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Eurisko-Prometeia, Osservatorio sui Risparmi delle Famiglie: gli italiani tornano a risparmiare

L’Osservatorio sui Risparmi delle Famiglie redatto da GFK Eurisko e Prometeia e che sarà presentato ai sottoscrittori il 12 novembre 2013, individua uno scenario connotato si da luci ed ombre, ma anche per certi versi sorprendente, a partire soprattutto da questi due dati rilevanti: si torna a risparmiare, ma sempre meno famiglie lo fanno.

Eurisko-Prometeia, Osservatorio sui Risparmi delle Famiglie: gli italiani tornano a risparmiare

L’Osservatorio sui Risparmi delle Famiglie redatto da GFK Eurisko e Prometeia e che sarà presentato ai sottoscrittori il 12 novembre 2013, individua uno scenario connotato si da luci ed ombre, ma anche per certi versi sorprendente, a partire soprattutto da questi due dati rilevanti:
– in un quadro economico ancora molto difficile, le famiglie italiane stanno ricostituendo il loro risparmio: la propensione al risparmio, ovvero la quota di reddito non destinato al consumo, che nel 2012 aveva raggiunto il punto di minimo storico dell’8,4%, sta recuperando e nel corso del 2013 dovrebbe aumentare di circa 1 punto percentuale;
– il bacino di famiglie che destina il proprio risparmio ad investimenti finanziari si riduce ancora, meno di tre famiglie su dieci, ma il 2013 registra uno dei migliori risultati nella crescita dei fondi comuni di investimento che a fine 2013 dovrebbero costituire più dell’8% del totale delle attività finanziarie delle famiglie, come per le famiglie tedesche.

Le principali evidenze emerse nell’Osservatorio, desunte dal Multifinanziaria Retail Market di GFK Euriskoe dalle analisi e previsioni di Prometeia sono:

– GLI ITALIANI “BATTAGLIERI” NELLA QUOTIDIANITÀ. Il consumatore che abbiamo di fronte appare sempre più difficile da decifrare: i suoi pensieri e le sue azioni sembrano aver scardinato le antiche e comuni logiche. Gli insight che Multifinanziaria Retail Market ci ha restituito parlano disegnali apparentemente discordanti ma che appaiono pienamente in linea con il «nuovo pensiero» degli «Italiani battaglieri» nella quotidianità: sempre più impegnati in lotte giornaliere, con poche speranze e motivazioni, sono arrivati a guardare con sospetto anche i piccoli segnali di ottimismo.

A fronte di capacità reddituali stabili, di una previsione di tassazione e spese familiari alte ma non in crescita, e di uno scenario che sembrava in ripresa (primavera ed estate 2013), nella mente de lconsumatore risparmi e consumi risultano ora correlati e non più contrapposti: se non c’è (abbastanza) risparmio si blocca il consumo. Perché è il progetto di consumo ad alimentare il (progetto di) risparmio.

– FONDI A CEDOLA PROTAGONISTI DEI PORTAFOGLI: POSSEDUTI DA 1 INVESTITORE IN FONDI SU 4. In termini di tipologia di fondi detenuti le dichiarazioni raccolte presso le famiglie evidenziano il protagonismo dei nuovi fondi “a Cedola”, presenti nel portafoglio di un investitore in fondi su quattro.

– RISPARMIO GESTITO: RENDIMENTI IN CRESCITA E CLIENTI PIÙ SODDISFATTI. Gli investimenti registrano per questo anno uno dei migliori risultati nell’ambito del Risparmio Gestito. Le famiglie che possiedono prodotti di risparmio gestito restituiscono un quadro di percezione dei rendimenti in costante aumento da 18 mesi: a metà 2013 un investitore in gestito su due ricorda rendimenti positivi. Tali andamenti hanno contribuito a favorire la crescita della soddisfazione per la gestione registrata in Multifinanziaria, salita di 10 punti percentuali rispetto al 2012.

– MA IL CLIENTE DEL GESTITO È OGGI PIÙ ESIGENTE E MATURO. Pur a fronte della diffusa consapevolezza di positivi andamenti, il titolare di prodotti Gestiti fa affiorare alcune “ombre” non trascurabili in relazione alla gestione degli investimenti. I titolari di prodotti Gestiti sono ormai lampunta di un mercato retail mutato anche a causa della crisi. Clienti magari non sempre di alto livello culturale, ma più informati e demanding di un tempo, sempre più orientati alla sostanza (servizio, consulenza, proattività, ritorni concreti) che ai prodotti chiedono oggi all’offerta di rifocalizzare l’approccio alla gestione, inserendola in una logica di più ampio respiro, mettendo in luce interessanti opportunità per l’industria finanziaria e i player che vorranno intraprendere un percorso di cambiamento nella relazione con il mercato.

– NEL 2013 CI SONO SEGNALI DI CRESCITA DEL RISPARMIO DELLE FAMIGLIE. L’aumento del risparmio rispecchia ancora la contrazione dei consumi dovuta ai nuovi più bassi livelli di reddito disponibile e, dall’altro, la volontà delle famiglie di aumentare i livelli di risparmio per ricostituire lo stock di ricchezza finanziaria e reale eroso dalla crisi. Secondo le previsioni di Prometeia, la quota di reddito disponibile dedicata al risparmio dovrebbe crescere ancora nel prossimo triennio: l’uscita dalla recessione produrrà infatti un aumento del reddito disponibile che però non si tradurrà in misura proporzionale in una crescita dei consumi. Dovrebbe pertanto crescere il flusso di risparmio investito in attività finanziarie e il relativo contributo alla crescita complessiva della ricchezza finanziaria, con l’effetto di stabilizzarne la dinamica determinata negli ultimi annisoprattutto dalla volatilità dei mercati finanziari.

– È AUMENTATA LA DIVERSIFICAZIONE DEI PORTAFOGLI GRAZIE AGLI STRUMENTI GESTITI. Nel 2013 le famiglie hanno allocato una quota importante dei propri risparmi in strumenti gestiti per le opportunità di investimento presenti sui mercati finanziari e per la minore appetibilità di forme alternative di investimento del risparmio, quali i titoli di Stato, nei quali le famiglie avevanoprevalentemente investito nel 2011, e i depositi a risparmio, molto importanti nelle scelte di investimento del 2012. La raccolta netta di fondi comuni, in base alle stime di Prometeia, potrebbe raggiungere nell’anno in corso i 45 miliardi di euro, un risultato a cui non si assisteva dal 2000. Come nel 2012 è inoltre aumentato l’appetito al rischio della clientela: è rimasto molto elevatol’investimento in fondi a cedola ma è anche cresciuto quello in prodotti multiasset (fondi bilanciatie flessibili) che stanno contribuendo a reinserire nei portafogli una quota di investimenti azionari.

– I CAMBIAMENTI NELLE POLITICHE COMMERCIALI DELLE RETI DISTRIBUTIVE HANNO FAVORITO IL RECUPERO DEL MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. Nei risultati del 2013 è stata determinante la più intensa offerta del canale bancario che ha collocato prodotti di risparmio gestito anche nell’ottica di un recupero della marginalità da servizi. In termini di modelli di servizio però, alla clientela emerge il ruolo sempre più rilevante svolto dalle reti di promotori che, anche grazie al miglioramento del quadro finanziario, si stanno dimostrando maggiormente in grado di rispondere ai bisogni di consulenza finanziaria della clientela.

– CRITICO PER I PROSSIMI ANNI È IL COMPORTAMENTO DEGLI INTERMEDIARI BANCARI NELL’ATTIVITÀ DI INTERMEDIAZIONE DEL RISPARMIO DELLE FAMIGLIE. Il trend positivo nell’attività di gestione del risparmio delle banche avviato nel 2012 si è verificato in un contesto di bassa domanda di prestiti e quindi di scarsa necessità di raccolta diretta, divenuta inoltre strutturalmente più costosa dall’inizio della crisi dei debiti pubblici. Con la fase di ripresa del ciclo economico crescerà la domanda di impieghi e diventerà cruciale per le banche italiane avere le condizioni necessarie, in termini di capitale e redditività, per ottenere il funding necessario senza tensioni in termini di quantità e costi. Se questo sarà il contesto dei prossimi anni, allora l’attività di gestione del risparmio intermediata dal canale bancario potrà trovare una maggiore stabilità rispetto a quanto avvenuto nel passato e anche il grado di diversificazione dei portafogli delle famiglie italiane potrà continuare a svilupparsi, per avvicinarsi ai livelli degli altri più importanti,paesi europei.

– L’INDUSTRIA FINANZIARIA PUO’ ESSERE OGGI MAGGIORMENTE PROTAGONISTA NEL FARRIPARTIRE LA PROGETTUALITÀ DELLE FAMIGLIE.
L’analisi mostra che anche se l’industria finanziaria sembra avere un po’ perso il contatto con l’Italia – lasciata a se stessa e sempre più distante e sfiduciata nei confronti delle soluzioni di gestione professionale del denaro – con conseguente contrazione e metamorfosi del bacino degli investitori – le famiglie italiane, in continua trasformazione, non hanno ancora chiuso le porte del dialogo con gli intermediari finanziari. A patto che essi usino narrazioni concrete, linguaggi semplici, chiari e coerenti con quelli del consumatore, ma soprattutto che l’offerta finanziaria sia calata sul reale. La capacità di proporre soluzioni concrete e utili non è più solo una leva operativa ma diventa anche una leva reputazionale che il settore finanziario in generale dovrebbe riscoprire, superando così l’abbraccio immobilizzante delle grandi questioni del settore e l’approccio tradizionale al business e al cliente, per tornare a fare affari con questo nuovo tipo di consumatore.

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