Condividi

Fincantieri, ricavi record: quasi 6 miliardi

Il 2019 della società navale è stato però influenzato dalla performance negativa della controllata Vard – Per il 2020 prevista una revisione delle spese, che però non riguarderà gli investimenti già avviati.

Fincantieri, ricavi record: quasi 6 miliardi

Il 2019 è stato un anno positivo per Fincantieri, e il 2020 non dovrebbe essere troppo danneggiato dalla crisi del coronavirus, anche se è prevista “una profonda revisione delle spese” in conto capitale, tranne quelle per gli investimenti già avviati. In attesa di capire come rivedere il piano industriale al 2024, e dopo aver preso le dovute iniziative per contrastare l’emergenza e salvaguardare la salute e il benessere delle persone (attività sospesa dal 16 marzo), la società guidata da Giuseppe Bono ha comunicato che l’anno scorso si è chiuso il record storico dei ricavi: quelli di gruppo sono saliti dell’8% a 5,8 miliardi, con l’Ebitda a 320 milioni (lieve calo). Negativi invece il risultato adjusted per 71 milioni e il risultato d’esercizio per 148 milioni. Tra i motivi ci sono il risultato molto negativo della controllata Vard e lo stallo dell’operazione con Stx France per creare il campione europeo delle costruzioni navali: l’indagine delle Autorità Antitrust sull’acquisizione di Chantiers de l’Atlantique è attualmente sospesa causa Covid-19.

“Abbiamo confermato una visione strategica di lungo termine – ha commentato l’Ad Giuseppe Bono – che va oltre la gestione aziendale e ci permette di coniugare gli interessi del gruppo e dei suoi principali stakeholder con quelli del Paese. Una prova concreta di ciò è stato il nostro ingresso nel settore delle grandi infrastrutture, nel quale un tempo l’Italia primeggiava, un patrimonio però che andava dissolvendosi. Per questo abbiamo messo l’eccellenza del nostro saper fare al servizio dell’Italia per un progetto altamente complesso che stiamo portando avanti in tempi record e con successo: la costruzione del nuovo ponte di Genova, seppure in un frangente storico che vive un’emergenza senza precedenti. Per questo motivo, una volta ancora, voglio manifestare il mio apprezzamento ai nostri dipendenti e a quelli dell’indotto che stanno completando una realizzazione così importante”.

Sempre commentando la crisi legata al coronavirus, Bono ha garantito l’impegno di Fincantieri anche per il dopo: “Al termine dell’emergenza ancora una volta Fincantieri metterà a disposizione le proprie competenze e le proprie risorse per contribuire, nel più breve tempo possibile, alla creazione del nuovo modello di sviluppo economico nazionale. Infatti, la nostra società, uno dei punti di riferimento e dei capisaldi del tessuto industriale italiano, ha il dovere morale di svolgere un ruolo da protagonista, accanto al Governo, per supportare la ripresa del Paese, contribuendo a trainarla con la protezione dei posti di lavoro e della capacità produttiva nazionale. Pure il lavoro che portiamo avanti con CDP ed ENI va nella stessa direzione, quella di generare un impatto positivo a livello socio-economico ed ambientale su tutto il territorio italiano.”

Proprio la controllata norvegese Vard, che ha pesato negativamente sul bilancio, ha appena annunciato di aver firmato un nuovo ordine per il design e la realizzazione di una sofisticata unità per la società Akraberg del gruppo Framherji, leader tra i più innovativi nel campo dell’itticoltura attivo nelle isole Faroe. Il contratto, del valore di circa 50 milioni di euro, si inquadra nella strategia di diversificazione implementata da Vard nel corso degli ultimi anni a fronte della crisi del settore Oil&Gas. L’unità per Akraberg sarà la prima operativa nelle isole Faroe il cui design è stato progettato interamente da Vard, sarà lunga 84 metri, larga 16,7 metri e ospiterà a bordo 25 persone in cabine singole.

Commenta