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Foundation de l’Hermitage: le ombre nell’arte, dal Rinascimento ai giorni nostri

Ultimo weekend per visitare la mostra “Ombres de la Renaissance à nos jours” organizzata dalla Fondation de l’Hermitage di Losanna (Svizzera). Con una selezione senza precedenti di quasi 140 opere, la mostra Shadows, dal Rinascimento ai giorni nostri, offre un viaggio attraverso 500 anni di storia dell’arte e riunisce una grande varietà di forme artistiche, dalla pittura all’installazione, scultura, incisione, disegno, fotografia e video.

Foundation de l’Hermitage: le ombre nell’arte, dal Rinascimento ai giorni nostri

Dopo il successo della mostra Windows, dal Rinascimento ai giorni nostri. Dürer, Monet, Magritte nel 2013, la Fondation de l’Hermitage continua la sua esplorazione dei principali temi dell’iconografia occidentale e offre al pubblico la scoperta delle molte sfaccettature artistiche delle ombre.

Con prestiti da prestigiosi musei e collezioni private, questa mostra di livello mondiale mostra le innumerevoli forme che un’ombra sulla lavagna può assumere e illustra i legami intimi tra l’ombra e le arti dall’introduzione delle ombre. indossato in pittura alla fine del Medioevo.

Il viaggio attraversa i secoli e i temi, associando in modo inedito capolavori dell’arte occidentale che testimoniano il continuo interesse degli artisti per questo tema, che è nell’autoritratto (Rembrandt, Eugène Delacroix) , ricerca sulla prospettiva (Baccio Bandinelli, Pieter de Hooch), lavoro sul chiaroscuro (Luca Cambiaso, Jacob Jordaens, Joseph Wright of Derby) o drammatizzazione dei paesaggi tra i romantici (Caspar David Friedrich, Carl Gustav Carus , Wilhelm Bendz). La mostra dà anche il posto d’onore alle ombre impressioniste (Claude Monet) e postimpressioniste (Henri-Edmond Cross, Joaquín Sorolla e Bastida), che testimoniano la comparsa di luce artificiale e la ricerca sulla teoria dei colori a XIX secolo. A cavallo del ventesimo secolo, controproducenti e ombre potenti svolgono un ruolo decisivo nella ricerca di un linguaggio formale sintetico e innovativo (Félix Vallotton, Hans Emmenegger).

Tra i punti salienti della mostra c’è una sezione che affronta le ombre inquietanti e paradossali di artisti simbolisti (William Degouve di Nuncques, Leon Spilliaert), espressionisti (Edvard Munch), “metafisica” (Giorgio de Chirico), surrealista (Salvador Dalí, René Magritte, Max Ernst) e New Objectivity (Christian Schad, Niklaus Stoecklin). Gli usi dell’ombra nella creazione moderna e contemporanea sono, per parte loro, declinati attraverso le opere emblematiche di Pablo Picasso, Andy Warhol, Christian Boltanski o Joseph Kosuth, mentre i video artisti (Vito Acconci, Jean Otth, Thomas Maisonnasse) reinterpreta i grandi miti delle origini che, da Platone a Plinio, collegano ombra, arte e conoscenza. Al contrario, un’importante sezione fotografica che include immagini impressionanti di Edward Steichen, Man Ray, Lee Friedlander e Wolfgang Tillmans, mostra che questo tema segue la fotografia come la sua ombra …

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