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Fmi apprezza la “svolta” italiana e la Borsa punta al rimbalzo

La promessa del governo Conte di rispettare le regole europee nella manovra di bilancio piace al Fondo Monetario – Piazza Affari conta sulla ripresa insieme a tutte le Borse europee, ma Trump inasprisce la guerra commerciale anche con il Giappone – Oggi le assemblee di Fca e Ferrari

Fmi apprezza la “svolta” italiana e la Borsa punta al rimbalzo

“Traditori!”. L’ira di Donald Trump esplode dopo la pubblicazione sul New York Times dell’opinione di un anonimo alto funzionario della Casa Bianca che rivela l’esistenza di un forte malcontento verso il Presidente, definito “un bugiardo seriale” così pericoloso da aver spinto una parte dell’amministrazione a prendere in considerazione la sua possibile destituzione. Il Presidente ha ordinato un’indagine a 360 gradi per scovare il colpevole.

Anche questo serve a spiegare il clima velenoso in cui sta prendendo corpo la nuova probabile offensiva sui dazi che, ultima novità, potrebbe estendersi anche al Giappone. “I nostri rapporti sono buoni ma chissà come reagiranno quando dirò loro quanto devono pagare”, avrebbe detto Trump, secondo il Wall Street Journal, dopo una telefonata a Shinzo Abe. Nel frattempo sono in stallo le trattative commerciali tra Stati Uniti e Canada, che potrebbero potenzialmente durare per settimane, secondo le indiscrezioni.

EMERGENTI IN ROSSO. BRASILE AD ALTA TENSIONE

In questo clima i mercati si avviano a chiudere una settimana scandita dalle preoccupazioni crescenti sui mercati emergenti, acuite oggi dal tentato omicidio in Brasile del candidato di estrema destra alle prossime elezioni, accoltellato durante un comizio. L’indice MSCI Emerging Markets ha chiuso l’ottava accumulando una perdita del 3,6%.

Le note più confortanti arrivano dall’Italia: l ’accordo sull’Ilva e la frenata del premier Giuseppe Conte sull’ipotesi di nazionalizzazione delle Autostrade, oltre alle dichiarazioni del governo sulla volontà di mantenere il rapporto deficit/Pil ben al di sotto del 3%, hanno ribaltato le preoccupazioni di una settimana fa, quando si attendeva con ansia il verdetto di Fitch. Poteva essere la miccia capace di far esplodere la polveriera; al contrario, l’outlook negativo ha innescato un ciclo virtuoso.

BUSTE PAGA GIAPPONESI MAI COSÌ IN ALTO DAL 1997

Borse asiatiche deboli anche nell’ultima seduta della settimana. In Cina, l’indice Shanghai Composite si muove in leggero progresso (+0,1%). In calo Hong Kong (-0,9%) che archivia la peggior settimana da febbraio.

Il Nikkei 225 stamattina perde lo 0,8%. i salari reali corretti per l’inflazione dei lavoratori giapponesi sono aumentati dello 0,4% a luglio. L’aumento fa seguito al +2,5% registrato in giugno, su base annua, che è stato il maggiore incremento in oltre 21 anni.

L’indice MSCI Emerging Markets ha chiuso l’ottava accumulando una perdita del 3,6%.

A WALL STREET SOFFONO I CHIPS

Contrastata ieri Wall Street: Dow Jones +0,1%, S&P500 -0,4%. Il Nasdaq (-0,9%) è stato il peggior indice per il secondo giorno consecutivo, trascinato all’ingiù dai chip ( indice Sox -2,7%) e dai social network, investiti dalle indagini del Congresso: Facebook -2,7%, Twitter sotto di quasi il 6%.

Le società del settore semiconduttori hanno lanciato un allarme sul futuro del settore, avvertendo che i margini verrebbero probabilmente penalizzati dalla caduta dei prezzi dei DRAM (chip di memoria) e dall’eccesso di offerta nei prodotti NAND (memorie flash).

FRENANO PETROLIO E DOLLARO, GIÙ SAIPEM

Frena stamane il petrolio nonostante il calo delle scorte di greggio Usa ed il calo del dollaro (euro a 1,1620): Brent a 76,45 dollari, Wti a 67,79.

A Piazza Affari tonfo di Saipem (-3,3%). In calo anche Tenaris (-0,8%). Eni (-0,2%) ha dato mandato a un consorzio di banche per organizzare un’emissione obbligazionaria a tasso fisso in dollari, da emettersi in due tranche con durata 5-10 anni.

APERTURA IN RIPRESA PER I LISTINI UE: IN VISTA LA RISCOSSA

I future anticipano un rimbalzo in apertura dei mercati europei dopo una lunga striscia negativa. È continuata ieri infatti la discesa delle borse europee che, con l’eccezione di Milano, hanno chiuso in ribasso quattro delle cinque ultime sedute. Rispetto all’indice S&P 500 il distacco dell’Eurostoxx 50 ha raggiunto il 9%. Si accumulano le condizioni per un possibile rimbalzo: “A fine anno, quando si farà il consuntivo – scrive Alessandro Fugnoli – si dovrà riconoscere che l’Europa ha goduto ancora di un buon livello di crescita (anche se il 2019 appare decisamente più incerto) e un recupero delle sue borse sarà probabile”.

FMI ELOGIA LA SVOLTA ITALIANA

Anche Milano, pur limitando i danni, ha chiuso in rosso: -0,27% a 20.527 punti. Più pesante il passivo degli altri listini: Francoforte -0,71%; Madrid -1%; Parigi -0,31%; Londra -0,91%; Zurigo -0,57%.

L’atteggiamento più soft del governo raccoglie i primi successi. Al Fondo Monetario, innanzitutto. “I mercati finanziari si sono preoccupati per la possibilità, da parte dell’Italia, di una retromarcia sulle riforme e un allentamento della disciplina di bilancio in Italia ma ci sono state rassicurazioni da parte del premier Giuseppe Conte e del ministro delle Finanze Giovanni Tria”. È quanto ha affermato il portavoce del Fondo monetario internazionale Gerry Rice durante un incontro con la stampa. Penso sia corretto dire che i mercati finanziari si siano preoccupati della possibilità di una marcia indietro sulle riforme e un allentamento della disciplina di bilancio in Italia”, ha detto Rice a chi gli chiedeva se il mercato fosse preoccupato della situazione italiana dopo il giudizio di Fitch. Nelle prossime settimane lo staff del Fondo si recherà in Italia.

“Se è comprensibile che tutti gli occhi siano puntati sull’Italia, ora stiamo entrando nella stagione del bilancio comunitario e ci potrebbero essere altre nazioni i cui disavanzi fanno sembrare la situazione italiana un po’ meno negativa”, ha scritto in una nota Mark Holman, direttore di TwentiFour Asset Manager, aggiungendo che “se così fosse per i Btp resterebbero ulteriori margini di rialzo”.

LO SPREAD SFIORA 250, IL 2 ANNI SOTTO L’1%

Approfittando del clima più sereno il secondario italiano ha messo a segno la quarta seduta di recupero, un movimento che prosegue ininterrotto da lunedì dopo il taglio dell’outlook da parte di Fitch.

Lo spread su Bund decennale ha terminato la seduta a 254 punti base dopo tuffo a 246 centesimi, minimo da 8 agosto. Il rendimento benchmark due anni resta sotto 1%.

Il movimento rialzista particolarmente evidente su titolo riferimento cinque anni.

ATLANTIA SUPERSTAR, NESSUNA FRENATA SU ABERTIS

In grande evidenza Atlantia (+5,55%). Morgan Stanley ha avviato la copertura con rating equal-weight e prezzo obiettivo a 22 euro. A sostenere il rimbalzo della holding infrastrutturale che fa riferimento ai Benetton, le parole del premier, Giuseppe Conte, che in un’intervista a Huffington Post ha spiegato che per la concessione di Autostrade per l’Italia “la nazionalizzazione non è l’unica risposta. Valuteremo anche questa soluzione, ma non possiamo escludere allo stato che si faccia una nuova gara”. Gilberto Benetton, vicepresidente di Edizione a cui fa capo la società, ha confermato la fiducia ai vertici e ha detto che l’operazione con Abertis è definita e procederà come pianificato.

GOLDMAN ILLUMINA ENEL, RIMBALZA TIM

Brilla Enel (+2%) sostenuta dl buy di Goldman Sachs. Due le ragioni della promozione: la prospettiva di alti dividendi e la possibilità, ventilata dal broker Usa, di un possibile buy back.

Rimbalza anche Telecom Italia (+1,16%, a 0,52 euro). Il mercato attende le prossime mosse di Vivendi dopo che l’azionista francese, forte del 23,9% del capitale, si è detto “profondamente preoccupato per la gestione disastrosa” sotto la quota di Elliott.

BANCHE IN FLESSIONE, SOFFRE CARIGE

Si ferma il recupero del settore bancario (-1,1% l’indice del comparto). Fitch ha rivisto a ‘negativo’ da ‘stabile’ l’outlook di Unicredit (-1%), Intesa Sanpaolo (-1,3%), Mediobanca (-1%) e Credito Emiliano (-1%), in linea con l’analoga revisione dell’outlook dell’Italia.

Rallenta anche la marcia di FinecoBank, che ha comunque messo a segno il terzo record storico consecutivo a 11,07 euro.

Carige ha chiuso in ribasso del 4,4% dopo la richiesta del primo azionista Malacalza al Tribunale di Genova di inibire la lista concorrente presentata da Mincione all’assemblea per il rinnovo del board.

GENERALI STRINGE SU SYCOMORE

Generali ha avviato negoziazioni esclusive con gli azionisti di Sycomore Asset Management per acquisire la maggioranza della società di gestione del risparmio.

Giornata di realizzi per i titoli industriali alla vigilia dell’assemblea di Fca (-0,9%) e di Ferrari (+0,27% ad Amsterdam), che confermerà la nomina a Ceo di Mike Manley e di Louis Camilleri.

EXOR, IL NAV SFIORA 24 MILIARDI, CROLLA SARAS

Stabile Exor. Al 30 giugno il Nav della finanziaria è salito a 23,909 miliardi da 22,972 miliardi. L’utile netto è stato di 741 milioni.

Tracolla Saras (-13,5%), che scende sotto il prezzo di 2 euro per azione al quale i principali azionisti Massimo Moratti Sapa e Mobro Spa hanno collocato il 10% circa del capitale. Entrambi i soci scendono intorno al 40% del capitale.

Prende al contrario il volo Isagro (+19,8% nello Star). L’operatore attivo nel mercato degli agrofarmaci e biostimolanti ha chiuso il primo semestre con i ricavi di 89 milioni di euro; erano 86,9 milioni nello stesso periodo del 2017. Il rialzo è sostenuto dalle stime positive sul resto dell’esercizio.

Continua la marcia della Juventus (+6,9%) che si è spinta sui nuovi massimi dal 2002.

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