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Fiducia e consumi scendono e spaventano le Borse che temono la recessione: parlano Lagarde e Powell

Attesa per i nuovi interventi di Lagarde e Powell al vertice di Sintra, ma i mercati temono la recessione e invertono la rotta verso il basso

Fiducia e consumi scendono e spaventano le Borse che temono la recessione: parlano Lagarde e Powell

Il Toro cala un tris, ma i mercati, alla vigilia dei bilanci fallimentari del primo semestre, non si fidano. Di qui la correzione al ribasso che, partita da Wall Street, prosegue stamane sui mercati asiatici. A innescare la retromarcia è stata la conferma della scarsa propensione all’acquisto dei consumatori degli Stati Uniti: l’indice di fiducia rallenta e si porta sui minimi da inizio 2021.

Brusca caduta delle blue chips Usa

Immediata la reazione di Wall Street, scivolata in terreno negativo: S&P500 -2%, Nasdaq -3%. Il Dow Jones chiude a -1,6%; l’indice delle blue chip, fino alla pubblicazione dei dati, guadagnava l’1,4%.

I future di Wall Street sono stamane intorno alla parità all’indomani della peggior seduta delle ultime due settimane.

In forte calo Hong Kong, giù le borse cinesi

Perdono colpi anche i listini asiatici, ieri protagonisti di un convincente rally dopo la notizia dell’allentamento della quarantena in Cina. Il Nikkei di Tokyo perde oltre l’1%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,9%, Hang Seng di Hong Kong -1,6%. Kospi di Seul -1,5%. BSE Sensex di Mumbai -0,5%.

Sull’onda di questi segnali si profila un’apertura negativa anche in Europa: il future sull’Eurostoxx perde lo 0,5%. I future di Wall Street sono intorno alla parità.

Francoforte vigilerà sugli spread. La forbice scende a 191 punti

Non sono bastate, insomma, le buone indicazioni in arrivo dai vertici internazionali per riportare il buonumore sui listini. Eppure ci sono stati almeno tre segnali positivi: la svolta cinese, l’unità di intenti tra i Big emersa al G7 sul fronte del price cap sul petrolio (con uno spiraglio per il Gas) e, soprattutto, la conferma della svolta in casa Bce.

Christine Lagarde sembra aver trovato la quadratura del cerchio. Il prossimo programma di acquisto di bond della Bce, ha sostenuto nel suo intervento di Sintra, “terrà a freno un disordinato ampliamento degli spread dei rendimenti dei titoli di stato nella zona euro, mantenendo al contempo la pressione sui governi affinché tengano in ordine i propri bilanci”. Senza entrare nei dettagli, la presidente della Bce ha assicurato che l’avvio del programma di acquisto di obbligazioni della Banca Centrale Europea “ridurrà l’aumento dei costi di prestito per i Paesi vulnerabili dell’Eurozona che dovranno rispettare vincoli leggeri, ovvero raccomandazioni economiche della Commissione europea che i Paesi devono già rispettare per ottenere i finanziamenti della Ue”.

Piazza Affari oltre i 22 mila punti. Crolla la fiducia tedesca

Il secondario italiano ha accolto bene le parole della presidente, che oggi si esibirà in una tavola rotonda al fianco di Jerome Powell. Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata arretra a 191 punti base (-3,27%), ma i tassi in salita anticipano il prossimo aumento del costo del denaro in Europa, il primo da 11 anni: il rendimento del Btp sale a 3,54%, quello del Bund tedesco a 1,63% (da +1,54%).

Anche in Europa cala la fiducia dei consumatori: Francia e Germania sono scivolate ai minimi dal 2014.

Le borse europee hanno chiuso in rialzo: indice EuroStoxx50 + 0,3%, Milano +0,8% un filo sopra i 22 mila punti, Francoforte +0,4%.

Williams (Fed di New York): la recessione non ci sarà

A riportare un po’ di ottimismo sono le ultime dichiarazioni dei banchieri centrali. Sia il presidente della Fed di New York, John Williams, sia la presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, hanno ridimensionato il pericolo di una imminente recessione economica. Entrambi hanno spiegato che il quadro economico è in grado di sopportare la stretta monetaria vigorosa intrapresa dalla banca centrale: esiste una seria possibilità di un rallentamento, con un basso di rischio di crescita negativa per un trimestre, ma nulla più.

Petrolio in calo, sale il gas

Il petrolio Brent e WTI è in calo dello 0,5%, primo ribasso dopo tre sedute di rialzi tra il 2% e il 3%. I timori di una frenata della domanda globale hanno sovrastato la notizia che Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno segnalato di essere vicini alla capacità massima di estrazione.

Il prezzo del Gas negli Usa è salito dell’1,8%, il Gas in Europa si è mosso poco ieri, chiudendo a 130 Euro Mwh.

La Lira Turchia consolida il rimbalzo del 5% registrato nell’arco della settimana. Ankara ha tolto il veto alla richiesta di Finlandia e Svezia di entrare a far parte della Nato, dopo che le tre nazioni hanno concordato di proteggere la sicurezza reciproca. La svolta è avvenuta ieri dopo quattro ore di colloqui, poco prima dell’inizio del vertice Nato a Madrid.

Autogrill-Dufry verso l’accordo. Domani l’Ipo De Nora

Sembra arrivata alla stretta finale la trattativa per la cessione carta contro carta del 50,1% di Autogrill controllato da Edizione alla svizzera Dufry, leader nelle vendite negli aeroporti. Edizione diventerà il primo socio.

È stato fissato a 13,50 euro il prezzo delle azioni di Industrie De Nora per la quotazione a Piazza Affari a partire da domani. Il prezzo è quello minimo della forchetta tra 13,50 e 16,50 euro per azione. Sulla base del prezzo di offerta, la capitalizzazione della società all’inizio delle negoziazioni sarà pari a 2.723 milioni di euro. Il ministero dell’Economia è in procinto di approvare una garanzia pubblica su un finanziamento bancario di circa 2 miliardi per Telecom Italia.

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