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Energia: petrolio volatile, primato dell’eolico in Europa

Il World Energy Outlook 2018 presentato a Roma dal direttore Fatih Birol aggiorna le previsioni su un settore per il quale spendiamo, a livello globale, 2.000 miliardi di dollari in approvvigionamenti. Per la prima volta il numero di persone senza elettricità scende sotto il miliardo. E nel 2040….

Energia: petrolio volatile, primato dell’eolico in Europa

Il petrolio è entrato in una fase di enorme volatilità dei prezzi che segnerà l’andamento dei prossimi mesi. Sul versante delle rinnovabili, invece, “l’eolico diventerà la prima fonte energetica in Europa tra il 2025 e il 2040″. Sono queste le previsioni dell’Agenzia internazionale dell’Energia (Iea) che nel suo World Energy Outlook 2018, presentato giovedì all’Enel, ha tracciato le stime aggiornate su un settore, quello energetico,che attira 2.000 miliardi di spesa l’anno a livello globale per l’approvvigionamento. E siccome oltre il 70% di questa cifra “proviene da enti controllati dallo Stato oppure è collegato a garanzie di ritorni totalmente o parzialmente regolamentati….le politiche e le preferenze dei governi giocheranno un ruolo cruciale nel delineare la direzione che d’ora in avanti seguiremo”.

PETROLIO VOLATILE, CRESCE LA DOMANDA ELETTRICA

Se il petrolio è crollato da 86 a circa 60 dollari al barile nell’ultimo mese, sulle rinnovabili il percorso sembra più definito. L’approvvigionamento energetico resta comunque un fattore di assoluta rilevanza nelle economie di tutto il mondo, con una previsione di raddoppio della domanda elettrica nelle economie in via di sviluppo. Il dato più positivo del World Energy Outlook 2018 è che per la prima volta nella storia, nel 2017 “il numero di persone prive di accesso all’elettricità è sceso al di sotto di un miliardo” contro i due miliardi che si registravano all’inizio degli anni Duemila. Tuttavia, ha aggiunto il direttore esecutivo dell’Iea Fatih Birol, “i trend di accesso all’energia sono lontani dal conseguimento degli obiettivi globali”.

AVANZA LA CO2

L’area del mondo più problematica, ha osservato, “è l’Africa Subsahariana dove 2 persone su 3 non hanno accesso all’elettricità. Questo crea problemi sanitari, problemi economici e sociali”. Per questo dal 2019 “l’Aie si impegnerà con più attenzione per nuove soluzioni per sostenere l’accesso all’elettricità in Africa”.
Purtroppo, e questo è uno dei dati negativi messi in luce dal World Energy Outlook 2018, le emissioni di CO2 non diminuiscono, nonostante i tanti appelli sulla salvaguardia del clima e del pianeta terra. Un grande aiuto, anche sotto questo profilo arriverà però dall’utilizzo sempre più massiccio delle energie rinnovabili.
“Nei primi 11 mesi del 2018 le emissioni di Co2 sono aumentate, quindi si registreranno due anni consecutivi di incremento”, ha messo in evidenza Fatih Birol. Di chi la responsabilità? “Alcuni – ha proseguito il numero uno di Iea – ritengono che l’aumento sia da addebitare interamente all’Asia, ma non è così semplice. Sono anche le economie avanzate americana, europea e giapponese a far aumentare le emissioni e questo per noi è molto spiacevole”.

PIU’ ELETTRICITA’, PIU’ VERDE

Il settore elettrico sta attraversando la trasformazione più radicale che si sia vista dalla sua nascita, un secolo fa, e  l’avanzata dell’energia verde produrrà i suoi effetti positivi già nel medio periodo. Secondo le previsioni aggiornate Iea, la quota delle rinnovabili sul mix elettrico passa dall’attuale 25% a due terzi nel 2040; nella produzione di calore, si porta dal 10% al 25%; nei trasporti, passa dal 3,5% al 19% (includendo sia l’uso diretto che quello indiretto, come ad esempio l’elettricità generata da fonti rinnovabili).

In particolare l’eolico passerà dall’attuale 10% a oltre il 30% dell’energia prodotta. Ad aumentare di peso saranno anche il solare e le altre rinnovabili, mentre il carbone precipiterà al 5%. Un cambiamento rilevante che dovrà essere accompagnato dall’aumento della capacità di stoccaggio e da interventi adeguati sulle interconnessioni, ha concluso Birol per avere un sistema flessibile ed evitare i rischi di discontinuità nelle forniture.

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