meno dell’olandese di essere ancora in corsa per il Giro. Fuori Giro di sicuro è Marcel Kittel, capitano della Etixx, la squadra di Brambilla, che ieri sera ha deciso di lasciare la corsa della Gazzetta per “recuperare energie”: questa è la giustificazione del velocista tedesco, maglia rosa un giorno e due vittorie in Olanda,  che deve rinviare a data da stabilire il giorno in cui riuscirà vincere una frazione del Giro che non si svolga in territorio estero.

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