Condividi

Carige, guerra aperta: Malacalza chiede inibizione lista Mincione

Il socio di riferimento, che nel frattempo è salito oltre il 24% dell’istituto, ha presentato al Tribunale di Genova un ricorso per chiedere che non venga ammessa la lista di candidati amministratori presentata da Pop 12 Sarl, che fa capo a Raffaele Mincione

Sale la tensione in vista dell’assemblea di Carige del 20 settembre. Malacalza Investimenti ha presentato al Tribunale di Genova un ricorso per chiedere che non venga ammessa la lista di candidati amministratori presentata da Pop 12 Sarl e che anzi questa società venga interdetta dal voto insieme agli altri partecipanti al patto parasociale sottoscritto lo scorso 25 agosto tra Raffaele Mincione, Gabriele Volpi e Aldo Spinelli, che vincola il 15,198% del capitale.

Le ragioni della richiesta, si legge in una nota di Malacalza Investimenti, si fondano “sulla violazione della disciplina bancaria in materia di autorizzazioni agli acquisti di concerto di partecipazioni che comportino la possibilità di esercizio di influenza notevole sulla banca o attribuiscano una quota dei diritti di voto almeno pari al 10%”.

In particolare, l’azione di Malacalza è fondata sulla mancata autorizzazione da parte della Bce “necessaria per l’acquisizione delle partecipazioni interessate dal concerto manifestato anche con il suddetto patto parasociale”. Un mancato via libera che escluderebbe, appunto, “l’esercizio del diritto di voto e degli altri diritti che consentono di influire sulla banca”.

Pop12, società azionista di Banca Carige che fa capo a Raffaele Mincione, ha replicato in una nota: “Si tratta di una causa infondata e strumentale: l’estremo tentativo di interferire con la formazione della volontà assembleare. Pur non avendo ancora avuto accesso agli atti, dalle informazioni riportate dalle agenzie di stampa emerge che le motivazioni a sostegno del ricorso sono a dir poco fantasiose e stravolgono la realtà. E non poteva essere altrimenti dato che si è operato nel pieno rispetto delle regole. Si tratta di un’azione che oltre a ricevere una risposta nelle sedi competenti sarà segnalata alle autorità di controllo”.

Intanto Malacalza Investimenti, già socio di controllo di Banca Carige, ha investito ad agosto, in sette diverse operazioni, oltre 18,74 milioni di euro per salire di un altro 3,659% nel capitale dell’istituto, superando così la soglia psicologica del 24%. Il dato emerge dagli internal dealing sulle partecipazioni rilevanti. Tra il 6 agosto, giorno della sua prima operazione, e il 31 agosto, Malacalza Investimenti Srl ha infatti rilevato sul mercato oltre due miliardi di azioni ordinarie dell’istituto di credito, pari al 3,659% del capitale. L’ultimo dato ufficiale sulla quota di Carige in possesso di Malacalza (il 23,958%) risaliva al 23 agosto scorso, giorno dell’annuncio della lista per il cda guidata dal banchiere Pietro Modiano. Da allora gli acquisti di azioni ordinarie sono proseguiti.

Commenta