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Fisco: fino a 10 anni di tempo per pagare i debiti, stralcio automatico delle cartelle dopo 5 anni. Le misure approvate dal Governo

Il Cdm approva due decreti legislativi che attuano la riforma fiscale. Si allungano da 5 a 10 anni i tempi per pagare i debiti col fisco. Stop al contante per i giochi online

Fisco: fino a 10 anni di tempo per pagare i debiti, stralcio automatico delle cartelle dopo 5 anni. Le misure approvate dal Governo

Il consiglio dei ministri ha dato il via libera a due decreti legislativi che attuano la riforma fiscale. Il primo riguarda il riordino del settore giochi (ok definitivo), l’altro il sistema nazionale di riscossione (ok preliminare).

Fisco: più tempo per saldare i debiti

Il governo rimette mano al sistema della riscossione con l’obiettivo di renderla più “veloce ed efficiente” e di snellire la montagna di debiti fiscali.

Secondo quanto previsto, si allungano i tempi per pagare i debiti con il fisco: si passa dalle attuali 72 rate mensili ad un massimo di 120, su un orizzonte quindi di 10 anni. Nel dettaglio, per i contribuenti con debiti superiori ai 120mila euro che documentano la temporanea situazione di obiettiva difficoltà ci sarà la possibilità di dilazionare il pagamento in massimo 120 rate mensili. Sotto la soglia dei 120mila euro invece è previsto aumento progressivo delle rate ogni biennio: per chi “documenta” la situazione di difficoltà è previsto un minimo di rate crescente (che aumenta ogni due anni, da 85 a 97 a 109) e un massimo sempre di 120 rate; mentre per il contribuente che semplicemente “dichiara” di trovarsi in situazione di difficoltà l’aumento parte da 84 rate mensili nel 2025-26 aumentando progressivamente fino ad un massimo di 108 rate nel 2029. Sarà il Mef a valutare se concedere le 120 rate dal 2031. 

Fisco: stralciate le cartelle non riescosse entro 5 anni

Dal 2025 scatta lo stralcio (il “discarico automatico”) per le cartelle non riscosse entro 5 anni. È previsto anche il “discarico anticipato” nei casi di chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale o “l’assenza di beni suscettibili di poter essere aggrediti”. Fino alla prescrizione, comunque, l’ente creditore potrà gestire in proprio la riscossione coattiva delle somme discaricate oppure affidarla in concessione a soggetti privati con gara pubblica, o riaffidarle all’Agenzia entrate-riscossione per 2 anni nel caso in cui si venga a conoscenza di nuovi e significati elementi reddituali del debitore. 

In base a quanto stabilito dal Governo inoltre, a partire dal prossimo anno, le cartelle dovranno essere notificate al creditore entro 9 mesi dall’affidamento del carico e arriva anche la possibilità di raggruppare i crediti per codice fiscale con l’effetto di avere ad esempio in un’unica cartella tasse e multe. 

Debiti non riscossi sopra i 1.200 miliardi

Si tratta di Interventi che puntano innanzitutto a “snellire” l’attuale magazzino del non riscosso, una montagna di debiti che ha già sfondato quota 1.200 miliardi (erano 1.206,6 al 31 dicembre). Si punta inoltre ad “evitare che in futuro se ne crei un altro” analogo. Viene anche istituita una commissione ad hoc che analizzerà la situazione e proporrà al Mef “le possibili soluzioni per conseguire il discarico di tutto o parte” del magazzino. 

Leo: “Lotta a furbetti, aiuto a chi vuole pagare ma non può” 

“Il governo continuerà a lottare contro i furbetti, mentre c’è tutta la volontà di aiutare chi vuole pagare ma è impossibilitato a saldare per intero il proprio debito con il fisco”, ha detto il viceministro dell’Economia Maurizio Leo. “Per questo aiuteremo i contribuenti aumentando la rateizzazione massima – ha continuato -, che passerà gradualmente da 72 a 120 rate”. 

Via automatica per i mini rimborsi

Mini-rimborsi automatici: il decreto prevede una compensazione automatica per chi vanta micro-crediti fino a 500 euro. La regola entrerà in vigore subito dopo l’ok definitivo alla riforma fiscale e farà sì che questi mini-rimborsi abbiano una corsia corsia preferenziale, che esclude le verifiche delle iscrizioni a ruolo da parte dell’agenzia delle Entrate.

Stop al contante per i giochi online 

Il secondo decreto legislativo, quello sul riordino dei giochi online, “mette definitivamente la parola fine all’utilizzo del contante per i giochi online”, spiega il Governo, sottolineando che “chi vorrà ricaricare più di 100 euro cash dovrà necessariamente utilizzare strumenti elettronici di pagamento tracciabili e sicuri”. Una misura, si evidenzia “importante nella lotta al riciclaggio di denaro su cui il governo Meloni è in prima linea sin dal suo insediamento”. 

Arriva anche il rinnovo della gara del Lotto, con una base d’asta che passa da 700 milioni a 1 miliardo. L’obiettivo del decreto è “razionalizzare e aggiornare il sistema dei giochi pubblici a distanza, aumentando il valore delle concessioni da assegnare portandole ai corretti livelli di mercato”, spiegano fonti di governo. Il prossimo step sarà un intervento sulla rete dei giochi fisici.

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