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Giovani, il lavoro del futuro è biotech

Il comparto biotech, già oggi molto vitale in un’economia stagnante, sembra destinato a crescere ancora nei prossimi anni e può rappresentare uno sbocco lavorativo particolarmente florido per i giovani italiani e non solo.

Giovani, il lavoro del futuro è biotech

La crescita del comparto biotech potrebbe rappresentare un futuro credibile per molti giovani italiani, e non solo. In Italia, infatti, il biotech si colloca a livelli di eccellenza sul fronte internazionale, con 176 imprese impegnate solo nel settore farmaceutico, che registrano investimenti superiori al miliardo di euro e contano su circa 5mila addetti.

Numeri che, secondo quanto riportato, sembrano destinati a crescere ulteriormente: se ad oggi, infatti, il 50% dei farmaci nazionali in sviluppo sono puramente biotech, la loro quota dovrebbe superare il 75% nel 2025.

Ma le nano-tecnologie applicate alla biologia interessano anche altri settori, tra cui spiccano quello industriale, quello medico e quello agrario. Quanto agli investimenti, ad esempio, gli Stati Uniti spendono ogni anno circa 22 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo biotech.

A parlare di biotech e di prospettive per i più giovani è anche il presidente del Gruppo Biotecnologie di Farmindustria, Eugenio Aringhieri: “Il futuro è nel biotech che, in molti casi, rappresenta la speranza principale di terapie innovative per trovare soluzioni a domande di salute ancora aperte”.

“Il nostro settore – prosegue – è alimentato dalla ricerca, dalla capacita di generare risposte a domande di salute ancora aperte e in tutto questo i giovani hanno un ruolo importantissimo perchè la ricerca è alimentata dalla creatività, dalla disubbidienza creativa, dalla passione, che sono tutte caratteristiche dei ragazzi”.

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