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Export, promessa mantenuta: +2,7% a novembre, +12,6% nel 2021

La crescita su base annua dell’export è trainata da raffinati, metalli e prodotti in metallo, prodotti chimici e alimentari. Aumenti importanti anche per mobili (+22,1%) e mezzi di trasporto (+18,3%). Farmaceutica in flessione (-4,1%). Alimentari e bevande sono cresciuti sopra la media di settore in Spagna (+19,7%), Giappone (+15,4%) e Repubblica Ceca (+14,1%)

Export, promessa mantenuta: +2,7% a novembre, +12,6% nel 2021

Sace conferma per novembre un export italiano di beni in crescita (+2,7% sul mese precedente), grazie agli aumenti registrati sia verso l’area extra-Ue (+2,9%) che nell’Ue (+2,4%). In termini tendenziali, a novembre le vendite tornano ad accelerare mostrando un aumento del 16,8%. La crescita su base annua è trainata da raffinati, metalli e prodotti in metallo, prodotti chimici e alimentari, che rappresentano la metà dell’aumento tendenziale registrato. Tra gennaio e novembre 2021 le esportazioni italiane sono cresciute del 18,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a +6,3% rispetto ai livelli dello stesso periodo del 2019.

Nei primi undici mesi del 2021 l’export verso i Paesi Ue continua a segnare +20%. L’incremento è sostenuto per Paesi Bassi (+33,3%), Polonia (+24,1%), Spagna (+22,9%), Germania (+19,3%) e Francia (+16,9%). Crescita marcata anche per le vendite verso i Paesi extra-Ue (+16,7%). Rialzi significativi sono evidenziati verso Mercosur (+31,2%), India (+29,7%) e Cina (+24,3%), più contenuti per Russia (+8,3%), Giappone (+6,3%) e Regno Unito (+5,3%). Nello stesso periodo di analisi, le vendite di alimentari e bevande sono cresciute sopra la media del settore in Spagna (+19,7%), Giappone (+15,4%) e Repubblica Ceca (+14,1%). Rialzi importanti si sono osservati anche per gli articoli in pelle verso Madrid e Tokyo (+23,7% e +19,9% rispettivamente). Tra i beni intermedi, la domanda di metalli e prodotti in metallo è in forte aumento in tutti e tre i mercati (Giappone +59,7%, Repubblica Ceca +50,2% e Spagna +36,4%) e quella di prodotti chimici segna rialzi intorno al 30% a Praga e Madrid.

In termini di raggruppamenti principali di industrie, i beni intermedi continuano a registrare la crescita più sostenuta (+23,7% tendenziale), complice il rialzo dei prezzi degli ultimi mesi, soprattutto per metalli e prodotti in metallo. Seguono i beni strumentali (+16,7%), che scontano le difficoltà riscontrate nella catena di approvvigionamento degli autoveicoli. Rimane più contenuto l’incremento dei beni di consumo (+12,4%), sostenuti ancora dalla componente dei beni durevoli (+30,4%) a fronte di un aumento più modesto di quelli non durevoli (+9,1%). Le esportazioni di mobili Made in Italy sono in forte crescita (+22,1%), grazie al traino della domanda proveniente dai Paesi extra-Ue (+26,5%) ma anche da alcuni importanti partner europei come Francia (+25,8%) e Spagna (+21,4%). Anche le vendite di mezzi di trasporto segnano un aumento importante (+18,3%), più marcato nei Paesi extra-Ue (+22,3%) grazie alla componente degli altri mezzi di trasporto. Articoli farmaceutici ancora in flessione (-4,1%), dopo l’aumento del 2020. Il calo è attenuato dalla domanda dei Paesi Ue (+5,3%), in particolare Paesi Bassi e Belgio, hub distributivi del settore.

L’Istat ha inoltre diffuso il consueto aggiornamento sui dati del commercio italiano con i mercati extra europei, rilevando per lo scorso dicembre un calo congiunturale delle esportazioni (-2,1%) e un aumento per le importazioni (+4,3%). La flessione dell’export interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dei beni di consumo non durevoli (+5,8%), ed è determinata in particolare dal calo delle vendite di energia (-27,3%) e beni strumentali (-3,9%). Dal lato delle importazioni si rilevano aumenti congiunturali diffusi, tranne che per l’energia (-1,1%). Nonostante il calo su base mensile, l’export cresce su base annua del 12,6%. L’aumento, diffuso a tutti i raggruppamenti, è particolarmente elevato per energia (+63,9%). Le importazioni segnano una crescita tendenziale del 45,8%, anch’essa estesa a tutti i raggruppamenti e molto sostenuta per il comparto energia (+115,6%).

La stima del saldo commerciale a dicembre 2021 è pari a +4.737 milioni. Si rilevano aumenti su base annua dell’export verso la maggior parte dei principali paesi partner extra Ue-27: i più ampi riguardano Usa (+32,5%), paesi Opec (+32,0%), Turchia (+24,3%) e Russia (+14,2%). Diminuiscono le vendite verso Regno Unito (-11,4%), paesi Asean (-7,6%) e Mercosur (-3,8%). Gli acquisti da India (+70,2%), paesi Mercosur (+61,9%), Russia (+58,6%), paesi Opec (+53,1%), Asean (+52,5%) e Cina (+51,8%) registrano incrementi tendenziali particolarmente elevati. Mentre le importazioni da Londra (-30,0%) risultano in forte calo.

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