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Festival di Sanremo al via: invasione (record) di giornalisti

Parte la 69esima edizione del Festival della canzone italiana, direttore artistico ancora Claudio Baglioni e arrivano giornalisti, fotografi, radio e tv da tutto il mondo – Un’attività di comunicazione che inizia alle 5,30 del mattino e si conclude alle 2,30 del giorno dopo. Per l’intera settimana – VIDEO.

Festival di Sanremo al via: invasione (record) di giornalisti

Millequattrocentroquarantatre tra giornalisti, inviati radio-tv e web e fotografi al 69° Festival della canzone italiana che comincia oggi, martedì 5 febbraio. E si renderebbe necessaria una terza sala stampa. “Perché Sanremo è Sanremo”, anche in termini economici. Come avviene ininterrottamente, da quasi venticinque anni, anche il “69° Festival della canzone italiana di Sanremo” segna un nuovo record di presenze degli addetti all’informazione. Tra giornalisti della carta stampata, inviati delle radio-tv, fotografi e operatori dell’informazione web sono stati accreditati in 1443 tra la “Sala stampa dell’Ariston Roof “ e la “Sala Lucio Dalla” del Palafiori. All’Ariston sono state accreditate 259 testate con 525 giornalisti di agenzie, quotidiani, periodici e gli inviati dei siti web, giornali radio e telegiornali nazionali. Tra loro 84 inviati della stampa estera, per 48 tra testate giornalistiche ed emittenti radio-televisive. Sono, invece, 120 i fotografi. A tutto questo si aggiungono gli addetti stampa degli artisti. Ancora più imponente la presenza nella “Sala Lucio Dalla”, del Palafiori, che dista un centinaio di metri dall’Ariston, dove sono stati accreditati 750 gli accreditati in rappresentanza di 352 tra radio, tv e siti web.

Oltre ad essere una grande gara canora e un avvenimento televisivo, che nelle cinque serate può contare su una media di oltre dieci milioni di telespettatori, il festival rappresenta uno dei più grandi eventi di comunicazione in Italia. In sei giorni si contano mediamente oltre 2.700 articoli di carta stampata. A questi si dovrebbero aggiungere- ove fosse possibile- tutti i lanci di agenzia e del web, i servizi delle emittenti radio-televisive italiane e straniere, le trasmissioni di approfondimento e i commenti social. Un poderoso fiume di comunicazione e un’importante vetrina del “made in Italy” (le grandi firme della moda fanno a gara per vestire presentatori, cantanti e ospiti e i fiori, uno dei simboli di Sanremo, fanno il resto) favorita dalla nutrita presenza di emittenti radiotelevisive straniere che trasmettono le serate televisive.

L’Ufficio Stampa di Viale Mazzini, che dal 1993 gestisce direttamente la comunicazione del Festival, mette in campo, una complessa macchina organizzativa, a partire dalla prima fase degli accrediti. Il lavoro redazionale e organizzativo ha inizio alle 5.30 del mattino, con la rassegna stampa. Le due sale stampa aprono alle 9.30 del mattino e chiudono alle 2.30 della notte. Nella settimana della manifestazione canora si tengono, in media, sessantacinque conferenze stampa, seguite da altrettanti “photocall”, sempre affollati ed effervescenti. Alle 12.00, per sette giorni, nella sala stampa del Roof Ariston, collegata in audio-video con la “Sala Lucio Dalla”, si tiene la conferenza stampa “centrale” con i conduttori, il direttore artistico, la dirigenza Rai e il Comune, ai quali si aggiungono spesso gli ospiti delle serate.

Dal 1982 la “carta stampata” e gli inviati delle radio-tv italiane e straniere accreditati al Roof Ariston assegnano con una votazione (un voto per testata) il Premio della Critica “Mia Martini” presieduto, “pro tempore”, dal giornalista Andrea Spinelli che ha preso il posto del mitico “Presidente” Paolo Zaccagnini, il critico musicale amico di tante star della musica mondiale, in pensione da “Il Messaggero”, il quale da Dublino fa sentire, ancora, la sua voce dal web. Anche gli accreditati delle radio-tv e dei siti web della “Sala Lucio Dalla” assegnano il loro premio, con la stessa modalità di voto. Tutta quest’ attenzione dei mezzi d’informazione si è ingigantita con il passaggio dell’organizzazione del Festival alla Rai, nel 1993. Fino allora si contavano circa 300 accrediti “Stampa”. Gli inviati delle radio e delle tv cosiddette “private” non avevano accesso in sala stampa e di fatto lavoravano per strada.

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La svolta nella comunicazione avvenne con il trasferimento, nel 1994, al Roof dell’Ariston, della sala stampa collocata al Ritz, un cinema che si trova due livelli sotto l’ingresso del teatro. Una decisione favorita dalla lungimiranza di Pippo Baudo. La nuova e moderna struttura, di oltre 1.200 metri quadrati, permise di concentrare, in un’unica sede, tutte le conferenze stampa degli artisti in gara e degli ospiti musicali, che si tenevano nei vari alberghi della città. Da allora i giornalisti, rimanendo nella stessa postazione, prendono parte alle conferenze stampa, svolgono il loro lavoro redazionale e seguono le serate televisive sul maxi schermo della sala. Nel 2006, dopo varie soluzioni provvisorie, anche per l’emittenza radio-tv, fu trovata un’adeguata sala stampa nel Palafiori, una nuova struttura espositiva appena costruita dal Comune, a pochi metri dall’Ariston, (dal 2013 intitolata dagli accreditati di radio-tv e web “Sala Stampa Lucio Dalla”).

Da qualche tempo, però, la forte richiesta di accrediti in questa sala stampa, determinata soprattutto dalla vertiginosa crescita della comunicazione del web, non riesce a essere completamente soddisfatta dall’Ufficio Stampa della Rai, per la mancanza di spazio. Per questo, la realizzazione di una terza sala stampa per il web potrebbe “alleggerire” la “Sala Lucio Dalla”. Questo forte interesse dell’informazione italiana e straniera per una manifestazione “vecchia” di 69 anni, oltre determinare un indubbio effetto sugli ascolti televisivi, rappresenta anche un veicolo di promozione della città, con un’importante ricaduta economica. Il solo “comparto” dell’informazione, per almeno una settimana di “alta stagione”, in Febbraio, porta in città oltre 1.400 accreditati che trovano sistemazione nella varia tipologia della ricettività, anche nelle località vicine. “Perché Sanremo è Sanremo”.

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