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Fattura elettronica: presto l’obbligo anche per i forfettari

Nel 2022 in arrivo l’obbligo anche per i contribuenti in regime forfettario – Mentre per i medici e prestazioni sanitarie si estende il divieto anche nel 2022

Fattura elettronica: presto l’obbligo anche per i forfettari

Anche per i forfettari si avvicina l’obbligo della fattura elettronica. Con il via libera del Comitato rappresentanti permanenti – cosiddetto Coreper II – anche i contribuenti in regime di flat tax che effettuano cessioni di beni e servizi saranno obbligati all’emissione della fattura elettronica, per controllare meglio il flusso di denaro al fine di ridurre l’evasione fiscale. Mentre il Senato ha approvato la proroga del divieto di fatturazione elettronica per i medici, per cui i documenti di spesa relativi a prestazioni sanitarie rimangono ancora analogici.

Nel nostro paese il problema dell’evasione fiscale è un tema caldo che si è intensificato negli anni. A rimetterci i contribuenti che devono sobbarcarsi in tassazioni più alte rispetto a quelle che dovrebbero se tutti pagassero le tasse. La fattura elettronica consente moltissimi vantaggi: risparmio di tempo, costi e spazio con il superamento del cartaceo, stampa e archiviazione fino a una semplificazione più generale a livello contabile. Il tutto si traduce in un minore impatto ambientale. Ma la fattura elettronica consente anche una maggiore tracciabilità delle transazioni commerciali e per questo diventa uno strumento fondamentale nella lotta contro l’evasione fiscale.

Dal 1° gennaio 2019 la fattura elettronica è diventata obbligatoria per tutte le transazioni di tipo B2B (business to business) e B2C (business to customer), fatta eccezione per le operazioni eseguite da coloro che adottano il regime dei minimi o forfettario. Nel frattempo, si è esteso il divieto di fatturazione elettronica per i medici anche nel 2022. Il nuovo stop per le prestazioni sanitarie arriva dal testo del decreto fiscale approvato dal Senato. Per il via libera definitivo si attende la conferma da parte della Camera.

Ma le cose potrebbero presto cambiare. Tutto è iniziato lo scorso marzo, quando il governo italiano ha richiesto alla Commissione europea l’ok di continuare fino al 2024 l’obbligo di fatturazione elettronica e di allargare il plateau anche ai forfettari, attualmente esclusi. Poco più di un mese fa, il Consiglio europeo su proposta della Commissione ha accolto entrambe le richieste da parte dell’Italia.

Mercoledì 8 dicembre anche il Coreper II ha dato il suo parere positivo. Adesso si attende l’autorizzazione definitiva da parte del Consiglio Ue e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale omunitaria. A quel punto la palla andrà al governo italiano che dovrà creare una norma ad hoc. Anche se è più probabile una delega fiscale.

Se anche questi ultimi step daranno esito positivo alla proposta, l’obbligo della fattura elettronica per le partite Iva in flat tax dovrebbe scattare entro la metà del 2022 e interesserà circa 1,5 milioni di contribuenti. In questo modo il fisco potrà disporre di informazioni ancora più dettagliate su questi contribuenti e verificare il rispetto dei requisiti per poter usufruire del regime forfettario.

Ma in termini economici cosa cambia per i forfettari? Come previsto dal Pnrr il governo avrà in mano un report sull’evasione Iva e sulle misure per combattere il fenomeno di chi non fattura le cessioni di beni e servizi. Il dossier si propone anche di trovare degli incentivi per i consumatori finali in modo che richiedere la fattura, la ricevuta o lo scontrino fiscale sia un vantaggio e non uno svantaggio.

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