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Erbetta (ad Fonsai): se i tempi per l’aumento Premafin dovessero allungarsi cercheremo alternative

Dopo la mossa del custode giudiziale dei due trust azionisti al 20% di Premafin, la situazione si complica – A rischio i tempi per l’aumento Fonsai, l’ad in assemblea assicura che la compagnia si attiverà per trovare soluzioni alternative per la ripatrimonializzazione come chiesto dall’Isvap – Alla porta si sta per ripresentare Arpe – Amber tifa Unipol

Erbetta (ad Fonsai): se i tempi per l’aumento Premafin dovessero allungarsi cercheremo alternative

Se i tempi  per l’aumento di capitale della holding Premafin dovessero allungarsi, Fonsai si attiverà senza indugio al fine di verificare soluzioni alternative che consentano di perseguire l’obiettivo di ripatrimonializzazione chiesta dall’Isvap. Lo ha detto l’ad di Fonsai Emanulele Erbetta nell’assemblea straordinaria di Fondiaria Sai chiamata a ripetere la delibera dell’assise del 19 marzo sull’aumento di capitale.

LE CONSEGUENZE DELLA MOSSA DEL CUSTODE GIUDIZIALE DEI TRUST AZIONISTI DI PREMAFIN
La situazione del polo assicurativo si è ulteriormente complicata
dopo che ieri il custode giudiziale dei trust Ever Green e The Heritage ha chiesto di convocare con urgenza un’assemblea straordinaria per il “riesame ed eventuale revoca” della delibera assunta dall’assemblea del 12 giugno scorso che aveva approvato l’aumento di capitale da 400 milioni di euro riservato ad Unipol. Aumento funzionale alla ricapitalizzazione di FonSai e all’integrazione con il gruppo bolognese.
I due trust pesano per il 20% della holding e Premafin si troverà probabilmente a dover convocare l’assise straordinario. “Laddove Premafin dovesse decidere di non dare esecuzione alla delibera 12 giugno e conseguentemente di sospendere l’aumento riservato a Unipol – ha spiegato Erbetta – anche la tempistica dell’esecuzione dell’ aumento di capitale FonSai dovrebbe conseguentemente essere rivista. Il lavoro del cda è quello di individuare l’area di ripatrimonializzazione di FonSai. Da una parte c’è un risultato industriale incoraggiante e interessante. Dall’altra c’è un problema, che è rimasto, di ripatrimonializzazione. Quindi la nostra attenzione è rivolta a trovare la strada di ripatrimonializzazione”. Erbetta ha comunque segnalato che Fonsai é in attesa di conoscere l’esito delle valutazioni  di Premafin, e solo dopo sarà possibile valutare gli impatti che tali richieste hanno sulle previsioni dell’accordo con Unipol. Nel frattempo, ha assicurato, la compagnia è lavoro per un avvio in tempi brevi del previsto aumento di capitale da 1,1 miliardi.

ARPE E MENEGUZZO PRONTI AL PRESSING
AMBER SI SCHIERA CON UNIPOL
Alla porta si starebbe però per ripresentare Arpe e Meneguzzo. Il rappresentante di Sator, Sabrina Scotti, ha annunciato in assemblea che nei prossimi giorni i due fondi illustreranno nuovamente un’offerta” e che impugneranno al Tar l’autorizzazione Isvap del 20 giugno scorso all’ingresso di Unipol Gruppo Finanziario in Premafin-Fonsai. ”L’atteggiamento di incomprensibile chiusura rispetto all’offerta dei due fondi, che richiedevano un mero impegno a valutare  le proposte – ha rilevato Scotti –  non si concilia con l’interesse di Fonsai di non escludere a priori alcuna opzione utile alla sua ricapitalizzazione. È  possibile quindi pensare che tale atteggiamento sia sintomatico della volontà di privilegiare interessi diversi e precostituiti”. Sator e Palladio insomma non molleranno l’osso e useranno “ogni strumento di  tutela previsto dall’ordinamento, ivi comprese azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori che abbiano assunto decisioni lesive dell’interesse sociale e dei loro diritti”.
Oggi il fondo Amber, azionista con una quota inferiore dell’1,65%, che era intervenuto a metà ottobre con una denuncia al collegio sindacale, si è schierato a favore del riassetto Unipol. “Riteniamo rischioso oltre che pericoloso per la società e per il mercato rinviare ulteriormente un’operazione di integrazione ritenuta anche dagli amministratori come indilazionabile”, ha detto il rappresentante di Amber durante l’assemblea.

Assise che è stata convocata per timore che la precedente delibera potesse essere impugnabile, vista la comunicazione solo in un secondo momento dell’esistenza di un patto tra Premafin e Unipol relativo agli accordi di manleva, e la società ha deciso quindi di chiedere nuovamente il voto dei soci. Sono assenti i componenti della famiglia Ligresti, inclusi la vice presidente della compagnia Jonella e il consigliere Paolo. Nella notte ieri il di Fonsai ha deliberato di convocare l’assemblea ordinaria, da tenersi entro e non oltre il termine del 25 settembre, con all’ordine del giorno l’azione sociale di responsabilità. L’ad e il direttore generale cureranno la formulazione di una dettagliata proposta di azione e successivamente si procederà all’individuazione dei destinatari delle azioni, delle singole condotte censurabili e dei danni provocati. Il quadro dei soci di Fonsai che emerge dall’assemblea è invariato: Premafin al 35,7% del capitale ordinario e Fonsai stessa al 3,91%. Unicredit ha il 6,98%, Palladio il 5,002%, Sator (Arepo) il 3,01%. In Borsa Fonsai sale dell’1,33%, Premafin dell’1,74% e Unipol scende dello 0,95%.

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