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General Motors: maxi sciopero operai, il primo da 12 anni

A incrociare le braccia sono 50mila operai aderenti al sindacato Uaw – La decisione è stata presa dopo il fallimento della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto sabato scorso

General Motors: maxi sciopero operai, il primo da 12 anni

Clamoroso a Detroit. Per la prima volta negli ultimi 12 anni, alla mezzanotte di lunedì 16 settembre (le 6 del mattino in Italia) i lavoratori della General Motors sono entrati in sciopero. Si tratta di una mobilitazione imponente: a incrociare le braccia sono infatti ben 50mila operai del colosso automobilistico statunitense aderenti al sindacato United Auto Workers (Uaw).

La decisione di scioperare è stata presa dopo il fallimento della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto sabato scorso. L’astensione dal lavoro, proclamata nel pomeriggio di domenica dalla Uaw, interessa 55 siti tra impianti (33) e magazzini di componenti (22).

General Motors afferma di aver proposto ai rappresentanti dei lavoratori un piano d’investimento da 7 miliardi di dollari in otto stabilimenti degli Stati Uniti che dovrebbe creare 5.400 nuovi posti di lavoro. L’offerta comprendeva anche una migliore ripartizione dei salari e dei profitti per i membri dello United Auto Workers. Il sindacato avrebbe però giudicato insufficiente l’offerta, scegliendo quindi la strada dello sciopero.

Uaw aveva chiesto all’azienda di aumentare i salari, soprattutto ai lavoratori al primo impiego, ma il negoziato non è andato a buon fine. Le richieste sindacali comprendevano anche la riapertura di fabbriche inattive e la concessione di nuovi benefit.

Stando a quanto riporta la Cnn, il sindacato ritiene che GM stia anteponendo i profitti alle tutele salariali dei dipendenti, che hanno contribuito in modo decisivo alla rinascita del gruppo dopo il fallimento e il salvataggio federale di 10 anni fa.

In termini economici, secondo alcune stime la mobilitazione potrebbe costare a General Motors una perdita pari a circa 50 milioni di dollari al giorno.

Non poteva mancare il commento digitale del presidente americano Donald Trump, che – come sempre via Twitter – ha esortato General Motors e sindacati ad “andare d’accordo e trovare un’intesa”.

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