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Generali: utili trimestrali +28,1%, boom della raccolta Vita (+62%)

Senza considerare le dismissioni, i profitti sono comunque aumentati del 6% – Il Cfo Borean: “Rimaniamo solidi nonostante l’impennata dello spread”

Generali: utili trimestrali +28,1%, boom della raccolta Vita (+62%)

Generali archivia il primo trimestre con un utile netto di gruppo pari a 744 milioni, in aumento del 28,1% su anno. Il risultato comprende i profitti di varie dismissioni. L’utile netto normalizzato, invece, si attesta a 616 milioni (+6%), “in linea con gli obiettivi del nuovo piano strategico”, si legge nella nota del gruppo.

Il risultato operativo è in crescita del 6,9%, a 1,346 miliardi, al top del consensus e “grazie al contributo di tutti i segmenti di attività del gruppo”. I premi lordi complessivi si attestano a 18,9 miliardi, in aumento del 6,6%: in particolare, il ramo Danni aumenta del 3,1%. La nota del gruppo sottolinea “l’ottima raccolta netta Vita a oltre 4 miliardi (+61,9%) con riserve tecniche Vita in crescita a 353 miliardi (+2,8%)”.

Il combined ratio è a 91,5% (+0,1 punti percentuale), mentre il Solvency Ratio è calato dal 217% di fine 2018 al 207%, ma “la variazione da inizio anno è in larga parte ascrivibile al recepimento atteso di cambiamenti regolamentari (-7 punti percentuale come somma di variazioni EIOPA su Ultimate Forward Rate e reference portfolio e trattamento IRP in Francia)”, spiega Generali.

“Sono risultati molto positivi: per l’accelerazione della crescita sia sul Danni che sul Vita, per margini sempre su livelli migliori e per lo sviluppo dell’asset management in linea con le aspettative – ha detto Frederic de Courtois, general manager di Generali – Sono solo tre mesi ma è un’ottima partenza per il nostro nuovo piano, sono numeri che ci pongono tra i principali player mondiali della nostra industria siamo in linea con i nostri target e fiduciosi sul raggiungimento degli obiettivi del business plan”.

Cristiano Borean, Cfo di Generali, ha sottolineato invece che “la solidità della compagnia resta estremamente stabile” nonostante la recente impennata dello spread. “La sensitività non è eccessiva – ha aggiunto – non vediamo impatti significativi dai movimenti degli ultimi giorni e poi non bisogna trascurare l’effetto combinato del differenziale di rendimento che sale ma dei tassi che scendono”. Il manager ha confermato che l’esposizione sui Btp a fine primo trimestre è pari a 59,5 miliardi di euro, in linea con fine 2018.

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