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Fiat e lusso sostengono Piazza Affari

Avanza Fiat dopo che la società ha annunciato che, a verifiche quasi ultimate, le richiesto di recesso non superano i 500 milioni di euro e la fusione con Chrysler potrà dunque essere realizzata entro ottobre, con conseguente quotazione anche sul Nyse – La Borsa resiste nonostante l’Italia sia in recessione e, ora, anche in deflazione – Bene il lusso.

Fiat e lusso sostengono Piazza Affari

FIAT E IL LUSSO SOSTENGONO PIAZZA AFFARI. L’ITALIA IN RECESSIONE E IN DEFLAZIONE. 

Avanza Fiat +2% dopo che la società ha annunciato che, a verifiche quasi ultimate, le richiesto di recesso non superano i 500 milioni di euro e la fusione con Chrysler potrà essere realizzata entro ottobre. Volano i titoli del lusso trainati verso l’alto da Ferragamo   +7,4%, dopo i buoni dati diffusi ieri. In evidenza Tod’s +1,7% e Brunello Cucinelli +2,2%. 

Sono queste, soprattutto, le performances che spingono il rialzo di Piazza Affari +0,62% Ftse Mib a quota 20.467. Più cauti gli altri listini, sotto la pressione delle notizie in arrivo dall’Ucraina e senza grosse illusioni sull’esito del summit dei premier della Ue. Parigi avanza dello 0,12%, Francoforte +0,17%, Madrid in terreno negativo -0,05% Londra +0,11%. 

I dati sull’inflazione Ue (+0,9% contro lo 0,8% previsto) allontana l’ipotesi di un intervento della Bce già il prossimo giovedì. Intanto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble lancia, via Bloomberg, un avvertimento sinistro: la Bce non ha gli strumenti legali per combattere la deflazione e la politica monetaria di Francoforte ha esaurito i mezzi a sua disposizione. “La liquidità sui mercati non è troppo bassa, anzi è perfino troppo alta. Quindi penso che la politica monetaria abbia esaurito i suoi strumenti e quindi ciò di cui abbiamo urgentemente bisogno sono gli investimenti e riconquistare la fiducia di investitori, mercato e consumatori”.

L’euro si è leggermente rafforzato nei confronti del dollaro a 1,318, da 1,316 di stamattina. Sul mercato dei titoli di Stato il Btp è scambiato a un rendimento del 2,41%, dal 2,39% di stamattina. Lo spread è a quota 155 bp. L’Italia, intanto, è entrata ufficialmente in deflazione: ad agosto i prezzi sonoarretratoi dello 0,1%, come non capitava dal 1959: allora era un segnale di benessere, oggi l’opposto. Il Pil del Bel Paese è arretrato dello 0,2% nel secondo trimestre: l’Italia è ufficialmente in recessione. 

Frenano dopo l’avvio positivo le banche: Banca Pop.Emilia +0,5%, Popolare Milano +1,4%, Banco Popolare +0,7%. Rimbalza Unicredit +0,4%, Intesa +0,5%, Monte Paschi +0,7%. Nella scuderia del Tesoro Enel +0,2%, Enel Green Power +0,4%. Eni +0,2%, Saipem +1,2%. Quasi invariata Telecom Italia -0,11%.

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