È partito dallo splendido scenario eoliano di Malfa, nell’isola di Salina, #BUL Banda Ultra Larga per la Sicilia 4.0, il ciclo di eventi sulla digitalizzazione che toccherà nei prossimi mesi tutte le province siciliane. L’iniziativa è organizzata da Regione Siciliana-Autorità per l’innovazione tecnologica e Open Fiber, la società partecipata da Enel e Cassa Depositi e Prestiti che s’è aggiudicata i bandi per la realizzazione di una rete pubblica nelle aree meno digitalizzate del Paese. Oltre a Infratel, società in house del Ministero dello Sviluppo Economico, la tappa iniziale del tour è stata supportata dall’amministrazione comunale di Malfa, tra le prime località italiane che a breve potranno beneficiare di servizi digitali a prova di futuro. Connessioni al web ultraveloci in grado di abilitare servizi di telemedicina, telelavoro, e-government, formazione a distanza, e-learning e tutti quegli applicativi ad alto impatto tecnologico destinati a migliorare la vita di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.
Il tema portante dell’incontro è stato il turismo, principale risorsa economica di un territorio dall’enorme valore naturalistico che tuttavia sconta un ritardo proprio dal punto di vista della digitalizzazione. Un gap già colmato a Malfa, dove i cantieri del Piano BUL sono conclusi. Proprio sul ruolo centrale svolto dalla Regione Siciliana si è soffermato il dottor Vincenzo Falgares, dirigente generale dell’Autorità regionale per l’innovazione tecnologica: ”Il Governo regionale molto sensibile si temi dell’insularità ha deciso di avviare questo percorso di conoscenza di ciò che si sta realizzando in Sicilia per dare ancora più contezza della trasformazione digitale in atto in Sicilia e dei suoi risvolti sociali, economici oltre che prettamente tecnologici. Si tratta tra l’altro di un intervento che si realizza in tempi brevi rispetto alla percezione comune sulle opere pubbliche”.
“Siamo di fronte a un grande investimento reso possibile – è opportuno rimarcarlo soprattutto in questo periodo – grazie all’Europa, grazie al Programma Operativo e ai Fondi strutturali regionali. In Sicilia – ha evidenziato Falgares – il percorso di investimento in infrastrutture digitali è partito nell’ormai lontano 2011, con il primo Piano per la banda larga cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013: con quell’intervento sono stati raggiunti 142 comuni e circa due milioni di abitanti. Il secondo grande intervento voluto dal Governo Musumeci è quello attualmente in corso, con dei risultati in avanzamento che ci stanno ponendo in prima linea tra le regioni italiane. Questo investimento vale circa 161 milioni di euro, una parte proveniente dal Piano di sviluppo rurale, elemento significativo per il potenziale espresso dalle imprese agricole. Senza l’infrastruttura digitale non ci sono strumenti che consentano di concretizzare questo enorme potenziale. Ai 161 milioni del Piano BUL vanno sommati i 75 del precedente investimento: oltre 230 milioni di euro che rappresentano rispetto alla media nazionale il maggiore volume di infrastrutturazione di reti a banda ultra larga. Un percorso che non finisce qua, altri 80 milioni sono previsti per lo sviluppo di Agenda Digitale Regionale 2020. In Regione abbiamo anche realizzato una struttura di supporto per lo sviluppo di servizi e applicativi: l’infrastruttura deve essere infatti utilizzata nel migliore dei modi e permettendo a tutti di poterne beneficiare. Una delle azioni principali è destinata al turismo: nei prossimi giorni partirà la conferenza dei servizi per la creazione del nuovo Portale turistico regionale che il nuovo Governo ha immaginato di aprire in modo particolare al sistema delle imprese. L’altro settore al centro dell’attenzione è quello della sanità: non a caso stiamo avviando i lavori per un Portale per il sovra Cup regionale, in modo tale da offrire in tempo reale al cittadino siciliano la migliore soluzione possibile per le sue problematiche di salute”.
I numeri aggiornati dell’intervento di Open Fiber, concessionario di Stato nelle cosiddette “aree bianche” – zone di tutta Italia nelle quali nessun operatore privato ha mostrato interesse a investire – sono stati resi noti dall’ingegner Clara Distefano, regional manager per la Sicilia di Open Fiber: “Il Piano BUL procede in maniera più che spedita in Sicilia. Attualmente abbiamo già concluso i lavori di infrastrutturazione in 48 comuni con cantieri in lavorazione in altre 100 località delle diverse province siciliane. La commercializzazione dei servizi di connettività su rete a banda ultra larga sta per partire in 13 comuni siciliani sui 70 inseriti in sperimentazione su base nazionale. Tra questi c’è proprio Malfa, dove nei mesi scorsi – grazie alla collaborazione e al supporto dei cittadini, dell’amministrazione comunale e in particolare di Enel Distribuzione – è stato possibile eseguire un intervento delicato come la posa aerea dei nostri cavi in fibra ottica sulla linea di media tensione. Nonostante i tre giorni di disagio con l’interruzione dell’erogazione di energia elettrica dalle 5 alle 9 di mattina, per giunta in estate, abbiamo raggiunto il risultato senza criticità. Siamo così riusciti a rilegare la stazione radiobase che serve la frazione di Pollara attraverso la tecnologia FWA. Il centro di Malfa vede invece circa 600 unità immobiliari cablate in fibra ottica FTTH, cioè la fibra fin dentro l’edificio. Una garanzia in termini di velocità (fino a 1 Gigabit al secondo) e di stabilità di connessione che riguarda anche e soprattutto i due istituti scolastici di Malfa, la biblioteca comunale, la guardia medica, il Municipio, il cine-auditorium e il Centro per l’impiego”.
A fare gli onori di casa ci ha invece pensato Clara Rametta, sindaca di Malfa con un’idea ben chiara in testa: fare della sua isola una Smart Island: “Fin dal primo contatto, abbiamo capito di trovarci di fronte a un progetto decisivo per lo sviluppo della nostra isola. E per questo non vediamo l’ora di poter beneficiare direttamente di un’innovazione così importante. L’obiettivo, grazie a questa infrastruttura, è quello di sviluppare servizi applicativi per i cittadini e i turisti, privilegiando i percorsi naturalistici e la salvaguardia del territorio in ogni sua espressione. Migliorare quindi l’accoglienza riservata ai nostri ospiti e rendere più facile la vita di chi vive sull’isola semplificando l’accesso a servizi fondamentali. Destagionalizzare, permettere a chiunque di lavorare in condizioni ottimali in qualsiasi periodo dell’anno sono parte integrante della nostra visione di sostenibilità”.
Un interessante punto di vista sulle potenzialità di una infrastruttura di telecomunicazioni integralmente in fibra ottica è stato infine fornito da Giuseppe Siracusano, presidente dell’Associazione albergatori Salina Isola Verde. “Lo scorso anno Salina ha registrato 35mila presenze, 20mila straniere con forte incidenza di inglesi e francesi. Una percentuale di presenze straniere di gran lunga superiore alla media italiana e siciliana, che rende tra l’altro ancora più palese la distanza tra il servizio digitale che i nostri ospiti trovano sull’isola rispetto a quelli ai quali sono abituati. Un turista di Londra, abituato a navigare con prestazioni da “Ferrari”, a Salina trova invece quando va bene connessioni da “utilitaria”. Questo ci rende meno competitivi, anche perché la prima richiesta dell’ospite al suo arrivo in hotel è la password del wi-fi. Per non parlare dei disagi vissuti da noi operatori turistici: gestire da remoto le nostre attività, con i sistemi di prenotazione basati interamente su piattaforme online, al momento è quasi impossibile. Per questo attendiamo questo servizio come una risoluzione decisiva di tanti nostri problemi”.