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Fiducia sull’Italia con spread sotto 180, ma Brexit travolge la sterlina

In attesa del via libera al Governo Conte bis, lo spread scende ancora e i rendimenti dei Bot e dei Btp si fanno ancora più bassi – UK nella tempesta per lo scontro tra Johnson e l’alleanza anti No deal sulla Brexit: la sterlina vola

La guerra commerciale tra Usa e Cina entra nel secondo anno senza che si veda uno sbocco positivo. Sale così la paura per la recessione, alimentata dalla curva dei tassi, più alti per le scadenze più brevi. In questo contesto rallenta anche Milano (-0,05% poco sotto 21 mila punti). Più deboli gli altri mercati: Parigi e Francoforte arretrano di più di mezzo punto, Madrid -0,2%. Fuori dall’eurozona sale la Borsa di Londra (+0,3%), mentre la sterlina cade rispetto all’euro a 0,91 (+0,9%). Il Guardian e la BBC scrivono stamattina che Boris Johnson intende avvalersi delle prerogative del governo per tenere chiuso il Parlamento per circa un mese, fino al discorso della Regina in agenda per il 14 ottobre. In questo modo si restringono i tempi: non più di due settimane per fermare il progetto del premier.

Il Btp conferma i progressi di ieri a 1,13% (+1 punto base), vicino al rendimento più basso di sempre. Il Tesoro ha venduto stamane tutti i 6 miliardi di euro di Bot a sei mesi offerti in asta con tassi ancora in calo. Il rendimento è sceso a -0,217% da -0,210% del collocamento di luglio. La domanda è stata pari a 1,34 volte l’importo offerto, in discesa da 1,46 precedente.

Precipitano anche i rendimenti dei titoli di Stato dell’eurozona verso minimi da record. In particolare la Grecia ha collocato 1,138 miliardi di euro di titoli di Stato a sei mesi al tasso di 0,15%, stabile rispetto all’asta di luglio.

È in corso stamattina la riunione tra le delegazioni Pd e Movimento Cinque Stelle. Lo strategist di Unicredit, Edoardo Campanella, ritiene che lo spread, ora a 174 punti base, possa scendere a breve a 150-170 punti base, nel caso non si vada ad elezioni anticipate

Il petrolio WTI è in rialzo dello 0,9% a 55,5 dollari il barile. American Petroleum Institute stima che le scorte di greggio degli Stati Uniti siano scese la settimana scorsa di 11 milioni di barili, il calo settimanale più forte degli ultimi tre mesi. Tra le società petrolifere, Saipem +0,3%. Eni (+0,4%) ha annunciato ieri di aver effettuato, attraverso la propria consociata Naoc (Eni 20%, NNPC 60%, Oando 20%) un’importante scoperta di gas e condensati nell’onshore del delta del Niger. Le riserve sul posto sono di circa 28 miliardi di metri cubi di gas e 60 milioni di barili di condensato.

Una nota positiva arriva dal rialzo dell’1,69% del colosso petrolifero britannico Bp, dopo che la società ha deciso di vendere le proprietà detenute in Alaska per 5,6 miliardi di dollari alla privata Hilcorp Energy.

Nel listino italiano si mette in luce Leonardo (+3,5%). La società potrebbe ricevere dall’aeronautica del Canada una commessa da 1,4 miliardi di dollari per l’aggiornamento della flotta degli elicotteri Aw101 utilizzati nelle operazioni di salvataggio, la cifra, vale circa il 7% del totale ordini di un anno. Morgan Stanley ha avviato la copertura sul titolo con giudizio Overweight.

Canada benedetto anche per Salini (+1,4% dopo l’allungo di ieri): consorzio Mobilinx, di cui fanno parte Salini Impregilo e Astaldi, si è aggiudicato il progetto per il design, la costruzione e la gestione dell’Hurontario Light Rail Transit, la linea che collegherà le città canadesi di Mississauga e Brampton, un progetto da 1,4 miliardi di dollari.

Atlantia -1,5%.

Contrastate le società finanziarie e le banche. Unicredit +0,2%, Banco Bpm -1%, Azimut -2%. UnipolSai -1,5%. Generali -1,2%. Poste italiane -1,5%.

Nell’automotive, Brembo -1%, Fiat Chrysler -0,2%, Pirelli -1%, Ferrari -1,5%. Recordati -2%.

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