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Energy Outlook 2018: 87% di elettricità da sole e vento nel 2050

La stima riguarda l’Europa, ma anche Cina, India e Usa supereranno il 50%. E’ il nuovo report sull’energia di Bloomberg New Energy Finance. “Transizione energetica più rapida e dirompente”. Investimenti mondiali in nuovo eolico e solare previsti a 8.400 miliardi.

Energy Outlook 2018: 87% di elettricità da sole e vento nel 2050

Quale orizzonte per il futuro dell’energia? Secondo i dati del New Energy Outlook 2018 di Bloomberg presentato a Roma, dopo il Regno Unito, la Spagna e gli Stati Uniti, nella sede Enel di Viale Regina Margherita, le prospettive del settore energetico sono molto positive. Questo report non tiene conto delle misure minime richieste dall’Accordo di Parigi sul clima, ma spiega piuttosto la strada e gli obiettivi che i singoli paesi possono percorrere e ottenere.

Secondo il New Energy Outlook (NEO) 2018 divulgato da Bloomberg New Energy Finance (BNEF), entro il 2050 le fonti rinnovabili forniranno l’87% dell’elettricità in Europa, il 55% negli Stati Uniti, il 62% in Cina e il 75% in India. La quota del carbone nella generazione elettrica globale scenderà, l’energia solare e quella eolica saranno in grado di provvedere circa al 50% del fabbisogno mondiale di elettricità, mentre solo il 29% della produzione mondiale di energia elettrica deriverà dai combustibili fossili, rispetto all’attuale 63%. La dominazione dei combustibili fossili sta per terminare ed è attesa una domanda del +54% di energia da fonti rinnovabili entro il 2050.

“Vedremo aumentare sempre di più il ricorso all’energia elettrica nelle nostre società, mentre si ridurrà la dipendenza dal gas e dal petrolio. Oggi la transizione energetica è più rapida e dirompente di quelle precedenti e riguarda tutti e tutti i settori”, ha affermato Francesco Starace, Ceo e Global Manager di Enel, nel suo indirizzo di saluto, sottolineando che si andrà sempre di più “verso un’energia più pulita, più competitiva, digitalizzata, precisa ed efficiente”.

Il report di Bloomberg prevede investimenti globali per 11,5 trilioni di dollari in nuove produzioni di energia tra il 2018 e il 2050, e di questi ben 8,4 trilioni sono destinati all’eolico e al solare, mentre altri 1,5 per nuove tecnologie a zero emissioni di carbonio come l’idroelettrico e il nucleare.

Entro il 2040 i trasporti diventeranno una parte sempre più importante del settore elettrico: il 55% di tutte le vendite di auto nuove saranno elettriche.

Il grande sconfitto nella partita dell’energia è il carbone: si ridurrà a solo l’11% della produzione mondiale di elettricità entro il 2050, rispetto all’attuale 38%, come conferma l’analista Elena Giannakopoulou “Il carbone emerge come il più grande perdente nel lungo periodo battuto sui costi da eolico e fotovoltaico nella produzione di elettricità, e da batterie e gas nei servizi di flessibilità”.

Andreas Gadolfo, European Power & Carbon Associate di Bloomberg, si è mostrato più cauto nella presentazione dei risultati delle rinnovabili in Europa, affermando che continueranno a essere i migliori a livello globale e che le emissioni si ridurranno molto velocemente entro il 2030, mentre negli anni a venire subiranno un leggero appiattimento. Lo stesso risultato vale per l’Italia che, grazie alle sue caratteristiche fisiche, ha da sola elevate possibilità di ridurre le emissioni di CO2 e produrre energia elettrica tramite l’impiego di solare ed eolico. Agli antipodi si posiziona la Germania, dove la generazione termoelettrica è difficile da abbandonare. Tuttavia, se l’obiettivo è quello di ridurre le emissioni del 100%, spiega Gadolfo, è necessario attendere ancora e guardare oltre il 2050 dal momento che mancano ancora investimenti in innovazione tecnologica che possano consentire una completa eliminazione delle emissioni.

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