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Euro, petrolio e titoli di Stato ai minimi. Berlino prepara un piano B per Atene

I sondaggi indicano nella sinistra di Tsipras il prossimo vincitore delle elezioni greche con il compito di rinegoziare il debito ma la Bild riferisce di un piano d’emergenza della Germania per fronteggiare l’eventuale strappo di Atene – Euro, petrolio e titoli di Stato ai minimi – Bill Gross: “I bei tempi sono finiti” – Target a 14 euro per Fca.

Euro, petrolio e titoli di Stato ai minimi. Berlino prepara un piano B per Atene

Euro ai minimi da nove anni e mezzo a 1,1842 sul dollaro e petrolio in calo del 10% in quattro giorni, con il Brent sotto i 51 dollari al barile, mentre il Wti (-3,5%) ha sfondato al ribasso la barriera dei 48 dollari. Rendimenti ai minimi storici per i titoli pubblici di Giappone, Germania, Francia, Olanda, Austria, Belgio, Finlandia, Canada ed Australia. 

“I bei tempi sono finiti”, afferma Bill Gross, ex gestore di Pimco, in un report destinato ai clienti di Janus Global Unconstrained Bond Fund, un fondo da 1,2 miliardi di dollari. Per Gross, nel 2015 si assisterà ad un generalizzato calo dei prezzi degli asset: la spinta propulsiva del denaro a basso costo è finita. 

Per ora i mercati, che danno per scontato l’avvio del Qe in Europa, vanno a caccia di porti sicuri. Intanto, a giudicare dai prezzi toccati dai T bond, gli operatori mettono in dubbio anche l’aumento dei tassi Usa a giugno. Sotto i riflettori oggi il dato sull’inflazione Ue e la pubblicazione, in serata, dei verbali dell’ultima riunione della Fed. 

FALLISCE IL RIMBALZO DELLE BORSE UE

Le Borse attendono gli eventi, con il fiato sospeso. Tokyo rimbalza stamani dello 0,4%. Dopo un avvio negativo, i listini hanno recuperato: Hong Kong +0,1%, Shanghai +0,3%. Chiusura debole a Wall Street: S&P -0,03%, Dow Jones -0,74%, Nasdaq -1,29%.

E’ fallito il tentativo di rimbalzo dei listini europei dopo il lunedì nero. A Milano l’indice Ftse Mib ha chiuso in ribasso dello 0,2%. Parigi -0,7%, quasi invariata Francoforte (-0,04%). Lo spread tra Bund e Btp, che rende l’1,83%, si allarga a 136 punti base. Sale, per il terzo giorno consecutivo, l’oro: +1,2%, a 1.220 dollari l’oncia.

GRECIA: I SONDAGGI PREMIANO LA SINISTRA

Sale intanto la febbre nell’Eurozona nell’attesa delle elezioni greche. Ieri il tentativo di ripresa delle Borse si è spento dopo la diffusione di un sondaggio sulle intenzioni di voto dei greci il 25 gennaio. Al primo posto, secondo le rilevazioni di Oxford Economics riferite dal sito del Financial Times, c’è Syriza, con una quota di circa il 40%. Nuova Democrazia è staccata di circa il 5%, tutti sotto il 10% gli altri partiti. Secondo il report, con questa percentuali di votanti, Alexis Tsipras avrebbe un “chiaro mandato” per rinegoziare i termini del salvataggio della Grecia imposti dalla Troika.

La Bild intanto ha riferito dell’esistenza di un piano di emergenza messo a punto dalla Germania per fronteggiare le conseguenze dello “strappo” di Atene in caso di vittoria della sinistra radicale.

FCA ACCELERA. PER MORGAN STANLEY IL TARGET SALE A 14 EURO

I dati più confortanti sono arrivo dalla scuderia Agnelli. Salgono CNH (+2,4%) e Fca (+1,6%, a 9,6150 euro), che muove un altro passo verso la barriera dei 10 euro. Ieri Morgan Stanley ha alzato il prezzo obiettivo del titolo a 14 da 13 euro, confermando la raccomandazione Overweight. Gli analisti della Banca d’affari americana hanno premiato le misure di rafforzamento patrimoniale varate di recente dal gruppo e sono convinti che Ferrari diventerà un “trigger” in grado di attirare l’attenzione degli investitori. Anche al netto di Ferrari, viene riconosciuta una valutazione attraente al restante business, considerando per esempio il potenziale di crescita di Jeep. 

Ieri sono stati pubblicati i dati di vendita del gruppo FCA negli USA. Dicembre si è chiuso con un incremento del 20% a 193.261 unità. Rallenta solo la Juventus (-0,58% a 0,221 euro). Banca Imi ha confermato sull’azione la raccomandazione add e il prezzo obiettivo a 0,25 euro.

ENI-ENEL, PROVE DI RECUPERO

Martedì Eni è rimbalzata all’indomani del tracollo di lunedì (-8,8%), con il titolo che ha guadagnato l’1,5%, a 13,55 euro. Il cane a sei zampe ha segnato il minimo degli ultimi 12 mesi lo scorso 16 dicembre a 12,98 euro. Saipem ha perso lo 0,7%. Tenaris +1,4%. Enel è salita dell’1,5% a 3,4920 euro, dopo il -6,5% di lunedì. Ubs ha deciso di inserire il titolo nella lista dei preferiti della zona euro (European Key Calls List), mantenendo il giudizio Buy con un target price limato a 5 euro dal precedente 5,15 euro. 

Enel Green Power +0,24% : Royal Bank of Canada ha avviato la copertura sull’azione con rating outperform e prezzo obiettivo a 2,4 euro. Snam -0,46%: Ubs ha ridotto la raccomandazione sul titolo da buy a neutral, con prezzo obiettivo che passa da 4,55 a 4,25 euro.

BANCHE SOTTO TIRO, BRILLA CARIGE 

Cali diffusi nel comparto dei bancari, con l’eccezione di Carige (+5,15%) sostenuta dall’appeal speculativo del possibile ingresso nell’azionariato di Andrea Bonomi. Per il resto, martedì solo chiusure in rosso: Unicredit -1,3%, Intesa -1,4%, Ubi Banca -3,5%, Banca Popolare di Milano -4%, Mediobanca -1,4%, Banco Popolare -4,7%, Monte Paschi -3,9%. 

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