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Giorgio Napolitano si dimette domani e chiede una prova di unità

Il presidente saluta i corazzieri e i dipendenti del Quirinale. Tra ventiquattr’ore la cerimonia di addio, semplice e senza discorsi. “Senso di responsabilità”: questo l’invito rivolto alle forze politiche per l’elezione del successore e per il completamento delle riforme. In parlamento prime votazioni il 29-30 gennaio

Giorgio Napolitano si dimette domani e chiede una prova di unità

Al Quirinale è il momento dei saluti: ai corazzieri e al personale, ultimi gesti prima delle dimissioni diel presidente Giorgio Napolitano che arriveranno domani. Oggi a Strasburgo il presidente del consigli Matteo Renzi chiude il semestre europeo italiano e dopo le dimissioni annunciate da Napolitano scattano i 15 giorni durqante i quali il preisdente del Senato Pietro Grasso assumerà le funzioni pro tempore e il presidente della Camera Laura Boldrini convocherà il parlamento in seducta comune per l’elezione del nuovo presidente. Le votazioni inizieranno quindi presumibilmente il 29 o 30 gennaio.

Semplicissima e senza discorsi ufficiali scatterà tra 24m ore la cerimonia di addio. Quel che ha voluto dire il presidente lo ha già detto nella notte di Capodanno quando ha salutato gli italiani e ha raccontato di aver toccato con mano il peso dell’età e le crescenti difficoltà nello svolgere le sue funzioni di presidente della repubblica. “Ignorarle sarebbe assurdo”. E, sempre nel suo discorso, ha invocato unità, collaborazione e “senso di reponsabilità” per eleggere il suo successore ma anche per completare il percorso delle riforme sulle quali, ha ricordato, l’Italia ha fatto enormi passi avanti ma che devono essere ancora pienamente completate.

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