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Fed: tapering a novembre e aumento dei tassi solo a fine 2022

La Federal Reserve prepara la svolta dolce della politica monetaria e non spaventa i mercati – La Cina cerca di spegnere con nuova liquidità l’incendio di Evergrande – Le banche spingono Piazza Affari

Fed: tapering a novembre e aumento dei tassi solo a fine 2022

La Fed non spaventa gli investitori e la Banca centrale cinese innaffia i mercati di liquidità per prevenire l’incendio di Evergrande. Le Borse superano così senza patemi la prima prova d’autunno, uno dei passaggi più delicati dopo la lunga cavalcata dei listini. Anche se, a ben vedere, il board della Fed ha lanciato un segnale storico: la lunga stagione dei tassi bassi potrebbe terminare già a fine 2022, come prevede il dot plot, cioè quel foglio di carta dove i banchieri, protetti dall’anonimato, fanno le loro previsioni: 9 membri su 12 (due in più dell’ultimo sondaggio) fissano il primo aumento al 2022 e tre dei nove addirittura pensano a due aumenti di fila.

LA FED: I TASSI SALIRANNO GIÀ A FINE 2022

Wall Street, però, preferisce guardare al bicchiere mezzo pieno: l’economia va, ha sottolineato il presidente Jerome Powell, i rischi (inflazione in testa) sono sotto controllo, così come la variante Delta. E così Il tapering prenderà il via dopo la riunione del 2/3 novembre, ma solo in una forma leggera. Ecco perché i mercati Usa hanno conservato i guadagni della prima parte della seduta anche dopo le parole di Powell.

SI MUOVE LA BANCA DI CINA, RISALGONO LE PIAZZE CINESI

L’attenzione dei mercati si sposta di nuovo sul fronte cinese, dove solo stasera si saprà se Evergrande avrà onorato gli interessi sui bond venduti sui mercati internazionali oppure, come è più probabile, si aprirà una fase (un mese) di trattative per disinnescare gli effetti di un possibile crack alla Lehman Brothers. “Non avremo nulla di simile – ha detto al proposito Powell – Le banche Usa non hanno grandi esposizioni, quelle cinesi sono in grado di gestire la situazione. Ma un default, certo, peserebbe sul sentimento dei mercati”.

Stamane le Borse cinesi offrono un quadro ottimista. La borsa di Hong Kong è in rialzo dello 0,7%: Evergrande, che ha onorato gli interessi di un’obbligazione domestica, guadagna il 10%, primo segno di ripresa dopo una catastrofica serie di sette sedute consecutive di ribassi.

Stesso rialzo per l’indice Csi 300 di Shanghai e Shenzhen. Stanotte la Banca centrale è tornata a immettere liquidità: in due giorni ha introdotto 230 miliardi di yuan, circa 35 miliardi di dollari. Oggi si saprà se Evergrande pagherà gli 83 milioni di coupon su un suo bond in dollari.

ANCORA SU MUMBAI, GIÙ IL KOSPI, CHIUSA TOKYO

La borsa del Giappone è chiusa per festività, il Kospi di Seul perde lo 0,5%, l’S&P ASX di Sidney è in rialzo dello 0,9%, il BSE Sensex di Mumbai dello 0,8%.

RIPARTE WALL STREET, TONFO DI FEDEX

I future di Wall Street stamane salgono, ieri l’S&P 500 ha interrotto la miniserie negativa di cinque sedute, chiudendo in rialzo dell’1%. Rialzi simili anche per Dow Jones e Nasdaq.

L’aumento dei costi si è fatto sentire sui conti FedEx (-9,1%).

INFLAZIONE USA AL 4,2% A FINE ANNO. GIÙ IL DOLLARO

La Fed ha alzato le stime sull’inflazione di 0,8 punti, al 4,2% a fine 2021, e limato quelle sulla crescita al 5,9% dal 7 per cento. Nel 2022 l’inflazione dovrebbe rientrare al 2,2 per cento.

L’euro dollaro ieri ha chiuso in ribasso dello 0,3% 1,168, ma stamattina risale a 1,171 (+0,2%). Si parla di rialzo dei tassi, ma il Treasury Note a dieci anni si muove poco, siamo a 1,31% di rendimento.

 Oro in ribasso a 1.764 dollari l’oncia, -0,3%, ieri -0,2%. Petrolio Wti a 72,3 dollari il barile, in ascesa dopo i dati sulle scorte di greggio degli Stati Uniti.

IL FATTURATO DELL’INDUSTRIA AL TOP DAL 2000. MILANO +1,44%

L’aria di scampato pericolo (almeno momentaneo) in Cina, combinata con la sensazione che il verdetto della Fed possa rivelarsi meno severo del temuto, ha riacceso fin dal mattino la propensione al rischio sulle piazze europee. E così, nell’attesa delle parole del presidente della Fed, è trascorsa una giornata positiva, segnata dal dollaro debole e da alcune note positive. Prima fra tutte l’ascesa del fatturato dell’industria italiana, al massimo storico dal 2000: +0,9% rispetto al mese precedente e +19,1% sull’anno. L’andamento migliore è stato registrato sul mercato interno, mentre cala leggermente quello estero.

Milano è salita dell’1,44% riprendendo la marcia verso i 26 mila punti (25.717 punti).

L’IFO: RALLENTA LA CRESCITA TEDESCA

Positive anche Parigi (+1,29%) e Londra (+1,47%), mentre i guadagni sono frazionali ad Amsterdam (+0,78%) e a Madrid (+0,6%).

Francoforte +0,98%. L’istituto economico tedesco Ifo ha ridotto le previsioni di crescita per la prima economia europea relative al 2021, a causa di problemi alla catena di approvvigionamento e della scarsa disponibilità di chip e altri beni intermedi, che rallentano la ripresa dalla pandemia di Covid-19. L’istituto prevede ora che quest’anno il prodotto interno lordo (Pil) della Germania crescerà del 2,5%, ovvero di 0,8 punti percentuali in meno rispetto alle stime precedenti.

LONDRA, FUOCHI D’ARTIFICIO SULLE SCOMMESSE

Grandi movimenti nel settore delle scommesse. La britannica Entain sale del 7%, ai massimi di sempre, dopo aver annunciato la proposta di acquisizione da 22,4 miliardi di dollari da parte dell’americana DraftKings. Intanto, il gruppo di scommesse online Flutter Entertainment avanza del 4,5% dopo aver accettato di pagare 200 milioni di dollari al Commonwealth del Kentucky per risolvere una causa riaperta lo scorso anno.

RIPRENDE QUOTA L’ACCIAIO: ARCELOR MITTAL +4,5%

A Parigi il titolo migliore è Arcelor Mittal, +4,5% sull’onda della ripresa di prezzi dell’acciaio, balzato a Singapore oltre la barriera dei 100 dollari (+15%) dai minimi di lunedì.

BTP RECORD: STOP DEL TESORO ALLE EMISSIONI SINDACATE

Allungano il passo i Btp in attesa della Fed. I guadagni si spiegano con un’anticipazione di Bloomberg: il Tesoro, sostiene l’agenzia, ha intenzione di non procedere a emissioni sindacate nelle prossime settimane.

Il rendimento del decennale scende a 0,66% nel finale. Si stringe lo spread a 98 punti.

FIAMMATA DEI PETROLIFERI: TENARIS +5%, ENI +2,9%

In grande evidenza i petroliferi, su cui soffia il vento di grandi affari dagli Usa dopo l’operazione Shell-Conoco: Eni sale del 2,9% sostenuta anche dall’ipotesi della cessione di una quota di Eni Power. Il cane a sei zampe ha acquistato tra il 13 e il 14 settembre scorsi 1.005.000 azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 10,852 euro per azione, per un controvalore complessivo di circa 10.9 milioni di euro nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie.

Prende il volo Tenaris (+5,1%), miglior titolo di giornata. Saipem +1,5%.

TORNA A SORRIDERE IL LUSSO. BOOM DI VENDITE PER OVIESSE

Anche a Milano come a Parigi tornano a sorridere le maison del lusso, sollevate dalla piega degli eventi cinesi.

Moncler +3,7%. Barclays ha avviato la copertura sul titolo con “equal weight”, ben raccolte anche Tod’s (+1,8%) e Salvatore Ferragamo (+0,9%), segnalato underweight dal broker.

Vola Safilo: +8,5% (ancora effetto Ferragni?). Strappa Ovs (+9,4%) dopo i risultati del secondo trimestre: ricavi in crescita del 35,4% sullo stesso periodo del 2020 e superiori dell’11% a quelli del 2019, prima dello scoppio dell’epidemia di coronavirus.

MEDIOLANUM (+1,5%) SALUTA ENNIO DORIS

Tra i finanziari sale Banca Mediolanum (+1,48%) nel giorno delle dimissioni da presidente e ad dell’ormai mitico Ennio Doris. Una staffetta morbida che non inciderà sulle strategie.

CORRONO I BANCARI, AL VIA L’OPA GENERALI SU CATTOLICA

In deciso recupero i bancari, in attesa di un possibile aumento dei tassi di mercato. Unicredit avanza del 3% in linea con l’indice di settore, Banco Bpm +2,4%, Intesa Sanpaolo +1,7%.

Focus su Generali (+1,5%) dopo che Delfin ha arrotondato la propria quota salendo al 5,10%. La Consob ha autorizzato la pubblicazione del prospetto di Opa su Cattolica che andrà dal 4 al 29 ottobre.

ELKANN: TORINO STRATEGICA PER STELLANTIS

Recupera Stellantis (+3,24%) dopo l’uscita di Mike Manley. John Elkann, intervenuto a Torino tech (oggi collegato in videoconferenza Elon Musk), ha rassicurato la platea: Torino, dice, resta centrale nei piani del gruppo.

In terreno negativo Nexi, che cede il 2%. Paolo Bertoluzzo ha confermato l’interesse per il mercato greco.

In fondo al Ftse Mib Amplifon perde lo 0,7% su prese di profitto dopo i guadagni di circa il 5% della vigilia.

FINE FOODS (+5,5%) VERSO L’OPA SU EURO COSMETIC (+8,4%)

Giornata di forti guadagni a Piazza Affari per Fine Foods & Pharmaceuticals, che ha chiuso la seduta con un balzo del 5,48% dopo l’annuncio dell’opa su Euro Cosmetic (+8,4%), quotata all’Aim. Il prezzo dell’offerta sarà pari a 8,6 euro per ciascuna azione. Giudizi positivi su Fine Foods da parte degli analisti. Banca Akros ha alzato la raccomandazione sul titolo da accumulate a buy, con un prezzo obiettivo a 21,5 euro. Intermonte alza il target a 23 euro da 22.

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