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Fiat-Chrysler, Marchionne: “Niente aumento, target ok”

L’ad di Fiat Chrysler al Salone dell’auto di Parigi: “L’aumento non serve dal punto di vista del bilancio e delle prospettive” – “Aiuti di Stato in Lussemburgo? Solo un mal di testa” – Smentite le ipotesi di vendita dell’impianto polacco Tychy – Quanto alla legge di Stabilità, “bene l’anticipo del Tfr in busta paga”.

Fiat-Chrysler, Marchionne: “Niente aumento, target ok”

Non è necessario un aumento di capitale” per Fiat Chrysler: “Non serve dal punto di vista del bilancio e delle prospettive”, né per rifinanziare il piano d’investimenti. Lo ha ribadito oggi l’amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne, nel corso di una conferenza stampa al Salone dell’auto di Parigi. In ogni caso, il Consiglio d’amministrazione di fine ottobre esaminerà “tutte le opzioni” per un rafforzamento del patrimonio.

Il manager ha aggiunto che le previsioni per il 2014 sono confermate, almeno per il momento, considerando che il gruppo valuterà una possibile revisione dei numeri solo dopo i dati del terzo trimestre. 

In ogni caso, non spaventa il recente profit warning di Ford: secondo Marchionne, “le valutazioni” del colosso americano “non sono traducibili nella realtà Fiat”. 

L’ad ha anche smentito le ipotesi di vendita dell’impianto polacco Tychy, così come quelle di una novità sulla produzione di un nuovo modello nello stabilimento che attualmente ha in produzione la Fiat 500, la Abarth 500, la Lancia Ypsilon e la Ford Ka. “Lavoriamo a parecchi altri accordi industriali”, ha aggiunto.

Quanto alle accuse di Bruxelles sui presunti aiuti di Stato in Lussemburgo, cui peraltro la società ha risposto stamane con una nota, Marchionne giudica l’intera vicenda “solo un mal di testa”. 

In vista della quotazione del gruppo a Wall Street in programma il prossimo 13 ottobre, l’amministratore delegato si è detto fiducioso e convinto che il titolo interesserà gli investitori americani. Dopo le parole di Marchionne, il titolo in Borsa di Fiat ha accelerato al rialzo (+1%, a 7,515 euro).

Infine, un passaggio sulla legge di Stabilità 2015: “L’obiettivo credo sia quello giusto – ha concluso Marchionne –. Per il breve e medio periodo credo sia importante appoggiare il governo per quello che sta facendo in questa manovra (il Tfr in busta paga, ndr), anche se costa alla Fiat quello che costa. Bisogna dare più liquidità ai consumatori e ai dipendenti, dobbiamo smettere di dire no a tutte queste iniziative”. 

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