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Export: il Made in Italy resiste a Covid e guerra e accelera con le vendite su Amazon

Rapporto Ice sul Commercio Estero: nel primo semestre +22,4% tendenziale – Tra le destinazioni spicca Turchia (+38,5%), giù la Russia (-17,6%) – Boom per le Pmi che vendono su Amazon

Export: il Made in Italy resiste a Covid e guerra e accelera con le vendite su Amazon

L’Ice ha presentato il XXXVI Rapporto sul Commercio Estero “L’Italia nell’economia internazionale”, secondo cui prosegue l’andamento positivo delle vendite estere nei primi 6 mesi del 2022. Le esportazioni Made in Italy nel 2021 avevano chiuso con un +7,5% rispetto ai livelli pre-covid e una crescita del 18,2% rispetto al 2020. Il report evidenzia un’ulteriore crescita tendenziale nel primo semestre di quest’anno pari al +22,4% sullo stesso periodo del 2021. Inoltre, il rapporto mette in evidenza come l’aumento delle vendite estere riguardi tutti i settori, dai prodotti alimentari e bevande (+18,8% sul 2021 e +31,2% sul 2019) al comparto dei metalli (+29,2% sul 2021 e +44,5% sul 2019), passando per i prodotti chimici e gli apparecchi elettrici.

Tra i Paesi che contribuiscono maggiormente alla crescita dell’export italiano, la Turchia è quello che fa registrare la crescita maggiore nei primi 6 mesi del 2022, con un +38,5% rispetto al 2021, seguita da Belgio, Usa e Spagna. Solo per la Russia, a seguito della guerra, si registra un rallentamento del 17,6%.

Gli effetti della pandemia

Il rapporto dell’Ice evidenzia come “la pandemia abbia impresso un’ulteriore accelerazione ad alcuni trend che erano già in atto, tra cui i processi di digitalizzazione, lo spostamento della domanda mondiale verso l’Asia e la salute e sostenibilità al centro dei valori di consumo delle nuove generazioni. Ma ha anche messo le imprese di fronte a nuove sfide: le strozzature di alcune catene di distribuzione, la ridotta capacità della logistica internazionale e, soprattutto, l’inflazione e la conseguente stretta avviata sui mercati monetari e, soprattutto, oggi, le difficoltà di approvvigionamento ed il prezzo del gas”.

E quelli della guerra in Ucraina

La guerra in Ucraina, inoltre, “sta esasperando le spinte inflattive e sta generando ulteriori tensioni nelle catene globali del valore, particolarmente per le produzioni energivore. Gli effetti sul commercio estero del nostro Paese riguardano prevalentemente le importazioni da Russia e Ucraina, Paesi fornitori di materie prime energetiche, materie prime e componenti specifici ad alcune filiere”.

L’e-commerce su Amazon

È interessante notare che lo scorso anno più della metà delle Pmi che vendono su Amazon ha esportato i propri prodotti registrando vendite all’estero per circa 800 milioni di euro, il 25% in più rispetto all’anno precedente: di questi, più di 60 milioni sono stati registrati al di fuori dell’Ue. Secondo il Report Annuale, nel 2021 più di 200 Pmi italiane che vendono su Amazon hanno superato un milione di euro di vendite per la prima volta e circa 5.000 partner di vendita hanno superato 100 mila euro. Complessivamente, le oltre 20.000 realtà imprenditoriali hanno venduto oltre 200 prodotti al minuto. Le 5 categorie di prodotto di maggior successo all’estero sono state:

  • Casa e cucina;
  • Bellezza;
  • Sport e tempo libero;
  • Industria e scienza;
  • Salute e cura della persona.

Le vendite al dettaglio

E, a questo proposito, continuano a crescere le vendite al dettaglio in Italia, in aumento del 1,3% a luglio e del +4,2% su base tendenziale, trainate in particolar modo da informatica telecomunicazioni telefonia (+8,2%), ed elettrodomestici radio tv e registratori (+6,9%). Secondo i dati Istat, nel corso dell’ultimo anno il valore delle vendite al dettaglio è cresciuto per la grande distribuzione (+7,3%) e in particolar modo per l’e-commerce (20,6%), mentre non ha subito particolari variazioni per le imprese operanti su piccole superfici, ed è invece diminuito per le vendite al di fuori dei negozi (-1,5%).

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