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Ferrero sotto inchiesta per i casi di contaminazione da salmonella: Parigi avvia indagine

L’inchiesta è stata aperta a seguito di un esposto presentato a maggio dall’associazione dei consumatori Foodwatch France. La battaglia giudiziaria prende di mira anche Buitoni

Ferrero sotto inchiesta per i casi di contaminazione da salmonella: Parigi avvia indagine

Ferrero nell’occhio del ciclone dopo numerosi casi di salmonella in Europa. A due giorni dalla giornata internazionale della sicurezza alimentare (proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per la prima volta il 7 giugno del 2019), i segnali che arrivano in Europa non sono per niente rassicuranti, come hanno dimostrato i due ultimi scandali alimentari: quello delle pizze Buitoni – da tempo di proprietà della svizzera Nestlè – e degli ovetti Kinder Ferrero. La Procura di Parigi ha aperto un’indagine preliminare nei confronti del colosso dolciario per le presunte contaminazioni da salmonella che hanno riguardato una serie di prodotti Kinder, realizzati nella fabbrica belga di Arlon e venduti in diversi Paesi europei. Lo riporta France Presse.

L’inchiesta è stata aperta a seguito di un esposto presentato a maggio dall’associazione dei consumatori Foodwatch France sulla scorta delle denunce dei genitori di due bambine. Sarebbero oltre 300 le persone affette da salmonellosi in seguito al consumo dei prodotti dolciari della multinazionale italiana della gamma Kinder, ossia: Kinder Surprise, Kinder Surprise Maxi, Kinder Mini Eggs, Schoko-bons.

Ferrero e gli ovetti Kinder alla Salmonella: cosa è successo?

All’inizio di aprile, proprio in vista della Pasqua, il gigante italiano dei dolciumi ha richiamato tutti i prodotti fabbricati nello stabilimento di Arlon, dopo che in diversi Paesi europei erano stati segnalati decine di casi di salmonella. A peggiorare la situazione le dichiarazioni della multinazionale stessa, che già a dicembre dello scorso anno aveva rilevato “la presenza di salmonella in un filtro all’uscita di due serbatoi di materie prime”. Il produttore però non ha ritenuto necessario informare l’Agenzia federale per la catena della sicurezza alimentare (Afsca), in quanto non legalmente obbligato a farlo, dato che nessuno dei lotti aveva lasciato lo stabilimento. Tuttavia, l’associazione belga dei consumatori considera “inaccettabile” che l’azienda non abbia informato l’Agenzia e ha accusato Ferrero di aver cercato di “mettere a tacere il più possibile” la vicenda non segnalando il problema all’Afsca, né rendendolo pubblico.

Guai in vista anche per le pizze Buitoni

La seconda denuncia di Foodwatch riguarda il gruppo Nestlé e la sua gamma di pizze surgelate Fraîch’Up, contaminate da batteri Escherichia coli per il quale lo stabilimento di Caudry, a sud di Lilla, è stato chiuso ad aprile dall’autorità giudiziaria dopo un’ispezione. Se nel caso della Ferrero non ci sono stati decessi, due bambini sarebbero invece morti dopo il consumo delle pizze surgelate. FoodWatch parla anche di “una bambina di 12 anni in stato vegetativo, che non reagisce più agli stimoli dei parenti”, nonché di “un neonato morto otto ore dopo la nascita, probabilmente per contaminazione intrauterina”.

Sicuramente è un brutto colpo per i due brand italiani, che pagano il passaggio in mani straniere.

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