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Fitch declassa il rating Italia alla vigilia dell’asta Btp

Doccia fredda per i titoli di Stato italiani per l’aumento del deficit e del debito: sono appena un gradino sopra il livello spazzatura – La replica di Gualtieri e gli effetti sulle banche – I mercati si affidano alla Bce – Google brilla a Wall Street

Fitch declassa il rating Italia alla vigilia dell’asta Btp

La sentenza, inattesa, è arrivata a tarda sera. L’agenzia Fitch ha tagliato il rating del debito italiano a lungo termine a BBB-, ultimo livello al quale l’emittente di debito mantiene l’outlook stabile (dunque senza prospettive di nuovo taglio della valutazione). Il declassamento viene motivato con l’aumento del debito e del deficit per la crisi sanitaria. L’agenzia prevede un calo del Pil dell’8% quest’anno, con rischi di ulteriore peggioramento, e un debito al 156% del Pil.

La decisione di Fitch, anticipata rispetto alla scadenza di luglio, è arrivata alla viglia dell’asta odierna dei Btp, che non dovrebbe però presentare grossi rischi: a fronte dell’offerta di nuovi Btp e Ccteu per 6 miliardi, infatti, ci sono titoli in scadenza e cedole per 16 miliardi. Ma la situazione, nonostante l’impegno della Bce, è davvero preoccupante, anche per gli effetti sulle banche. Nel 2020, secondo Unicredit, l’Italia deve collocare, oltre ai Bot, 360 miliardi di titoli. Finora ne ha piazzati per 111 miliardi. Una doccia fredda, insomma, accolta con irritazione sia dal ministero dell’Economia sia dalla Banca d’Italia. Roberto Gualtieri ha detto che la scelta “non tiene conto delle rilevanti decisioni assunte dall’Ue e degli interventi che si stanno per realizzare con la condivisione delle responsabilità della gestione della reazione alla crisi e dei relativi oneri di finanziamento”.

I MERCATI SI AFFIDANO ALLA BCE: SALE L’EURO

Il monito di Fitch, infatti, cade a 24 ore dalla riunione della Bce: inevitabile l’aumento della potenza di fuoco del bazooka di madame Lagarde. E i mercati, di riflesso, non si sono spaventati più di tanto per l’emergenza Italia: l’euro stamane tratta a 1,0848, in lieve rialzo (+0,3%) sul dollaro.

BOOM DEL TRAFFICO PER ALPHABET, TONFO DI FORD

In attesa delle indicazioni in arrivo stasera dalla Fed, i mercati provano ad assorbire i tanti shock negativi, non ultima la tensione sul fronte del petrolio. A ridare un po’ di ottimismo ci ha pensato YouTube. Nella notte, sono arrivati i conti di Alphabet, la casa madre di Google: nonostante il calo limitato della raccolta pubblicitaria, i ricavi del traffico sulla rete sono saliti del 14%, a 41,2 miliardi di dollari, meglio delle aspettative degli analisti, per effetto del +33% di YouTube e del +52% dell’area cloud. Il titolo ha guadagnato il 7% nel dopoborsa di una seduta di flessione del listino degli Stati Uniti, soprattutto del Nasdaq (-1,4%). Poco mosso il Dow Jones (-0,13%), più debole l’S&P (-0,52%).

In ribasso nel dopo borsa Starbucks (-1,7%) e Ford (-6%), frenata dai conti del trimestre.

I riflettori sono concentrati ora sui conti di Facebook, Amazon ed Apple, in arrivo stasera.

SALE L’ASIA, RIMBALZA IL PETROLIO USA

Positivi stamane i listini asiatici, che riflettono i progressi nella lotta all’epidemia. Chiusa per festività Tokyo, archiviano la seduta in terreno positivo gli altri mercati: Shanghai +0,6%, Sidney +1,2%.

Il petrolio WTI è tornato su stanotte a 14 dollari il barile, in rialzo del 13%; ieri il greggio di riferimento del Texas aveva chiuso in calo del 3% una seduta di su e giù da brivido, provocati soprattutto dagli acquisti e dalle vendite degli operatori finanziari che stanno cercando in tutti i modi di non trovarsi nella condizione di dover ritirare il petrolio fisico alla scadenza del future. Il Brent sale del 4% a 21,3 dollari, dal +3% di ieri.

PIAZZA AFFARI IERI DI NUOVO LA BORSA MIGLIORE

Le Borse europee hanno chiuso ieri in rialzo, ma ben lontane dai massimi della seduta: la frenata dell’ultima ora è stata provocata dal cambio di rotta di Wall Street in attesa delle trimestrali dei colossi hi tech. A dominare la scena sono stati ancora una volta i titoli bancati. E se lunedì era stata Deutsche bank a suonare la carica, ieri il testimone è passato a Ubs: +7,05% dopo utili netti in ascesa del 40%. Buoni segnali in attesa della riunione di domani della Bce.

Anche Piazza Affari ha tratto beneficio dal buon andamento del settore bancario: Milano, una delle borse migliori, chiude a +1,71%, a 17.677 punti.

Positive anche gli altri mercati. Francoforte guadagna l‘1,28%; Parigi +1,43%: Madrid +1,59%; Londra +1,87%.

Zurigo +1,41%. L’indice azionario svizzero avanza grazie al rialzo del 5,18% di ABB dopo che la società di ingegneria ha riportato risultati del primo trimestre al di sopra delle aspettative.

GUALTIERI: PIÙ CAPITALE PER LE IMPRESE CON LA CDP

L’Italia sta preparando un piano per dotare la Cassa depositi e prestiti (Cdp) di un patrimonio separato per aiutare le imprese a raccogliere capitali e rafforzare i loro bilanci, ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “Renderemo Cdp in grado di intervenire a sostegno delle aziende medie e grandi”, ha spiegato Gualtieri in un’audizione parlamentare.

Non è la sola misura per rafforzare il capitale delle imprese. “Stiamo lavorando a un piano in base al quale, per ogni 100mila euro messi a disposizione dall’imprenditore, lo Stato può aggiungere capitale fino per altri 100mila”, ha detto il viceministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni. “Dopo 5 o 6 anni lo Stato smette di essere azionista ma non ritira il suo contributo, lasciando l’azienda con una maggiore capitalizzazione”, ha aggiunto.

BOT A SEI MESI AI MASSIMI DALL’AGOSTO 2018

Il Tesoro aveva collocato in mattinata 10,5 miliardi di euro di Bot messi a disposizione con un rendimento che, nel caso del titolo a 6 mesi, è salito a 0,227% da 0,055% del collocamento di fine marzo, toccando il massimo da agosto 2018.

Alle 17,30 il rendimento del Btp decennale di riferimento è tornato a 1,73% dall’1,75% della chiusura di ieri. Il differenziale di rendimento con il Bund di pari scadenza resta in area 220.

BANCHE IN RALLY: INTESA E UNICREDIT +3,7%

Le banche hanno dominato la scena per il secondo giorno consecutivo: +3,6% l’indice Ftse Italia Banks, addirittura +4,5% l’indice Eurostoxx Banks.

Gli acquisti sono sostenuti dalle aspettative per la riunione della Bce di giovedì e dalle indiscrezioni diffuse ieri da Reuters: gli istituti di credito della zona euro potranno avere la possibilità di una maggiore riduzione di capitale regolamentare al fine di aiutare le imprese ad affrontare la crisi causata dalla pandemia ed evitare una pericolosa stretta del credito.

Ma non va trascurato il fatto che il comparto bancario era praticamente l’unico ad essere tornato sui minimi di marzo, dopo un primo effimero rimbalzo. Nonostante i balzi di ieri e oggi, il quadro è ancora molto depresso: -43% Eurostoxx Bank, -38% Ftse Italia Banche rispetto al -24% del Ftse Mib.

Intesa Sanpaolo, dopo il via libera all’aumento di capitale per l’Ops con Ubi, ha chiuso in rialzo del 3,7%, a 1,447 euro.

In rally Bper (+6,28%). Forti incrementi anche per Unicredit (+3,72%), Mediobanca (+3,43%) e Ubi (+3,42%).

GESTITO RECORD, FINECO IL MIGLIOR TITOLO EUROPEO

Ancora in deciso progresso il risparmio gestito: pioggia di acquisti su Azimut (+4,29%) e su Banca Mediolanum (+4,7%). Allunga anche Anima (+1,81%). Finecobank (+2,42%) è il miglior titolo dell’indice Eurostoxx Banks da inizio anno, con una perdita dell’8,5% che si confronta con il drammatico -42% registrato dalla media di settore.

Avanza Snam (+3,93% a 4,12 euro), su cui Kepler Cheuvreux ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 4,7 euro. II ministro Patuanelli auspica le nozze della società con Terna (+0,70%) con una cospicua dote garantita da Cdp. Kepler Cheuvreux ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 4,7 euro.

FINCANTIERI FESTEGGIA IL PONTE DI GENOVA

Nel giorno del completamento del ponte di Genova, Atlantia mette a segno un rialzo del 4,3%. Fincantieri celebra l’opera con un guadagno del 4,48%.

Tra gli industriali, tiene l’automotive: Fca +2,51%, Prelli+1,10%. Ma perdono colpi Brembo (-2,05%) e Ferrari (-0,75%), su cui Jefferies ha ridotto la raccomandazione da hold (mantenere) a underperform (performance inferiore al mercato).

Contrastata Leonardo (-0,52%): la società si sta preparando per la cosiddetta Fase 2 e al riavvio delle altre attività (aerostrutture, velivoli, elicotteri, elettronica e cyber).

GLI SCANNER FANNO VOLARE SAES GETTERS

Tra le mid cap, denaro su Dovalue (+12,46%), Ovs (+6,63%) e Cattolica Assicurazioni (+5,19%).

In rosso Ima (-3,22% a 66 euro): Equita Sim ha limato le stime, confermando il rating hold e il prezzo obiettivo di 54 euro.

Vola Saes Getters (+6,67%). Secondo Equita la società sarà avvantaggiata dall’obbligo di adottare termo-scanner in tutti gli aeroporti e nelle principali stazioni ferroviarie. La società milanese già produce componenti per applicazioni infrarosse per termo-scanner.

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