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Erasmus già alle superiori, l’Italia ci prova

La “generazione Erasmus” è pronta ad allargare i propri confini. Dal prossimo autunno sarà presa in analisi la proposta del Miur, che rappresenterebbe una enorme opportunità di crescita per i giovani delle scuole superiori: l’Erasmus sarà possibile già da prima dell’università.

Erasmus già alle superiori, l’Italia ci prova

Esperienze Erasmus anche per i ragazzi delle superiori negli ultimi due anni di scuola. Questa è una delle novità più importanti annunciate dal Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli per il prossimo anno accademico.

Il programma di mobilità studentesca dell’Unione Europea lanciato esattamente trent’anni fa è diventato, negli anni, un vero e proprio punto di riferimento per i giovani universitari, rappresentando un’esperienza unica ed irripetibile. L’Erasmus permette infatti di poter entrare in contatto con studenti provenienti da tutto il mondo, di affrontare le prime esperienze lontani da casa, e molto spesso di creare opportunità lavorative per il futuro. 

In quest’ottica, dunque, il Miur ha inserito nella propria agenda l’attivazione del programma per ragazzi di 16/17 anni. Sicuramente il progetto, che sarà vagliato in autunno, dovrà prevedere delle differenze sostanziali rispetto all’originale. Prima di tutto, gli studenti delle scuole superiori, se partissero durante il quarto anno di scuola, non sarebbero maggiorenni: maggiori accortezze sulle abitazioni, con la necessità, molto probabilmente, di affidare i ragazzi a famiglie delle città in cui si parte, o alla responsabilità delle scuole straniere.

Ad oggi esiste comunque la possibilità per i liceali di partire all’estero durante l’anno scolastico, molto spesso tramite programmi di scambio, e quasi sempre in licei linguistici, nei quali si fanno partire gli studenti più meritevoli soprattutto per affinare la conoscenza di lingue straniere.

Se andasse in porto, il progetto allargherebbe il ventaglio di opportunità messe a disposizione dei giovani, dopo l’avvio del programma di alternanza scuola-lavoro di quest’anno. Proprio il Ministro Fedeli ha precisato: “La formazione del capitale umano deve tornare centrale nella società e nell’agenda politica. Dalla scuola, all’università, al futuro lavoro, è arrivato il momento di investire nell’apprendimento permanente”. 

 

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