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Giro: a San Marino Nibali e Yates sfidano il favorito Roglic

Grande attesa per la crono di 35 km da Riccione a San Marino con Valerio Conti che non dovrebbe avere problemi a difendere la maglia rosa – Ieri a Pesaro acuto di Caleb Ewan che in volata batte Viviani e Ackermann.

Giro: a San Marino Nibali e Yates sfidano il favorito Roglic

Beffato da Ackermann a Fucecchio, declassato dalla giuria a Orbetello, battuto da Caleb Ewan anche ieri nello sprint a Pesaro: per Elia Viviani, dopo gli stappi di spumante al Giro dell’anno scorso – maglia ciclamino con quattro vittorie – finora solo sconfitte brucianti. Ci saranno altre occasioni per rimediare alla secca ma da oggi, dopo l’attesa crono di San Marino che ridisegnerà anche la classifica “avulsa” dei big rimasta fin qui fissata dalla prima tappa di San Luca, il Giro offrirà sempre più montagna e sempre meno pianure. Montagne alpine e dolomitiche, aspre e arcigne, dalle pendenze che metteranno fuori gioco i velocisti, ben diverse da quelle affrontate in queste prime otto tappe, su strade appenniniche che mai come quest’anno sono state scelte per non mordere in vista di una seconda parte di Giro particolarmente dura e stronca-gambe. 

 Anche quella di ieri aveva tre Gpm ma l’ordine d’arrivo , che vede sul podio Ewan, Viviani e Ackermann seguiti da Belletti quarto e Démare quinto – il meglio dello sprint in questo Giro dopo il ritiro di Gaviria – certifica che le salite affrontate non erano affatto proibitive. A rendere complicata la tappa più dell’altimetria è stata la pioggia nel finale proprio quando la strada che porta a Pesaro era fitta di curve insidiose. Per quasi 200 km la frazione è vissuta sulla fuga di due italiani, Frapporti e Cima, due nomi spesso presenti nelle fughe di questo Giro, con i big in gruppo più attenti a non cadere che a inseguire i battistrada,  troppo pochi per non cedere nel finale. L’aggancio avviene così a una trentina di km dall’arrivo: il piccolo dramma sportivo dei due coraggiosi si consuma proprio davanti al Castello di Gradara che fu teatro di un dramma ben più grande, quello del tragico amore tra Paolo e Francesca, reso eterno da Dante.  

Rientrata la fuga di Cima e Frapporti, è Giulio Ciccone, in maglia azzurra, che allunga in vista dell’ultimo Gpm del giorno, quello di Gabicce Monte: con lui ci sono Bidard e Vervaecke che non fanno nulla per impedirgli di guadagnare altri punti preziosi per la leadership degli scalatori. Nella discesa su Pesaro, molto tecnica e pericolosa, c’è il ricongiungimento generale grazie al lavoro delle squadre dei velocisti, in particolare della Bora-Hansgrohe di Pascal Ackermann. Il rettilineo d’arrivo è di appena duecento metri, preceduto da un curva ad angolo retto che per i rischi impliciti suscita le veementi proteste di alcuni corridori – vedi Tony Gallopin che rinuncia allo sprint. Viviani non trova la ruota dei suo compagno Sabatini e sceglie quella di Caleb Ewan ma viene disturbato alla sua sinistra da Nizzolo, proprio quando l’australiano della Lotto-Soudal sprigiona la sua esplosività per agguantare e superare Ackermann. Viviani riesce a soffiare il secondo posto al tedesco in maglia ciclamino ma deve rinviare ancora l’appuntamento con la vittoria. 

Di diverso umore di Viviani era Valerio Conti che ha mantenuto la maglia rosa conquistata a San Giovanni Rotondo. Per lui un dopocorsa con la sorpresa della telefonata di un suo tifoso speciale, Carlo Verdone che l’ha spronato a difendere “con orgoglio questa maglia rosa romana”. Oggi nella crono di 35 km da Riccione a San Marino, con le severe rampe verso la celebre rocca, Conti non dovrebbe avere problemi a conservare il simbolo del problema. Visti i risultati della prima crono di San Luca – 27esimo a un 1’01” dal vincitore Roglic – ha addirittura la possibilità di allungare sui suoi immediati inseguitori: su Rojas (secondo a 1’32”), Carboni (terzo a 1’41”), Peters (quarto a 2’09”), Madouas (quinto a 2’17”). Grande attesa anche per la nuova sfida tra i big che in questa prima settimana di corsa sono stati alla finestra senza mai attaccarsi: Roglic ancora una volta parte con i favori dei pronostici dopo l’exploit di San Luca. Ma Nibali e Yates e anche Angel Miguel Lopez ci sono. Da seguire con attenzione pure la prova di Formolo e Landa. Si preannuncia davvero una bella battaglia sul Titano, non decisiva ma pur sempre un check-up importante per lo stato di salute dei protagonisti per la vittoria finale.   

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