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Energia, consumatori e sette aziende firmano accordo innovativo

Le maggiori aziende energetiche hanno firmato con 20 Associazioni di consumatori un accordo “storico” per la soluzione di vertenze in via stragiudiziale

Energia, consumatori e sette aziende firmano accordo innovativo

Hanno pensato a non ingolfare oltre il lavoro dei giudici cosi’ da far cambiare strada alle controversie per i servizi energetici. Si possono risolvere con la negoziazione paritetica, in modo più efficace e con poca spesa, grazie ad una nuova intesa bipartisan. Sette aziende – A2A, Acea, Edison, Enel, Eni gas e luce, E.ON, Iren– hanno firmato un protocollo specifico con 20 Associazioni del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (CNCU). Il documento è atteso alla prova dei fatti nelle prossime settimane, allorquando se ne misurerà l’utilizzo su larga scala. La negoziazione paritetica è una procedura gratuita , conciliativa , con poca spesa, fatta eccezione per una quota di iscrizione ad un’Associazione di tutela del consumatore-utente.

Lo sforzo di conciliare diritti ed efficienza gestionale – oltre agli aspetti commerciali, s’intende – prende finalmente una strada unitaria nel nostro Paese. Prima della firma le singole aziende avevano sottoscritto soltanto accordi diretti. Una volta che il CNCU – riunisce Acu, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Associazione Utenti dei servizi Radiotelevisivi, Asso-consum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, CTCU – Centro Tutela Consumatori e Utenti Alto Adige, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, MDC – Movimento Difesa del cittadino, U.di.Con. – Unione Difesa Consumatori, UNC – Unione Nazionale consumatori- ha messo nero su bianco per tutti , bisogna vedere se l’obiettivo ” di contribuire al miglioramento costante della qualità dei servizi resi ai consumatori” sarà raggiunto e a quali condizioni. In campo ci dovranno essere conciliatori preparati e seri per registrare progressi e atteggiamenti non invasivi da parte delle aziende . E’ questo, infatti, un punto dirimente. Le truffe -vere o false- praticate in molti contesti sono all’origine di migliaia di rivalse e reclami. Il guaio è che non producono efficienza e nelle aziende ci sono uffici dedicati a difendersi nelle aule di giustizia.

L’accordo viene definito storico dalle parti soprattutto perché riguarda tre settori fondamentali , largamente diffusi: energetico, idrico e teleriscaldamento. Una conferma del fatto che la conciliazione stia entrando nella cultura delle imprese che in un libero mercato hanno sempre più bisogno di fidelizzare la clientela. La qualità dei servizi resi, fin dagli anni ‘90 con le prime Carte dei servizi, si è espressa a fasi alterne. Nel tempo, tuttavia, sono arrivate forme di garanzia post acquisto anche da parte dei colossi delle vendite on line. Dall’inglese Alternative Dispute Resolution ( ADR) viene ricordato come gli organismi di negoziazione paritetica, siano l’alternativa a contenziosi giudiziari annosi,complessi e costosi. Lo stato della giustizia civile italiane è sotto gli occhi di tutti, per questo le forme di democrazia conciliativa in comparti industriali strategici possono generare effetti virtuosi anche sugli investimenti. I soldi risparmiati per rimborsi, storni, note di credito,tutele legali ,possono avere altri impieghi. Dal lato dei consumatori è pensabile che il nuovo corso aumenti anche la capacità di osservare i processi di gestione delle singole aziende. Che anche l’Arera abbia un ruolo sulla qualità dei servizi e delle contestazioni è poi ulteriore garanzia di buona applicazione nel tempo della nuova intesa .

Dicevamo dei conciliatori: i veri arbitri delle liti . A loro il protocollo dedica un capitolo fondamentale su un percorso di sviluppo continuo. La loro indipendenza e imparzialità erga omnes sarà apprezzata da chi si sente debole nei diritti davanti a colossi che nel bene e nel male scandiscono la nostra vita di tutti i giorni. Niente male se è la loro presenza si fa più democratica.

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