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Germania a crescita zero. A Milano brilla Unipol

Il Pil tedesco del quarto trimestre ristagna, ma il dato non sorprende le Borse – A Parigi Renault sulle montagne russe dopo la prima perdita in 10 anni – Btp in rialzo, il petrolio recupera

Germania a crescita zero. A Milano brilla Unipol

Crescita zero. La prima stima sul Pil del quarto trimestre della Germania denuncia una vera e propria stagnazione della locomotiva d’Europa, che ha registrato una variazione pari a zero rispetto al trimestre precedente (+ 0,4% sui dodici mesi). Nell’Eurozona il Pil nei 19 paesi della zona euro è avanzato dello 0,1% su base trimestrale nel periodo tra ottobre e dicembre.

Il dato non sorprende Francoforte, in lieve guadagno (+0,18%). Sostanzialmente piatta Milano (-0,03%). Contrastate le altre piazze. Sale Madrid (+0,50%). A Parigi (-0,17%) seduta a due marce per Renault: partenza in profondo rosso dopo che l’azienda ha annunciato la prima perdita dopo dieci anni (-140 milioni di euro, dividendo il calo dei due terzi a 1,10 euro), robusto recupero (+2,80%), dopo che la pdg Clotilde Delbos (in carica in attesa di Luca De Meo) ha detto, rispondendo a chiedeva di tagli di stabilimenti, che “non abbiamo tabù e non escludiamo nulla”.

Piatta Londra. Cede quasi il 6% Royal Bank of Scotland, che ha annunciato una nuova strategia che prevede il drastico ridimensionamento della sua banca di investimento e il nuovo nome di NatWest.

I future di Wall Street anticipano un’apertura poco mossa anche sui mercati Usa. Il cambio euro/dollaro è sotto 1,09 a 1,08407 (+0,02%) non lontano dai minimi degli ultimi due anni.

In merito al coronavirus, Pechino avrebbe affermato di essere disponibile a collaborare con esperti nell’ambito di una missione internazionale per studiare l’epidemia.

Il rendimento del Btp è in modesto rialzo a 0,92%. Non pesa, almeno per ora, l’aria di crisi di governo dopo lo strappo tra Italia Viva ed il resto dell’esecutivo- Sale il controvalore del portafoglio di titoli di Stato italiani detenuto da soggetti esteri, portandosi in novembre al massimo da aprile del 2018. Nel supplemento al bollettino “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” di Banca d’Italia, il valore di novembre è salito a 717,545 miliardi di euro dai 713,273 miliardi rivisti di ottobre.

Boccata d’ossigeno per il petrolio avviato al primo rialzo da inizio 2020. I future sul Brent scambiano a 56,48 dollari al barile (+ 3,4% da venerdì scorso), il primo guadagno settimanale in sei settimane. L’Opec+ sta valutando la possibilità di implementare tagli alla produzione fino a 2,3 milioni di barili al giorno.

In Piazza Affari brillano gli assicurativi, grazie all’exploit del gruppo Unipol.

Unipol Sai (+3,9%) chiude il 2019 con 13,26 miliardi di euro di premi, da 10,4 miliardi del 2019. Il consensus si aspettava 13,5 miliardi di euro. Utile prima delle tasse a 874 milioni di euro, in linea con le previsioni. Meglio del previsto l’utile netto, a 721 milioni di euro. Solvency II a 250%. Dividendo proposto pari a 16 centesimi di dollaro.

Unipol (+5,3%) chiude il 2019 con un utile rettificato di 570 milioni di euro, meglio delle previsioni. Solvency II a 181%. Positiva anche Generali (+0,4%).

Debole il settore auto, dopo i conti di Renault: Fiat Chrysler +0,3%, Pirelli +1,5%, Brembo -0,8%, Ferrari +0,8%.

Da segnalare Cerved (+2,2% a 9,3 euro), tra i migliori titoli della seduta dopo la buona trimestrale: il consenso raccolto da Bloomberg evidenzia un target fondamentale medio a 9,93 euro.

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