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Energia: cala la domanda 2023, dice l’IEA. Poi più spazio alle rinnovabili

Il nuovo Rapporto dell’Agenzia traccia un quadro in chiaroscuro per il 2023. Poi aumenteranno le fonti pulite. Cina al top

Energia: cala la domanda 2023, dice l’IEA. Poi più spazio alle rinnovabili

2023 anno di caduta libera per i consumi di energia. Solo pochi Paesi si salveranno da un calo di domanda generalizzato fra il 2 e 4 %. Entro il 2024, però, l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili supererà un terzo del totale nel mondo. E il 2025 andrà ancora meglio. L’Electricity Market Report di luglio dell’Agenzia internazionale dell’energia – IEA- traccia un quadro internazionale in chiaro scuro. Tra i Paesi dell’Ue il calo previsto è del 3% toccando così “il picco più basso degli ultimi vent’anni”. Solo il Giappone avrà la stessa percentuale ed in entrambi i casi la flessione è diretta conseguenza del minore consumo di energia da parte delle aziende più energivore. Anche per gli Stati Uniti è stimata una minore domanda del 2% ma l’economia americana ha una ampia diversificazione energetica. Il 2024, invece, caratterizzato da una ripresa economica, dovrebbe distinguersi per un incremento elettrico superiore al 3% , in buona parte dovuto all’uso delle fonti rinnovabili. È normale che tutto ciò, da qualche giorno, sia all’attenzione delle Agenzie del clima che vedono di buon occhio la riduzione delle fossili e dei livelli di CO2 globali. Per loro l’aumento di eolico e fotovoltaico deve essere stabile nell’agenda politica internazionale. “È il momento per i decisori politici e il settore privato di sfruttare questo slancio per garantire che le emissioni del settore subiscano un declino duraturo”, dichiara Keisuke Sadamori, direttore mercati e sicurezza energetica dell’IEA, come riporta l’agenzia canaleenergia.

Spazio al nucleare

L’economia cinese e quella indiana restano in primo piano con previsioni di crescita di domanda elettrica rispettivamente del 5,2 % e del 6,5%. I consumi per famiglie ed imprese dovrebbero puntare sull’abbattimento di emissioni nocive, perché si prevede minore consumo di carbone e petrolio. Sul fronte della produzione e dell’esportazione la Cina è al top con tassi di crescita superiori al 6% annui. Non si sbilancia più di tanto il governo sul ricorso alle fonti rinnovabili. Entro i prossimi due anni dovrebbe produrre 1200 Gigawatt da eolico e fotovoltaico, dando il contributo più importante alla lotta alla CO2. Il fabbisogno mondiale di elettricità è destinato a crescere negli anni a venire. Per l’IEA l’aumento globale della domanda fino al 2024 dovrebbe ammontare a circa tre volte l’attuale consumo di elettricità della Germania. Ma nel 2025 le rinnovabili supereranno il carbone come prima fonte di energia al mondo. Più avanti gli analisti vedono anche l’aumento di energia nucleare. Il dibattito sulle centrali di terza generazione spesso ignora la ricerca e la spesa privata nel settore. Le agenzie dell’energia non solo spingono sulle tecnologie ma inseriscono a buon diritto le nuove centrali tra i soggetti del nuovo sistema. “Un aumento significativo delle emissioni di CO2 del settore energetico globale è improbabile nei prossimi anni, grazie al rapido aumento della capacità di energia rinnovabili”. Lo vedremo.

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