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G7, clamoroso l’autogol su Taormina

Pochi mesi dalle polemiche sull’assurda campagna che ha accompagnato il Fertility Day promosso dal ministero della Sanità, arriva un secondo clamoroso autogol mediatico con la locandina promozionale del G7 che si svolgerà dal 27 al 27 maggio a Taormina – Un’immagine sessista, stereotipata e retrograda che fa infuriare i siciliani

G7, clamoroso l’autogol su Taormina

A pochi mesi dalle polemiche sull’assurda campagna che ha accompagnato il Fertility Day promosso dal ministero della Sanità, arriva un secondo clamoroso autogol mediatico con la locandina promozionale del G7 che si svolgerà dal 26 al 27 maggio a Taormina.

Un anno fa, fu Matteo Renzi a scegliere la bellissima località siciliana come sede di uno degli eventi più importanti del 2017, il summit tra le sette nazioni sviluppate con la ricchezza netta più grande al mondo, preferendola addirittura alla sua città natale, Firenze. La motivazione alla base della scelta dell’ex Premier risiedeva nella volontà di dare visibilità alla Sicilia cercando di spogliarla degli stereotipi e dai soliti pregiudizi sulla mafia, esaltandone il patrimonio artistico-culturale.

Non si capisce come mai quindi, per pubblicizzare l’appuntamento di maggio, sull’app governativa dedicata a chi si accredita al G7 sia spuntata un’immagine (rimossa pochi minuti fa) che non solo quelle caratteristiche le contiene tutte, ma addirittura le esalta, fornendo il ritratto di un’isola ancora imprigionata negli stereotipi del film “Il Padrino” e della cinematografia che per anni ha visto la Trinacria come la terra della coppola e della lupara.

Sullo sfondo si vede un uomo con l’immancabile copricapo siculo, sigaretta in bocca e sguardo da macho d’altri tempi, che guarda una donna dai lineamenti mediterranei con lo sguardo basso, il sorriso malizioso appena accennato e l’ombrellino in mano.


Un’immagine che non solo non ha nulla a che fare con il G7, ma che trasuda sessismo e preconcetti e che ovviamente in pochi minuti ha già causato la reazione dell’opinione pubblica che, tramite i social network, non manca di esprimere il proprio dissenso, in certi casi con ironia, in altri con rabbia.

Il Presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, interpellato dall’Adnkronos, annuncia l’intenzione di interpellare Palazzo Chigi sulla questione: “Oggi stesso manderò una lettera formale di protesta al premier Gentiloni”.  

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