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Enel, Starace: “Uscita in due tempi dalla Slovacchia”

L’Ad del gruppo elettrico, Francesco Starace, ha spiegato agli analisti che l’uscita dal 66% di Slovenske Elektrarne in due tempi sarebbe “la soluzione migliore per tutti”. Enel resterà con una quota per completare la costruzione dei reattori a Mochovce. Arrivate le offerte. L’uscita dal Portogallo valutata 1 miliardo

Enel, Starace: “Uscita in due tempi dalla Slovacchia”

Enel chiude il primo trimestre con ricavi e Ebitda in rialzo ma anche con un aumento dei debiti spinto dalla crescita degli investimenti. “Abbiamo chiuso un trimestre solido” commenta l’Ad Francesco Starace che ha risposto in conference call alle domande degli analisti. Due i punti maggiormente al centro delle domande: la riorganizzazione delle partecipate in America Latina volta all’efficienza e a una maggiore trasparenza e la cessione di Slovenske Elektrarne. Starace ha spiegato di puntare alla creazione di un operatore cileno puro con la creazione della newco “Enersis Chile” e far confluire il portafoglio di tutte le altre attività in America Latina in “Enersis Americas”. L’Ad ha precisato che le partecipate di Enel in America Latina resteranno quotate anche dopo la riorganizzazione e sul timing dell’operazione, ha spiegato che, ottenute le autorizzazioni, “in un mese, un mese e mezzo si può partire”.

L’altro capitolo è Slovenske Elektrarne e il programma di dismissioni annunciato dal gruppo che dovrebbe portare 5 miliardi nel biennio nelle casse della società. Starace ha affermato che spera di portare a casa 1 miliardo dalla vendita degli asset nel gas e delle rinnovabili in Portogallo, notizia anticipata ieri dall’Ad di Enel Green Power Francesco Venturini durante l’Investor day della società che è titolare degli asset. Mentre ha stimato in 750 milioni il valore di mercato di Slovenske. Enel, ha proseguito, potrebbe realizzare la cessione degli asset slovacchi “in due fasi”. Enel “ha ricevuto le offerte vincolanti” ma “ci sono diverse opzioni possibili, tra cui anche un’operazione in due fasi, con una cessione parziale di una quota allo Stato slovacco e poi ad un altro partner. Siamo in trattative con lo Stato slovacco – ha aggiunto – e confermiamo l’intenzione di vendere gli asset”.

 Rispondendo alle numerose domande degli analisti sul dossier Slovacchia, Starace si è inizialmente scusato per aver indicato più volte erroneamente la data del 9 maggio come deadline delle offerte vincolanti che invece sono scadute ieri. “Sono arrivate le offerte e le stiamo analizzando” ha precisato, aggiungendo che Enel resterà nel capitale di Slovenske Elektrarne per completare la costruzione dei nuovi reattori nella centrale di Mochovce. “Siamo convinti che è nell’interesse delle parti che Enel esca parzialmente e resti in Slovenske Elektrarne almeno fino a quanto non saranno completati i lavori a Mochovce. E’ una questione di tranquillità che possiamo garantire al governo e ai nuovi azionisti. Pensiamo che un’uscita graduale – ha concluso Starace – possa creare più valore di un’uscita rapida che comunque non va esclusa del tutto”. Nel caso di uscita in due fasi, si ipotizza “una cessione parziale di una quota allo Stato slovacco” che salirebbe cosi’ al 51% “e poi ad un altro partner” la quota restante. In corsa per questo 49%, secondo indiscrezioni di stampa, ci sarebbe il gruppo ceco Eph che ha già comprato le attivitàitaliane di EOn. Quanto ai rapporti con il governo slovacco, Starace ha chiarito: “Ci siamo incontrati tante volte e il processo sta andando bene”. Per concludere, poi: “Siamo positivi sull’evoluzione della saga Slovenske”.

Venendo infine ai dati della trimestrale, per Starace i risultati sono “in linea con il trend atteso per l’intero esercizio”.

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