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Eni si fa in due e corre a Piazza Affari

Si profila una riorganizzazione per il gruppo petrolifero che cerca in questo modo di accelerare tempi e visibilità della trasformazione verso le attività meno inquinanti. Rally in Borsa

Eni si fa in due e corre a Piazza Affari

Le indiscrezioni su un possibile riassetto organizzativo in Eni piacciono al mercato che premia il titolo (+,4,8% alle 12:45 di martedì 2 giugno) in vetta al Ftse Mib.

Sicuramente Eni beneficia del rialzo che riguarda l’intero comparto petrolifero a Piazza Affari, ma le azioni Eni fanno da traino dopo le anticipazioni di Radiocor sulla riorganizzazione della struttura organizzativa. Secondo l’agenzia di stampa nascerebbero due direzioni generali a diretto riferimento del Ceo Ceo Claudio Descalzi: da un lato le attività oil (upstream + midstream) che farebbe capo ad Alessandro Puliti, attualmente responsabile della parte upstream. Dall’altro, le attività green (Downstream, Eni Gas e Luce, Versalis, rinnovabili) che farebbero capo a Massimo Mondazzi attuale Cfo.

Positivo il giudizio degli analisti sul possibile riassetto. “La nuova organizzazione permetterebbe di accelerare nella transizione energetica con il business green da espandere nelle rinnovabili, economia circolare, chimica verde e bioraffinerie”, sottolinea Equita, che sul titolo indica buy con target price a 11 euro. “La notizia, se confermata, può avere risvolti positivi per il titolo in quanto la separazione delle attività green in un unico segmento, anche se non puro in quanto contenente ancora business tradizionali, permetterebbe al mercato di monitorare i ritorni delle nuove iniziative legate alla transizione energetica ed applicargli un multiplo di valutazione superiore rispetto alle attività oil”, conclude Equity.

A fine febbraio, con la presentazione del nuovo piano industriale, il Ceo Descalzi aveva ipotizzato il riassetto della struttura organizzativa entro fine anno per procedere in parallelo con la trasformazione del gruppo, sempre più proiettato verso la transizione energetica: i tempi potrebbero dunque essere maturi e il mercato premia questo scenario. In ogni caso, a Piazza Affari, viaggiano in rialzo anche Tenaris (+2%) e Saipem (+1%). In Europa risulta in rialzo tutto il settore (+2% lo stoxx) in scia al greggio che vede Wti e Brent avanzare di circa l’1%; a Londra Bp e Royal Dutch Shell avanzano del 2%.

La “svolta” che Eni potrebbe dunque varare a breve imprime un’accelerazione verso una trasformazione inevitabile del business sulla quale il colosso nazionale è spinto ad accelerare i tempi dalla crisi strutturale del petrolio, dalla elettrificazione dei consumi, dalla irreversibile trasformazione del settore energetico verso le rinnovabili e l’uso del gas in chiave di stabilizzatore. Ma soprattuto è spinta dalle recenti posizioni assunte dai grandi investitori come il Fondo BlackRock e il Fondo sovrano norvegese, decisi a ridurre drasticamente le proprie posizioni sui gruppi in ritardo con la sostenibilità energetica.

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