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Gioielli, collezionismo ed investimento in aumento

FIRSTonline intervista l’esperto gemmollogo Gianfranco Saccucci per saperne di più sul settore preziosi, un settore in crescita soprattutto presso i cittadini arabi e indiani in virtù del loro valore religioso presso queste popolazioni.

Gioielli, collezionismo ed investimento in aumento

Il mercato internazionale, con le vendite di diamanti e gioielli sta registrando un vero e grande interesse, soprattutto in pietre preziose, anche montate su gioielli, con caratteristiche gemmologiche significative, tra le quali prevale la qualità e la rarità. Ma non solo, anche gioielli, meglio se di “Maison” importanti o se appartenuti a delle “celebrities”, mentre le perle naturali sono le più ambite dal mercato arabo e indiano.

Per saperne di più di questo preciso settore di collezionismo ma anche di investimento, abbiamo chiesto un parere a Gianfranco Saccucci, 40 anni di esperienza nel settore preziosi, prima come rappresentante e in seguito responsabile della Ditta Franco Corbetta, una delle più prestigiose fabbriche di gioielleria in Milano. Dal 1983 Perito in preziosi e CTU del tribunale di Milano, esperto gemmologo, ex direttore del dipartimento gioielli di Finarte Casa d’Aste (dal 1981 al 2010). Socio fondatore del “Collegio Italiano Gemmologi” di Milano, nel CDA dell’ Associazione gemmologi con l’incarico di tesoriere. Nel 2011 ha fondato la International ArtSale, una casa d’aste tutta italiana con sede a Milano, tre aste all’anno, aprile, ottobre e dicembre e che già dal primo anno registra fatturati in milioni di euro.

FIRSTonline – Cosa l’ha spinta a credere che fosse determinante aprire una nuova casa d’aste tutta italiana, quando vediamo chiudere dipartimenti di case internazionali?

Saccucci – Per capire il perché bisogna fare un passo indietro. Le generazioni che ci ha preceduto hanno da sempre amato “il bello” e hanno conservato e protetto patrimoni familiari quali: quadri storici, mobili d’arte, collezioni particolari ecc., che si tramandavano da padre in figlio, di cui i gioielli erano il tesoretto di famiglia. Oggetti di grande valore che occupavano piccoli spazi e che per molti sono stati e sono la riserva economica, a cui poter accedere nei momenti difficili della vita, senza tante procedure burocratiche. Tutte le più famose case d’Asta Internazionali hanno da sempre attinto a questi patrimoni italiani per allestire le proprie Aste. Io credo che ancora tanto materiale interessante sia ancora reperibile in Italia e che con la globalizzazione non necessita più andare all’Estero a vendere i propri beni, si possono vendere qui da noi con l’utilizzo di tutte le nuove tecnologie di comunicazione internazionali a disposizione. 

FIRSTonline – In questo momento particolare dell’economia italiana ed europea, il settore degli investimenti in oro e gioielli è un settore in cui investire e secondo Lei perché?

Saccucci – In Italia per il solo fatto dell’immobilità e della instabilità perpetrata dai nostri governanti non da certezze nel futuro. L’oro con i diamanti e i gioielli, gradi valori in piccoli spazi, ritornano a essere il tesoretto di famiglia pronto li per qualsiasi evenienza,… la storia insegna. Nel vecchio continente, unito dalla moneta unica, in cui la produttività risente dell’influenza orientale dei costi bassi dei manufatti e in più le Banche soffrono, chi più chi meno, nell’erogare il credito alle imprese, per la tossicità acquisita dai titoli USA giacenti presso tutte le Banche Europee, difficili da smaltire.

FIRSTonline – Le aste internazionali, specie su piazze come Ginevra e New York, registrano una certa vivacità in questo settore, in Italia vi è lo stesso interesse?

Saccucci – In Italia noi riusciamo a vendere le gemme e gioielli importanti solo a clienti esteri che trovano, come prima riportato, quelle gemme, perle naturali e manufatti di ottima manodopera che hanno una buona vendibilità su i mercati internazionali.

FIRSTonline – Che tipologia di prodotto può essere considerato un investimento?

Saccucci – Sono un investimento i gioielli di ottima qualità, firmati e di epoca, meglio se databili dalla fine del XIX sec. all’inizio del XX secolo agli anni ’40 e l’oro monetato e non.

FIRSTonline – C’è un interesse per le perle naturali o coltivate? 

Saccucci – Sicuramente si, da noi però “Le perle naturali” non sono sempre molto amate, in quanto spesso non sono di ottima qualità, invece vi è molto interesse ad acquistare perle coltivate South Sea di grossa dimensione 14/16 mm bianche con sfumatura argento.

FIRSTonline – Chi sono gli acquirenti migliori in questo momento?

Saccucci – Oggi le perle naturali vengono acquistate da cittadini arabi e indiani perché per queste popolazioni hanno un valore religioso importante, in quanto la collana di perle naturali è il gioiello che si regala alla sposa e rappresenta “la purezza” e “la verginità”. Le perle naturali venivano pescate nei mari del Golfo Persico e vendute in Europa, oggi che la raccolta e quasi inesistente, gli arabi e gli indiani, che sono i nuovi ricchi stanno ricomperando le loro perle naturali. 

FIRSTonline – Qualche previsione per il secondo semestre 2013?

Saccucci – Sarei soddisfatto se il mercato mantenesse le tendenze dell’ultimo anno, sicuramente l’interesse per i preziosi sta crescendo soprattutto come bene rifugio e un asset di investimento. 

FIRSTonline – e in futuro…

Saccucci – In futuro è d’obbligo puntare alla qualità e alla esclusività dei prodotti, i compratori siano collezionisti o investitori sono sempre più preparati ed esigenti, il prodotto deve rispettare le migliori caratteristiche qualitative che possano restare invariabili nel tempo, se non addirittura migliorare la performance d’investimento, che si può creare tra domanda e offerta. C’è da dire che in questo momento i prezzi sono ottimi, noi stessi proponiamo cose di alto profilo a prezzi interessanti visto che oltre agli investitori ci sono anche molte persone che stanno disinvestendo patrimoni personali sia per il cambio generazionale che per diversificare gli investimenti.

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