Condividi

FAI a Roma: apertura straordinaria del Tempio di Ercole al Foro Boario

Sabato 28 settembre per iniziativa del FAI ci sarà l’apertura straordinaria al pubblico del Tempio di Ercole al Foro Boario a Roma.

FAI a Roma: apertura straordinaria del Tempio di Ercole al Foro Boario

La pianura di forma approssimativamente triangolare che ha i suoi vertici nel Campidoglio, nel Palatino e nell’Aventino e la sua base nel Tevere, il Foro Boario, ebbe una importanza fondamentale fin dalle origini della città di Roma: la stessa esistenza della città non sarebbe infatti spiegabile senza tenere conto della funzione primordiale che ha esercitato questa fascia di terreno lungo il fiume. Ma la fase di attività architettonica ed edificativa più intensa coincide con il secolo II a.C. quando, intorno al 120 a.C., viene edificato in marmo pentelico quello che poi risulta essere il più antico tempio in marmo conservato a Roma. Il tempio è monoptero, di forma circolare, con un diametro di quasi 15 metri e con 20 colonne corinzie che poggiano su un basso podio di gradini di marmo.

Anche se il termine ci è noto da Vitruvio, è questa una tipologia architettonica di origine greca definita da una semplice “peristasi” che racchiude uno spazio vuoto e sostiene una copertura. Il suo architetto fu probabilmente il greco Hermodoro di Salamina e, pur essendo stato erroneamente detto di Vesta, era dedicato ad Ercole Vincitore, il dio protettore dei commercianti che svolgevano la loro attività proprio all’interno del Foro Boario. Il tempio quindi ci fornisce una conferma evidente del potere economico raggiunto dai mercanti romani che alla fine del II secolo a.C. commerciavano nell’Egeo e nel Mediterraneo. Nel XII secolo, nel 1140, fu trasformato nella chiesa di Santo Stefano delle Carrozze, e dalla metà del XVI secolo fu invece dedicato a S. Maria del Sole a causa di un’immagine miracolosa della Madonna ritrovata nel Tevere.

Al suo interno sono tuttora conservati affreschi risalenti al 1475 raffiguranti la Madonna con il Bambino e i Santi. Il tempio, grazie alla sua conversione in chiesa, si mantenne in condizioni abbastanza buone fino al XIX secolo quando fu liberato da questa funzione e, a seguito dei restauri operati da Giuseppe Valadier durante gli anni del governo francese (1809-14), fu riportato alla sua condizione originaria.

Sabato 28 settembre l’apertura, grazie all’iniziativa del FAI in collaborazione con la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, sarà garantita dalle 10 alle 19 (ultimo accesso ore 18.15).

Commenta