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Enel, via libera assemblea all’incorporazione Egp

Starace: “Porterà benefici per l’utile perché avremo un consolidamento maggiore del 70% attuale. Invariata la politica di dividendi”. Investimenti aggiuntivi per 1,3 miliardi nelle rinnovabili

Enel, via libera assemblea all’incorporazione Egp

 Le attività delle rinnovabili di Enel tornano pienamente nella capogruppo. Dopo il via libera die Enel Green Power (Egp), stamattina, oggi pomeriggio è arrivato il via libera anche dall‘assemblea degli azionisti di Enel all’operazione di scissione parziale non proporzionale della controllata verde. A favore ha votato il 99,57% del capitale. Il processo di incorporazione sarà completato entro il primo trimestre 2016.

L’integrazione di Enel Green Power in Enel “permetterà di conseguire nel tempo una maggiore creazione di valore del gruppo Enel attraverso una ulteriore crescita degli investimenti”, ha spiegato l’ad di Enel, Francesco Starace, durante l’assemblea chiamata ad approvare il progetto. “In relazione alla capacità finanziaria del gruppo Enel – ha aggiunto – la completa integrazione consentirà di realizzare iniziative di crescita addizionali nel business delle rinnovabili difficilmente sostenibili in maniera autonoma. Si prevede che l’accelerazione degli investimenti venga a sostanziarsi in una maggiore allocazione di capitale su Enel Green Power nell’ordine di 1,3 miliardi nel periodo 2018-2019″. L incorporazione di Enel Green Power in Enel “credo possa offrire concreti benefici alla società e a tutti i suoi azionisti”, ha affermato anche il presidente Patrizia Grieco.

Il ritorno in Enel delle attività delle rinnovabili che erano state riunite in Enel Gren Power, ha aggiunto, “e’ una completa integrazione, che porterà benefici per l’intero gruppo, sinergie e possibilità e flessibilità per il gruppo di cogliere le opportunità offerte dallo scenario energetico”. “L’utile dell’Enel ne risentità positivamente – aveva risposto ad un azionista – poiché avremo un consolidamento maggiore, rispetto al 70% che abbiamo oggi, di una società che va bene”. Infine, la fusione “non avrà alcun impatto sulla politica di dividendi del gruppo che prevede un dividendo minimo di 0,16 euro sui risultati 2015 e di 0,18 euro sui risultati 2016″.

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