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Fed, Powell: l’aumento dei tassi sarà graduale ma continuerà

Il presidente della Fed non s’arrende alle critiche di Trump e conferma che, essendo l’economia Usa più che robusta, a settembre ci sarà un nuovo aumento dei tassi, al quale ne seguiranno altri due entro il 2018 – Tutti in rialzo i listini azionari ma il dollaro cede rispetto all’euro – A Piazza Affari la maglia rosa è la Fca per l’effetto Magneti Marelli – Spread oltre quota 280 e rendimeni del Btp decennale al 3,1 per cento

Fed, Powell: l’aumento dei tassi sarà graduale ma continuerà

I listini europei chiudono positivi, Piazza Affari è regina d’Europa (+0,65%, 20.741 punti) e Wall Street tocca nuovi record, mentre il dollaro s’indebolisce, nel giorno dell’intervento di Jerome Powell al simposio di Jackson Hole. La Fed mantiene la sua strategia, volta a un rialzo graduale dei tassi in presenza di un’economia forte e di un’inflazione vicina al target del 2% e che non accenna a surriscaldarsi. A settembre dovrebbe esserci dunque un’ulteriore stretta, mentre per un eventuale quarto rialzo (ce ne sono stati già due nel corso dell’anno) bisognerà aspettare le riunioni di novembre o dicembre. Il timoniere della banca centrale americana non risponde direttamente al presidente Usa Donald Trump, preoccupato che un aumento del costo del denaro possa frenare l’economia. Tiene la rotta però e, ignorando le sollecitazioni della Casa Bianca, ribadisce indirettamente l’indipendenza dell’Istituto. Gli investitori sembrano apprezzare. Soffre invece il dollaro, che perde quota nei confronti delle altre valute. Il cambio con l’euro si porta in area 1,162.

In Europa: Francoforte +0,26%, Parigi +0,24%, Madrid +0,22%, Londra +0,2%, Zurigo +0,05%.

Wall Street accelera, Nasdaq e S&P 500 toccano nuovi record dopo il discorso di Powell. La partenza era già stata positiva grazie al rialzo dei prezzi di greggio e metalli, con conseguenti effetti tonificanti sui titoli energetici. Il petrolio viaggia forte questo venerdì: Brent +1,9%, 76,15 dollari al barile; Wti +1,81%, 69,06 dollari al barile. S’impenna anche l’oro, +1,86%, 1207,54 dollari l’oncia.

In Piazza Affari brillano i petroliferi, ma i titoli migliori sono industriali. A fare da traino è Fca, +3,25%, sull’onda della conferma dell’interesse di Kkr per Magneti Marelli. Bene Stm, +2,56%; Buzzi +2,15%; Ferrari +1,9%; Leonardo +1,9%. Dopo due sedute dal segno opposto, torna in calo Pirelli -2,77%. Deboli le utility: Snam -1,94%; A2a -1,34%; Terna -0,97%. Tra i finanziari il peggiore è Banca Generali, -0,43%. Tiepida Unicredit, +0,53%, in scia alle indiscrezioni di stampa di trattative con Société Générale. Atlantia resta per un giorno alla finestra, -0,24%

Nessuna buona notizia arriva dai Titoli di Stato. Si allarga anche oggi la forbice fra decennale italiano e tedesco: +2,8%, 281.00 punti. Il rendimento del Btp 10 anni arriva al 3,16%. Lo spread coi Bonos supera i 180 punti base, massimo da gennaio 2012.

Non aiutano le minacce del vice premier, Luigi Di Maio, di ritirare i contributi italiani all’Ue se non si troverà una soluzione sulle redistribuzione dei migranti a bordo della Diciott, mentre i riflettori esteri restano accesi su debito e prossima legge di stabilità. Le agenzie di rating intanto continuano a monitorare il Paese. Secondo Fitch, la prospettiva di un rallentamento della crescita economica unitamente a quella di una normalizzazione dei tassi, potrebbero portare i paesi della zona euro maggiormente indebitati — non cita l’Italia, ma il collegamento è piuttosto semplice — a dover varare ulteriori misure di correzione a garanzia della discesa del debito.

Preoccupata Confindustria: “Ho visto che si mettono le mani avanti perché ci sarà un attacco e si chiede che il popolo sia vicino – afferma il presidente Vincenzo Boccia – ma sullo spread “non diciamo fesserie, perché ci aspetta un autunno difficile”. Gli investimenti dall’estero vengono pensati “a difesa dei soldi dei pensionati americani o per altri parametri”, anche di guadagno, ma non ci sono “fondi di investimento che vogliono far cadere un governo: sono solo soldi”.

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