Condividi

Ferragosto nel Salento: “Turismo boom con presenze record”

Parla Damiano Reale, titolare di un grande complesso alberghiero di Ugento, nel basso Salento: “Grazie ai vaccini stanno tornando anche gli stranieri e hanno voglia di spendere – “In febbraio eravamo già in sold out”

Ferragosto nel Salento: “Turismo boom con presenze record”

Un giugno buono, un luglio straordinario e un agosto che a metà del guado è già stellare. Si festeggia in Puglia per una delle stagioni turistiche più felici degli ultimi anni. D’altronde, i numeri non mentono: per la Puglia sono previste per la stagione in corso oltre 12 milioni di presenze, con un recupero della domanda sul 2019 del 77,6% a fronte di una perdita del 44,2% nel 2020. Più di Sicilia e Sardegna. E non è solo questione di numeri: i turisti quest’anno spendono di più per cibo e divertimento, più di ogni altro anno registrato. Sarà per il forzato risparmio dovuto alla pandemia, ma stavolta nessuno ha voglia di privarsi di un aperitivo in più, di una cenetta al tramonto, di un acquisto qualunque: l’importante è stare per strada, trovarsi con altre persone, sentire che più o meno si è tornati alla normalità.

Almeno è quello che pensa Damiano Reale, membro di una famiglia di imprenditori che vive di turismo dal 1976. Il suo complesso alberghiero si trova a Ugento, basso Salento, a meno di 60 km da Lecce. E dà lavoro a 450 dipendenti, divisi fra chi lavora al campeggio di lusso “Riva di Ugento” (33 ettari di estensione su un fronte mare di 1200 metri, 160 casette indipendenti, 1.100 piazzole) e il grande albergo “Apulia Vivosa Resort” (situato in un parco di 23 ettari). Per avere un’idea dei costi in alta stagione in queste strutture: per una settimana in una delle casette del campeggio per 4 persone bisogna contare 799 euro, mentre per la sosta nella piazzola sono necessari 62 euro. Quanto al soggiorno nell’albergo “Vivosa”, sono richiesti 224 euro a stanza. La stagione, nonostante i timori, quest’anno è protetta dalla vaccinazione di massa: tutti i dipendenti sono stati vaccinati in loco, nelle due sale destinate ai Congressi del resort, un’impresa di cui Damiano va molto fiero.

Partiamo dalla stagione 2020: come ve la siete cavati lo scorso anno?

“Guardi che anche il 2020 per noi, nonostante tutto, non andò male. Certo, ci furono molte disdette dall’estero, ma gli italiani vennero in massa. E se giugno e luglio furono deboli dal punto di vista delle presenze, le performance di settembre sia nel campeggio sia nell’albergo furono strabilianti. Anzi, fu il miglior settembre degli ultimi anni. E il successo si allungò fino all’8 ottobre”.

E la stagione 2021? È possibile fare già il punto?

“Possiamo già dire che è un’ottima stagione. Lo avevamo capito fin da gennaio, quando erano partite le prenotazioni. In febbraio eravamo già in sold out. Tutto mercato italiano per giugno e luglio. Ma adesso, grazie ai vaccini, stanno tornando anche gli stranieri, finora totalmente assenti. Perché? Diciamo la verità, è più facile arrivare in Puglia che in Sicilia e in Sardegna, ci si mette in macchina e si parte. La geografia ci aiuta. Quindi per riassumere: un buon giugno e un ottimo luglio. Con la prospettiva di chiudere alla grande in agosto e settembre”.

Cos’è cambiato rispetto a prima della pandemia? Che tipo di turismo è quello che ha vissuto lockdown e malattia?

“Io penso che ora ci sia più voglia di spendere perché è aumentata la voglia di socializzare. È questa la differenza più grande rispetto al 2019. In gruppo soprattutto, e di certo all’aria aperta, ma si ha voglia di vivere. Ecco che non si lesina sugli aperitivi, i gelati, le chiacchiere con un bicchiere in mano. Prima della pandemia non c’era tanta voglia di socializzare, di spendere. Si rimaneva di più nel proprio guscio. Lo notiamo anche fra chi sceglie il campeggio, che parte già con un budget più limitato. D’altronde è facile capire le motivazioni: non abbiamo speso niente per quasi due anni: niente cinema, niente teatro, nessun viaggetto. E allora perché privarsi di un aperitivo al tramonto?”.

Ma non siamo ancora usciti dal tunnel del Covid: i suoi ospiti non hanno paura di ricadute?

“Certo, ma sono vaccinati. E tutti con il Green Pass”.

Lo chiedete?

“Noi ci atteniamo sempre alle regole”.

E i vostri dipendenti?

“Anche loro sono vaccinati. C’è una piccola sacca di resistenti, ma se lavorano in posti isolati e non hanno rapporti con il pubblico possiamo chiudere un occhio. Ma siamo inflessibili con chi serve a tavola o è a contatto con i nostri ospiti. O sono vaccinati o non lavorano. Fra l’altro abbiamo attrezzato noi stessi un centro vaccinale per i nostri dipendenti proprio per evitare di sprecare tempo. Ci è costato soldi e fatica, ma ne siamo molto orgogliosi. In Puglia credo che siamo stati gli unici del nostro settore a farlo”.

Come vi siete organizzati?

“Abbiano usato due sale Congressi, con registrazioni, infermieri, medici. Abbiamo fatto la richiesta alla Regione che ci ha fatto un po’ penare, ma alla fine ci ha ben sostenuto”.

Come spiega l’atteggiamento di chi non vuole vaccinarsi?

“Io credo che l’80% di chi sceglie questa strada lo faccia per ignoranza. Sì, sono ignoranti. Pensano che chissà quale cosa gli venga iniettata nelle vene. Non leggono, non si informano… Sono ignoranti, appunto”.

Oppure seguono le indicazioni di qualche politico?

“No, non penso proprio. Per me è solo ignoranza, hanno paura di quello che viene iniettato. Una sciocchezza da medioevo”.

Avete ritoccato i prezzi rispetto allo scorso anno?

“Nessun ritocco. Il tariffario è uguale, abbiamo solo fatto qualche promozione in meno. Abbiamo venduto solo l’80% delle camere, per rispettare il distanziamento. E lo abbiano fatto a prezzo pieno, senza promozioni, ma questa è l’unica cosa che ci siamo permessi”.

Commenta