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Fca, Fim Cisl: intesa su orari, smart working e previdenza

Secondo il segretario nazionale di Fim-Cisl, Uliano, sono arrivate dal gruppo automobilistico “risposte positive su orario di lavoro, smart working, ferie solidali e previdenza integrativa” – “Su altri aspetti ci sono distanze da superare” – Fca richiama 1,6 milioni di veicoli per difetti dell’airbag.

“Con queste due giornate di trattativa iniziamo ad raccogliere le prime risposte positive, in particolare su orario di lavoro, smart working, ferie solidali e previdenza integrativa”. Lo ha detto Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim Cisl, a proposito del negoziato in corso con Fca.

“Su alcuni temi legati alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro ci sono aspetti positivi – ha aggiunto – come ad esempio l’incremento dei permessi con recupero, l’uso frazionato ad ora dei permessi retribuiti, la possibilità di incremento della flessibilità in ingresso. Nelle realtà di Fca, Cnhi e Ferrari ci sarà la possibilità di utilizzare in futuro lo smart working e le ferie solidali”.

Secondo il sindacalista, “dopo l’accordo fatto a dicembre sulla possibilità di destinare parte del sistema premiante a welfare, l’azienda si è già detta d’accordo ad aumentare il contributo a vantaggio dei lavoratori sulla previdenza integrativa. Auspichiamo che anche sugli altri temi su cui l’azienda si è riservata di presentare dei testi e proposte più dettagliate (come formazione e diritto allo studio, inquadramento professionale, sanità integrativa e altro) ci siano disponibilità positive”.

Infine, “su altri aspetti abbiamo riscontrato delle distanze che ci auguriamo di superare nei prossimi incontri del 24 e 25 gennaio, dove dovremmo discutere anche dei temi legati al salario”, ha concluso Uliano.

A livello generale occorre segnalare un’altra importante notizia riguardante Fca Us, la divisione statunitense del gruppo Fiat Chrysler Automobile. L’azienda sta richiamando oltre 1,6 milioni di vetture nel mondo per sostituire gli air-bag potenzialmente difettosi presenti sul lato del passeggero e prodotti dalla ex Takata (azienda giapponese che nel giugno 2017 fini’ in bancarotta dopo il maxi scandalo che in Usa ha portato al numero piu’ alto di richiami di sempre).

L’iniziativa, ha aggiunto Fca in una nota, rappresenta “la quarta e ultima fase dell’iter coordinato dalla National Highway Traffic Safety Administration (l’agenzia parte del dipartimento americano dei Trasporti preposta alla sicurezza sulle strade Usa, ndr) e pensato per individuare gli air-bag difettosi dell’ex Takata”, acquisita dalla ex Key Safety Systems (azienda manifatturiera Usa controllata dalla cinese Ningbo Joyson Electronic).

Fca stima che del totale dei veicoli richiamati, 1,4 milioni si trovino in Usa, 88.830 in Canada, 12.821 in Messico e 118.084 al di fuori della regione Nafta.

I modelli interessati dal richiamo sono:

  • pickup Ram 3500 e Ram 4500/5500 del 2010;
  • pickup Dodge Dakota del 2010-2011;
  • la sport coupe Dodge Challenger del 2010-2014;
  • la sedan Dodge Charger del 2011-2015,
  • la berlina Chrysler 300 del 2010-2015,
  • il Suv a marchio Jeep Wrangler del 2010-2016.

(Ultimo aggiornamento: ore 12.37 dell’11 gennaio).

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