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Europei di nuoto, una spettacolare Pellegrini trionfa e risveglia dal torpore lo sport italiano

NUOTO – Federica Pellegrini semplicemente straordinaria: insieme alla pioggia di medaglie degli azzurri agli Europei di nuoto di Berlino, ha destato dall’apatia tutto il movimento sportivo italiano. E’ un’iniezione di fiducia che dall’acqua può arrivare su tutti i terreni di gara, in vista delle Olimpiadi di Rio del 2016, ma conta il gioco di squadra.

Europei di nuoto, una spettacolare Pellegrini trionfa e risveglia dal torpore lo sport italiano

Il medagliere parla chiaro: a meno di 24 ore dalla chiusura dei Campionati Europei di Nuoto a Berlino, la rappresentativa italiana, insieme a quella della nazione ospitante, è la squadra che ha conquistato più medaglie in assoluto dopo quella della Gran Bretagna.

Basterebbe questo per poter dire che allora, dalle Olimpiadi di Londra di due anni fa, gli atleti, i dirigenti e tutto lo staff che ruota intorno alle squadre nazionali di nuoto hanno lavorato bene e sono riusciti nel difficile compito di far centrare quegli obiettivi che più si addicono ad un team come quello schierato a Berlino dalla Federazione.

Ancora una volta si è dimostrato che la continuità paga e non ha alcun senso pensare ad “anni sabbatici” se si vuole puntare in alto. L’exploit della staffetta e la terza vittoria consecutiva agli Europei nei 200 stile libero di Federica Pellegrini sono stati la migliore testimonianza di una preparazione non certo affidata al caso.

La buona notizia per il nuoto italiano, inteso come disciplina che comprende i tuffi, il nuoto sincronizzato e il nuoto in acque libere è che questa volta si può contare sul gruppo e non più su pochi singoli. Ci siamo espressi bene in molte staffette (compresa quella “mista” maschi e femmine), nei tuffi sincronizzati dal trampolino dei 3 metri (oro di Tania Cagnotto e Francesca Dallapé, per la sesta volta consecutiva agli Europei) e abbiamo occupato i due terzi del podio maschile sulle distanze lunghe in piscina. Ottime anche le prestazioni delle sincronette e dei nuotatori in acque libere.

Da notare anche le performance delle cosiddette “matricole“, cioè degli atleti alla prima esperienza di un campionato europeo: Martina Caramignoli si è tolta la soddisfazione di portarsi già a casa un bronzo nei 1500 stile libero, così come Andrea Mitchell D’Arrigo che, sempre al debutto, ha agguantato addirittura l’argento nei 400 stile libero. Per non parlare di Arianna Castiglione, vera e propria baby-star dei campionati (ha 17 anni), che ha conquistato il terzo posto nei 100 rana, nonostante un tempo peggiore rispetto a quello fatto durante la semifinale.

Il resto della compagine azzurra non è stato da meno: Luca Leonardi può vantare un terzo posto in una gara difficile come i 100 stile, Gabriele Detti ha seguito il suo compagno di squadra Gregorio Paltrinieri sul podio degli 800 stile libero, così come nei 1500, a due posizioni di distanza. Nei tuffi, Noemi Batki ha conquistato il suo classico argento dalla piattaforma dei 10 metri.

Anche il nuoto sincronizzato e il nuoto in acque libere hanno dato grandi soddisfazioni agli atleti delle rispettive discipline. Le ragazze del sincro hanno meritato una medaglia di bronzo dietro a Ucraina e Spagna mentre Martina Grimaldi ha nuotato i 25 km conquistando l’oro. Bronzo a Stochino nella stessa distanza e ancora bronzo a Ponselè nei 10 km.

Con questi risultati, il nuoto si candida a pieno titolo come sport che fa corrispondere all’elevato numero di praticanti a livello nazionale un proporzionale numero di riconoscimenti a livello internazionale (in questa particolare classifica, è la scherma ad avere il più alto rapporto medaglie/praticanti). Scenario che purtroppo, sport molto più popolari del nuoto, ormai non vedono più verificarsi da anni.

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