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Gas, Descalzi: con gli accordi Italia-Algeria liberi dal gas russo dal 2024-25. Firmate 5 intese

L’Algeria è diventato il primo fornitore di gas per l’Italia e ora il governo italiano punta a rafforzare la collaborazione non solo in campo energetico. Meloni: “Partner strategico”

Gas, Descalzi: con gli accordi Italia-Algeria liberi dal gas russo dal 2024-25. Firmate 5 intese

L’Italia firma con l’Algeria 5 accordi. Il gas nordafricano è cruciale nella strategia di approvvigionamento energetica per l’Italia, nel quadro del processo di affrancamento dalle forniture di gas russo: nel primo semestre 2022 l’Algeria è diventato il primo fornitore di gas naturale e a dicembre il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ha dichiarato l’impegno preso con Roma per aumentare le forniture di gas dagli attuali 20 “ad almeno 35 miliardi di metri cubi”.

Il dossier energia è perciò al centro della missione di due giorni di Giorgia Meloni in corso ad Algeri, la sua prima visita ufficiale nel paese nordafricano durante il quale sono stati firmati importanti accordi di cooperazione. Anche l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi si è recato due volte durante il suo mandato, chiudendo una serie di accordi con l’Algeria per consentire di sostituire fino a un terzo del metano russo. Inoltre, è stata firmata la dichiarazione congiunta per rafforzare le relazioni tra i due Paese per celebrare il ventennale del trattato di amicizia fra Italia e Algeria, siglato il 27 gennaio 2003. “Noi celebriamo la ricorrenza firmando una dichiarazione congiunta che sottolinea l’eccellenza delle nostre relazioni, ma non ci vogliamo fermare qui”, ha detto Giorgia Meloni.

Descalzi positivo: “Niente più gas russo dal 2024-2025”

“Le previsioni per azzerare le forniture di gas russo all’Italia? Sono positivo, nell’inverno 2024-2025, direi che continuando così le cose vadano nel verso giusto”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, a margine della visita della premier Giorgia Meloni ad Algeri. L’Italia riuscirà così a soddisfare il proprio fabbisogno nazionale, e anche a rifornire altri Paesi europei. E nel giro di cinque anni, smistare al resto dei partner europei fino a 60 miliardi di metri cubi di gas. Parlando delle forniture di gas dall’Algeria, Claudio Descalzi ha aggiunto: “Aggiorniamo gli accordi annualmente sulle quantità che sono state rispettate: sono stati dati più di 3 miliardi di metri cubi e altri 3 miliardi nel 2023 e poi altri ancora”. “Bisogna pensare – ha concluso – che solo 2 anni fa l’Algeria dava all’Italia circa 21 miliardi di metri cubi, adesso ha dato 25 miliardi, arriveremo a 28 miliardi l’anno prossimo e poi nel 24-25 supereremo ancora. È davvero un partner strategico che sta aiutando molto l’Italia”.

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Quanto gas russo arriva in Italia? E come lo abbiamo sostituito?

Il 2022 è stato un anno storico per le importazioni di gas russo nel nostro Paese, scese al punto più basso dal 1990. Come riporta il Sole 24 ore, la quota è scesa del 61% a 11,2 miliardi di metri cubi dagli oltre 29 miliardi nel 2021. Ma da dove abbiamo preso il gas? È cresciuto del 12% il flusso proveniente dall’Algeria, passato da 21,2 a 25 miliardi di metri cubi nel giro di due anni (sebbene ne avesse promessi 27). Mentre l’Azerbaijan, terzo Paese per quantità di gas importato, ha aumentato l’export verso il nostro Paese, passando nel 2022 a una fornitura di 10,2 miliardi di metri cubi, contro i 7,2 del 2021 (+41%). Per quote minori, abbiamo preso il gas da Olanda e Norvegia con una crescita del 241%: dai 2,2 miliardi di metri cubi del 2021 si è passati ai 7,4 del 2022. E anche il gas naturale liquefatto, trasportato via nave e non via gasdotto, ha fatto la sua parte. Il gas naturale può essere liquefatto tramite uno specifico processo di raffreddamento che comporta una notevole riduzione del volume, per questo è necessario l’impianto che permette di riportarlo al suo stato aeriforme, ossia il rigassificatore. Quello di Panigaglia (La Spezia) ha raddoppiato la sua capacità nel 2022 passando da 1,1 a 2,2 miliardi di metri cubi di gas processato (+102%) mentre quello di Livorno ha ricevuto 2,2 miliardi di metri cubi nel 2022 contro l’1,4 dell’anno precedente (+70%).

Per il 2023, Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, ha annunciato che il rigassificatore di Piombino sarà operativo entro maggio, anche se il comune della città ha annunciato un possibile nuovo ricorso al Tar. Mentre per quello di Ravenna bisognerà aspettare fino all’estate del 2024.

Italia-Algeria: 5 accordi sul gas e non solo

“Sono state firmate due intese da Eni e la sua omologa algerina, un’intesa per ridurre le emissioni di gas serra, quindi per uno sviluppo sostenibile, e l’altra è per giungere ad un incremento delle esportazioni di gas dall’Algeria all’Italia e all’Ue, la realizzazione di un nuovo gasdotto per l’idrogeno, la possibilità di fare gas liquefatto, insomma un meccanismo di mix energetico che individuiamo come possibile soluzione alla crisi in atto”, ha continuato Meloni.

Oltre al tema caldo dell’energia sono stati siglati anche accordi sull’automotive e sull’industria. E anche un memorandum d’intesa tra l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e l’Agenzia spaziale algerina (Asal)

“Vogliamo sperimentare nuovi campi di questa collaborazione, rafforzarla nel campo energetico, politico e culturale. Puntiamo a un partenariato per aumentare prospettive di crescita, nell’ottica di costruire ponti tra le sponde del Mediterraneo e stabilizzare la regione, che per l’Italia e l’Europa è strategica”, ha proseguito la premier.

Una missione, che oltre a portare a casa diversi accordi, ha permesso il lancio del “Piano Mattei” per l’Africa, l’idea con cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni mira a rendere l’Italia hub energetico del Mediterraneo, ponte decisivo fra Africa ed Europa.

L’Italia firma accordi con l’Algeria e Meloni lancia il “Piano Mattei”

La premier italiana punta a far diventare il nostro Paese l’hub dell’Europa per l’energia, di gas in primis, ma anche di idrogeno verde. Dovrà esserci un rapporto diretto tra paese produttore e paese consumatore. Ma come? Oltre all’aumento delle importazioni di gas liquido dall’Egitto tramite Tap e dall’Angola e dal Congo, si punta soprattutto ad incrementare le importazioni dall’Algeria, sia attraverso il Transmed (che attraversa la Tunisia e approda in Sicilia) sia attraverso il nuovo gasdotto Galsi, che dovrebbe collegare l’Algeria con la Sardegna e da qui arrivare a Livorno e poi fino in Germania. “Un progetto molto importante”, ha sottolineato il presidente algerino in conferenza stampa.

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